mark rutte campari giuseppe conte

UN RUTTE ALLO SPRITZ – ANCHE CAMPARI UFFICIALIZZA LO SPOSTAMENTO DELLA SEDE LEGALE IN OLANDA, PAESE CHE, COME DICE TREMONTI, “NON ESPORTA TULIPANI, IMPORTA HOLDING” – È L’ULTIMO CASO DI MULTINAZIONALI ITALIANE CHE TRASLOCANO PER PAGARE MENO TASSE. FCA, MEDIASET, CEMENTIR E FERRERO (IN LUSSEMBURGO). CONTE NON HA NIENTE DA DIRE?

GIULIO TREMONTI: L'OLANDA NON ESPORTA TULIPANI, IMPORTA HOLDING

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/create-url-231913.htm

 

GOLDEN POWER? IL PARADISO (FISCALE) NON ATTENDE. E L’OLANDA SI BEVE LO SPRITZ

Gianluca Zapponini per www.formiche.net

 

CAMPARI

Un brand italiano che sposta la sede legale (ma la produzione resta ben piantata qui) in un Paese dove si pagano meno tasse, magari in Olanda. Film già visto. Fca, su tutti, ma anche Mediaset, Cementir, Luxottica e Ferrero, quest’ultima però in Lussemburgo. Ora tocca a Campari e l’Italia paga il conto di certa indifferenza tutta politica. Gli azionisti dello storico marchio italiano nato nel 1860 (in primis la famiglia Garavoglia, tramite la cassaforte Lagfin che detiene il 51% del capitale) e che oggi fattura 1,8 miliardi e fa base a Sesto san Giovanni, alla fine di marzo hanno dato il via libera definitivo allo spostamento della sede legale nei Paesi Bassi, mentre quella fiscale rimarrà in Italia.

 

richard palmer sergio marchionne john elkann

Libero mercato, si dirà. Forse, ma a rimetterci però è quasi sempre l’Italia e il suo Pil. Perché spostare la sede legale vuol dire versare tasse in un nuovo Paese. E con la holding di solito si muove anche un certo indotto: consulenza, audit, avvocati… con il risultato che il nostro Paese perde entrate non certo trascurabili, nonostante i ricavi vengano generati sempre qui, negli stabilimenti italiani.

 

Lo ha sottolineato anche il premier Giuseppe Conte, in una recente intervista, nel quale oltre a criticare l’atteggiamento di certi Paesi (Olanda, proprio lei, in testa) verso l’uso degli eurobond, attaccava proprio la natura di paradiso fiscale del Paese dei tulipani. “L’Olanda è anche tra i Paesi che si avvantaggiano molto del contributo delle imprese italiane.

mark rutte giuseppe conte

 

Perché molte grandi imprese che pure hanno i principali stabilimenti in Italia e ricavano i maggiori profitti nel nostro Paese poi beneficiano della legislazione fiscale olandese, molto più conveniente”, ha detto Conte. E non è stato da meno l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che in una recente intervista a Formiche.net, ha definito l’Olanda un Paese che importa holding.

campari

 

Ma cosa può fare il governo italiano dinnanzi a tutto questo? Perché se è vero che da una parte il nostro esecutivo si sta prodigando giustamente, attraverso il Golden power, per impedire che le imprese che decidono di rimanere vengano acquisite, non si può dire avvenga lo stesso per impedire che le stesse aziende se ne vadano all’estero con le loro gambe. Un filtro in entrata, insomma, ma non in uscita.

giuseppe conte intervistato da de telegraaf

 

Un esperto qualificato spiega a Formiche.net cosa c’è dietro la scelta di certe aziende. Tutto ruota intorno ai diversi trattati stipulati dall’Italia in passato al fine di evitare a un’azienda di dover pagare le tasse in due Paesi differenti ma che hanno stipulato l’accordo. Quello con l’Olanda è datato 1990. “Lo spostamento delle sedi legali in Olanda e Lussemburgo è qualcosa che accade da molto tempo. La scusa, in parte vera, sono spesso le norme locali per gestire meglio le società. Ma per l’Italia c’è un danno: questi spostamenti, cambi di sede non sono indolore”, spiega.

john elkann presidente del gruppo fca

 

“Il punto è che se è vero che il Fisco è attento in queste situazioni, e spesso fa accertamenti, non dimentichiamoci di quelli fatti su Fca stessa, in questo momento in cui l’Olanda sembra fare la furba sugli eurobond, deve esserlo ancora di più. Perché è vero che se io delocalizzo porto fuori solo la holding. Ma è anche vero che questo vuol dire non pagare più le tasse in Italia. È un aspetto di cui tener conto. Ricordiamoci che l’Olanda può beneficiare di tutto ciò perché siamo in un mercato comunitario, altrimenti lo Stato Italiano non consentirebbe a un’azienda di spostarsi così. Occorre verificare, controllare, stare insomma ancora più attenti ai movimenti di chi decide di mettere la sede legale in altri Paesi”, spiega ancora l’esperto. E pensare che l’Italia “potrebbe anche denunciare quel trattato. Si può”.

EVA GREEN CAMPARI

 

In ogni caso vale la pena chiedersi il perché di tale inerzia politica nel tentare di arginare simili operazioni in uscita, che certo non bene fanno al nostro Pil.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)