alberto nagel mario greco francesco gaetano caltagirone

COME GODE CALTA! – COME MAI “IL MESSAGGERO” SPARA: “A ZURICH LA RETE DI DEUTSCHE BANK, SCONFITTA LA FAVORITA MEDIOBANCA”? SOTTO, C’È IL DUELLO PER LA GOVERNANCE DI GENERALI TRA CALTARICCONE E NAGEL, A CUI BISOGNA AGGIUNGERE CHE LA COMPAGNIA ASSICURATIVA ZURICH È GUIDATA DA MARIO GRECO CHE CALTA VORREBBE AL POSTO DI DONNET ALLA GUIDA DEL LEONE DI TRIESTE (E RECENTEMENTE GRECO SAREBBE STATO AVVISTATO SULLA BARCA DI CALTA)

deutsche bank

L.Ram. per "il Messaggero"

 

Deutsche Bank e Zurich Italia hanno raggiunto un accordo che prevede un ulteriore sviluppo della loro partnership, grazie all'acquisizione da parte del gruppo svizzero del network dei consulenti finanziari del gruppo Deutsche Bank, nato dalla storica Finanza&Futuro. Va detto subito che lo sprint finale, che ha visto primeggiare Zurich, ha segnato anche la sconfitta di Mediobanca che era in corsa insieme al gruppo Allianz e al Credit Agricole.

 

mario greco

I termini dell'accordo prevedono il trasferimento di un ramo d'azienda costituito da 1.085 consulenti finanziari, 97 dipendenti e 16,5 miliardi di euro di masse in gestione (numeri al 31 marzo 2021). L'acquisizione, come viene spiegato in una nota, «permette a Zurich di rafforzare la sua presenza sul mercato italiano sviluppando ulteriormente i propri canali distributivi, puntando su una realtà di eccellenza in materia di consulenza finanziaria e assicurativa, forte di una storia ultratrentennale nel mercato italiano e caratterizzata negli ultimi anni da una notevole crescita.

 

ALBERTO NAGEL

E permette a Deutsche Bank di riposizionare il business in Italia, focalizzando gli investimenti per diventare banca di riferimento per gli imprenditori e le loro famiglie, premium bank per la clientela affluent e per valorizzare la già forte presenza nel settore del credito al consumo».

 

Nell'operazione Rotschild e McKinsey sono intervenuti come advisor di Zurich. Il prezzo dello scambio non è stato reso noto, ma si parla di una cifra superiore a 300 milioni. «Siamo lieti di annunciare l'acquisizione della rete dei consulenti finanziari del gruppo Deutsche Bank in Italia - ha dichiarato Alessandro Castellano, ceo di Zurich Italia - Un ulteriore rafforzamento della nostra presenza sul mercato italiano grazie ad una rete che eccelle per esperienza e presenza sul territorio.

caltagirone

 

La consulenza di valore è la chiave del successo del nostro business: la partnership consolidata con Deutsche Bank, con cui lavoriamo da molti anni in Italia e a livello globale, ci ha permesso di apprezzare il valore e la competenza dei suoi consulenti finanziari, un punto di riferimento nel settore del risparmio gestito.

 

Il network dei consulenti finanziari di Deutsche Bank lavorerà in sinergia con la già consolidata e forte rete degli agenti Zurich per offrire ai clienti la gamma più completa possibile di canali di contatto e le migliori soluzioni per la pianificazione finanziaria e assicurativa. Si tratta di un progetto di grande rilevanza per Zurich, che intendiamo sviluppare nei prossimi anni con ulteriori investimenti a supporto».

Alberto Nagel

 

I DUE LITIGANTI Guidato dal ceo Mario Greco, uno dei manager assicurativi più apprezzati a livello europeo, il gruppo Zurich negli ultimi anni ha subito una metamorfosi che l'ha proiettato nell'Olimpo delle polizze del Vecchio Continente. L'operazione chiusa con Deutsche Bank, che potenzierà non poco la presenza del gruppo guidato da Greco in Italia, potrebbe dare del filo da torcere alle iniziative italiane del settore.

 

caltagirone donnet

Per questo Mediobanca, guidata dall'amministratore delegato Alberto Nagel e data per favorita fino a qualche settimana fa, mirava all'acquisizione della rete di Deutsche Bank. Evidentemente l'offerta di Piazzetta Cuccia non è stata ritenuta soddisfacente dal consiglio di sorveglianza dell'istituto tedesco, probabilmente anche in virtù del fatto che all'ultimo si era scatenata una competizione al ribasso con il gruppo Allianz, anch' esso desideroso di potenziare la propria rete in Italia. Alla fine, tra i due litiganti l'ha spuntata il competitor Zurich Insurance che evidentemente ha giocato con maggior convinzione le proprie carte.

PHILIPPE DONNET GENERALI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…