CHE HA COMBINATO VIMPELCOM (PROPRIETARIA DI WIND) IN UZBEKISTAN PER FARE INSOSPETTIRE LA CONSOB USA? - IL FONDO F2I VUOLE LE RINNOVABILI DI EDISON - A FIAT COSTA 7 MILIONI RICOMPRARSI ELICOTTER E BOLLA DEL LINGOTTO…

1. PARTERRE
Da ‘Il Sole 24 Ore'

Edison stringe con F2i sulle rinnovabili
Con il mercato elettrico ai minimi storici e le centrali a gas quasi ferme per il crollo della domanda, l'unico risiko che si scalda nel comparto dell'energia è quello delle rinnovabili, che godono di significativi sussidi di Stato. Così, dopo la maxi cessione dell'eolico di Gdf Suez (rilevato dalla Erg dei Garrone) e quella del fotovoltaico di Acea, ora scocca l'ora di Edison, che ha messo sul mercato una quota di maggioranza del proprio pacchetto di impianti rinnovabili, circa 600 MW quasi tutti eolici.

In pista, come riportato da Radiocor, sarebbe rimasto soltanto il fondo F2i, che a fine febbraio aveva presentato un'offerta non vincolante. L'altra potenziale concorrente, il private equity Terra Firma, si sarebbe infatti sfilato. A breve si attende la firma di un'esclusiva tra F2i ed Edison con l'obiettivo di chiudere il deal entro il primo semestre e, industrialmente parlando, di dare vita a un operatore nelle rinnovabili dalle spalle forti che possa aggregare soggetti medio-piccoli. (Ch.C.)

Un libro ferma la corsa del trading superveloce
Un libro e un'inchiesta frenano la marcia in borsa del trading ad alta velocità. La Virtu Financial ha deciso di rinviare la sua Ipo per evitare la bufera di polemiche scatenata dalla pubblicazione di Flash Boys e da un'indagine dell'Fbi. Anzichè in questi giorni, il road show comincerà il 20 aprile.

Il libro-denuncia, di Michael Lewis (Liar's Poker, Money Ball), accusa super-computer e algoritmi dell'high-frequency di "truccare" il mercato, assieme a grandi exchange e broker, ai danni dei piccoli investitori. E l'Fbi sta esaminando i rischi di insider trading nascosti nelle migliaia di ordini al secondo delle società del settore. Forse non è uno stop, ma quantomeno un invito a riconsiderare la Virtù della finanza ultra-rapida e i meriti della "slow finance". (M. Val.)

Vimpelcom e il giallo dell'Uzbekistan
Che mai starà combinando Vimpelcom nel lontano e sperduto Uzbekistan? Deve essere qualcosa di rognoso se ben tre autorità estere stanno indagando. Il colosso russo delle tlc che fa capo al magnate moscovita Mikhail Fridman, e proprietario di Wind in Italia, è finito sotto indagine da parte della Sec, la severa Consob americana, del Dipartimento di giustizia e gli inquirenti di Amsterdam (dove la società è quotata): ipotesi di reato penale (criminal investigations).

Il tutto riguarderebbet vicende accadute in Uzbekistan dove Vimpelcom gestisce l'operatore leader Beeline. Nulla di più si sa, se non che l'azienda sta pienamente collaborando con i magistrati. Ieri sera il portavoce di Vimpelcom non ha voluto fornire ulteriori spiegazioni. (S.Fi.)

2. ELIPORTO E BOLLA: RITORNO DA 7 MILIONI
Da ‘Il Giornale'
A Fiat è costato 7 milioni il riacquisto, concluso nei mesi scorsi, della Bolla del Lingotto firmata da Renzo Piano, della vicina piattaforma per gli elicotteri e di altri asset attigui. La precisazione è arrivata l'altro giorno, nel corso dell'assemblea sul bilancio di Fiat, e a farla è stato lo stesso ad Sergio Marchionne su richiesta di un azionista. Marchionne ha anche aggiunto che la decisione di cedere all'inizio del 2000 le due strutture non era stato buon affare. Il riacquisto rappresenta una indubbia comodità per tutti, da Marchionne al presidente John Elkann, ai manager del gruppo in partenza e in arrivo anche da Caselle. Da questo eliporto Gianni Agnelli partiva o arrivava anche solo per una sciata al Sestriere. Resta ora da vedere come sarà utilizzata la Bolla.

3. LA MATITA DI BANGLE IN SALSA CINESE
Da ‘Il Giornale'
Nuova avventura per Chris Bangle, americano di Ravenna (Ohio) e celebre designer delle ammirate Fiat Barchetta e Coupé, nonché «guru» dello stile Bmw fino al 2009. E nuova sfida per il costruttore cinese di auto Changan, che trasferirà le competenze sulle strategie e metodologie di progettazione al suo «Centro design europeo» di Torino inaugurato nel 2012, il cui team si avvarrà della consulenza di Bangle e della sua società, la Chris Bangle Associates. Il ruolo dello stilista americano, ma italiano di adozione (vive nelle Langhe), sarà concentrato sull'immagine dei prodotti del marchio, mentre il suo team sarà impegnato ad affinare le metodologie dei cinesi. La struttura torinese di Changan è già raddoppiata nel giro di due anni: 22mila metri quadrati.

 

 

VimpelcomWindRENZO PIANO jpegLogo "Fiat"fiat marchionne monti

Ultimi Dagoreport

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...