carige malacalza

CARIGE SULLE MONTAGNE RUSSE – IERI IL TITOLO PRECIPITATO,  OGGI VOLA (A META’ SEDUTA) – L’AD FIORENTINO: “SONO FIDUCIOSO” – DAVIDE SERRA (AMICO DI RENZI) SI PRENDE IL 2% A PREZZI DI SALDO. ALL’AUMENTO DI CAPITALE PARTECIPANO ANCHE UNIPOL, GENERALI E INTESA SAN PAOLO 

 

1. OGGI IN APERTURA + 18%

Da Il Sole 24 Ore Radiocor Plus

 

vittorio malacalza

Schizzano subito al rialzo in apertura (e finiscono poi in asta di volatilita') Banca Carige e Creval, entrambi alle prese con aumenti di capitale necessari per i rispettivi salvataggi. L'istituto ligure, dopo il crollo di ieri, oggi guadagna il 17,7% a 0,108 euro in attesa del via libera Consob, previsto nelle prossime ore, al prospetto per la ricapitalizzazione da 560 milioni di euro con la negoziazione dei diritti che dovrebbe partire gia' domani.

 

Con l'operazione, l'intera platea del capitale della banca e' destinata a un significativo riassetto con l'ingresso di Algebris e del Credito Fondiario, oltre al fondo inglese Tosca e a tutto il fronte della conversione, che riguarda Unipol, Intesa Sanpaolo e Generali. Per quanto riguarda il Creval, invece, dopo il +47% di ieri (che segue tuttavia a un ribasso del 70% nell'arco delle ultime due settimane), l'aumento di capitale sara' di 700 milioni e oggi a dare benzina al titolo (+10% a 1,4 euro) e' il potenziale interesse del fondo americano Cerberus a sottoscrivere 100 milioni dell'operazione.

 

Cerberus, come riportato dal Messaggero, avrebbe espresso le proprie intenzioni durante il roadshow che sta conducendo il management della banca per presentare il piano industriale. Con la ricapitalizzazione, Denis Dumont, imprenditore agroalimentare francese che oggi detiene il 5,784% della banca tramite Dgfd, potrebbe invece anche incrementare la propria quota.

carige

 

2. IERI UN TONFO DEL 37,2%

Gilda Ferrari per la Stampa

 

Dopo tre giorni di turbolenze e la svolta nella formazione del consorzio di garanzia Carige torna a essere negoziata in Borsa e il prezzo comincia la sua discesa per allinearsi al valore stabilito per l' aumento di capitale. Il ritorno a Piazza Affari è stato deciso dalla Consob dopo due sedute di sospensione rese necessarie dall' incertezza sul futuro della banca. Ed è stato deludente, anche se tecnicamente prevedibile. Rispetto ai 14 centesimi di giovedì scorso, le Carige archiviano la seduta di ieri con un tonfo del 37,5% a 0,092 euro. La capitalizzazione di Borsa scende a 76 milioni di euro.

 

davide serra matteo renzi maria elena boschi

«È quello che ci aspettavamo perché si tratta di un aumento iperdiluitivo», commenta l' ad Paolo Fiorentino. Secondo il manager il crollo non va esasperato, trattandosi di un fatto «tecnico» legato alle condizioni della ricapitalizzazione, che prevede l' emissione di 56 miliardi di nuovi titoli al prezzo di sottoscrizione di 1 centesimo l' uno. «La situazione di Carige è assolutamente sotto controllo, nel senso che nel weekend abbiamo messo in sicurezza l' aumento di capitale per 500 milioni» e «guardiamo ai prossimi giorni con ottimismo» mentre «è assolutamente da escludere» il ricorso agli aiuti di Stato.

 

L' autorizzazione di Consob è attesa oggi, giorno in cui sarà autorizzata la pubblicazione del prospetto informativo. L' aumento partirà domani e terminerà il 6 dicembre. Per evitare anomalie nel prezzo delle azioni, tipiche degli aumenti iperdiluitivi, i nuovi titoli saranno resi disponibili da subito.

UNIPOLSAI

 

I fari sono adesso puntati sui nuovi investitori. «Crediamo che questa volta ci sia una pulizia definitiva e che il nuovo management sarà in grado di risanarla completamente», ha detto ieri il finanziere genovese con base a Londra, Davide Serra, annunciando che il fondo Algebris prenderà il 2% di Carige. Tra i soggetti in entrata si segnalano anche il Credito Fondiario, che sta trattando in esclusiva gli Npl di Carige e che, secondo quanto ricostruito, sarebbe interessato a investire «20-30 milioni di euro nell' aumento di capitale da 500».

 

Rispetto ai 60 milioni di aumento destinati alle assicurazioni che hanno aderito alla conversione dei bond, fonti finanziarie danno per certa la disponibilità di Intesa alla conversione parziale del bond senior da 35 milioni in azioni.

 

ALDO SPINELLI

«La scelta di convertire riguarderà anche UnipolSai e Generali» spiega un' altra fonte. Malacalza Investimenti si è impegnato a sottoscrivere il 17,6% e ha chiesto autorizzazione per salire sino al 28%. Gabriele Volpi intende passare dall' attuale 6% al 9,99%. Aldo Spinelli (1,5%) e il patto tra Coop Liguria, Fondazioni di Savona e di Carrara (4%) sottoscriveranno.

 

Ieri intanto il sindacato si è spaccato sullo sciopero dei 4.800 dipendenti alle prese con mille esuberi. Fisac Cgil ha confermato l' iniziativa per oggi. Fabi, First Cisl, Uilca e Unisin hanno invece siglato un' intesa di massima con l' azienda (che prevede altri 4 incontri entro fine mese) e hanno revocato lo sciopero.

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)