albert bourla pfizer vaccini robert kennedy jr

COME SI CAMBIA…PER NON FARSI INOCULARE DA TRUMP – LE AZIENDE FARMACEUTICHE, CHE HANNO FATTO I MILIARDI GRAZIE AL VACCINO ANTI-COVID, CAMBIANO PELLE PER RIALLINEARSI A “THE DONALD” CHE, AL DICASTERO DELLA SALUTE, HA PIAZZATO QUEL NO VAX INCALLITO DI ROBERT F. KENNEDY JR – PZIFER HA ANNUNCIATO CHE SPOSTERÀ IL FOCUS DAI VACCINI ALLE NUOVE RICERCHE CONTRO I TUMORI CHE TANTO PIACCIONO A TRUMP & CO. – PER EVIATARE POSSIBILI MAZZATE DEL TYCOON, L’AZIENDA È PRONTA A RIPORTARE LA PRODUZIONE INDUSTRIALE NEGLI USA E…

Estratto dell'articolo di Simone Disegni per www.open.online

 

albert bourla

Il mondo è cambiato, ed è tempo di voltare pagina anche per Pfizer. L’era della pandemia è alle spalle, certo, e dunque essere identificati come «l’azienda dei vaccini Covid» è ormai più un peso che un asset. Ma non è solo questo: ora alla Casa Bianca c’è di nuovo Donald Trump, e a guidare il dicastero della Salute un No Vax incallito (fino a prova contraria) come Robert F. Kennedy Jr.

 

Una rivoluzione economica, culturale e geopolitica. Cui è bene allinearsi, e in fretta, per i colossi americani. I grandi player tecnologici lo hanno fatto a tempo di record, tanto da vedersi riconosciuti un posto d’onore già alla cerimonia di giuramento di Trump lo scorso 6 gennaio. Ma l’industria farmaceutica non è da meno. «L’intera industria e noi di Pfizer cerchiamo di essere il più vicino possibile alla nuova Amministrazione», ha detto papale papale il Ceo Albert Bourla lunedì 3 marzo a una conferenza con gli investitori Usa. […]

 

robert f. kennedy jr con donald trump in arizona

Prima valutazione certa di Pfizer, nell’ottica della «vicinanza» con la Casa Bianca: meglio spostare il focus delle attività dai vaccini, su cui la nuova Amministrazione è per lo meno scettica, a un altro settore altrettanto promettente, in ottica di business. «Sui vaccini iniziamo a confrontarci, ma concentriamoci invece sulle cose che possiamo fare insieme: il cancro, ad esempio».

 

La ricerca di nuove cure contro i tumori – hanno evidentemente «annusato» dalle parti di Pfizer – a Trump & co. interessa eccome. E considerato che è già ora una delle quattro principali aree di attività dell’azienda, con importanti studi clinici in corso o in rampa di lancio, perché non premere un po’ di più sull’acceleratore? Maggiori investimenti e qualche nuovo prodotto – magari rigorosamente made in Usa – faranno certamente felici Trump e Kennedy Jr., è la scommessa.

pfizer 4

 

[…] «Sarà tutto molto, molto diverso. Non saremo più l’azienda Covid. Saremo la cancer-plus company», sintetizza il manager di origine greca. […]

C’è poi un altro aspetto che sta a cuore, e molto, all’Amministrazione Trump, ed è quello del reshoring, il riportare negli States la produzione industriale. Forse che Pfizer, così come gli altri competitor dell’industria farmaceutica, possono non farsi trovare pronti? Basta chiedere. […]

 

robert f. kennedy jr con donald trump in arizona

Pfizer ha già la struttura di base pronta su cui poggiarsi dovesse rivelarsi necessaria una svolta. «Abbiamo già 13 siti di produzione negli Usa, alcuni anche molto grossi, e con tutte le capacità necessarie».

Se si rivelerà necessario nel futuro più o meno prossimo, dunque, Pfizer non avrà problemi a spostare «rapidamente» almeno parte della produzione in America.

 

albert bourla

 

 

 

 

[..]

la via da seguire per gli States dovrebbe essere non quella di «tentare di bloccare la Cina», ma di «tentare di far meglio della Cina, di performare meglio di loro. Dunque tornare a quel che sappiamo fare meglio». Libero mercato e aperta concorrenza contro protezionismo: c’è ancora qualche chance che qualcuno alla Casa Bianca ascolti i consigli di Bourla e dei Ceo cresciuti nell’era della globalizzazione?

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