roberto gualtieri giuseppe conte mes fondo salva stati esm european stability mechanism

MES FUNEBRE – L’ITALIA SARÀ COSTRETTA A RICORRERE ALLA LINEA DI FINANZIAMENTO PRECAUZIONALE DEL ‘MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ’? IL 'FINANCIAL TIMES' RIFERISCE DI CONTATTI GIA' AVVENUTI TRA FUNZIONARI ITALIANI E BRUXELLES – SAREBBE UN GUAIO BELLO GROSSO, PERCHÉ CI APRIREBBE LE PORTE A UN SENTIERO DI AUSTERITÀ ‘ALLA GRECA’ PER I PROSSIMI 40 ANNI…

 

 

 

Giuseppe Liturri per www.startmag.it

 

meccanismo europeo di stabilita' 3

La situazione di estrema tensione sui mercati finanziari non accenna a migliorare. Non è bastato l’intervento della Fed di domenica sera che ha tagliato i tassi del 1%, portandoli a 0/0,25%. Non è bastato nemmeno il potenziamento del programma di acquisto titoli (QE) per ulteriori $700 miliardi. Stamattina la Borsa arriva a perdere fino al 8% e lo spread supera i 260 punti, con il rendimento del BTP decennale intorno al 2%.

 

giuseppe conte roberto gualtieri mes

Non ci sono più dubbi, l’Italia è nell’occhio del ciclone, sia sanitario che finanziario. Ieri, a partire da Enrico Letta per finire a Giampaolo Galli, si erano rincorse numerose voci circa l’opportunità che l’Italia facesse ricorso alla linea di finanziamento precauzionale del Meccanismo Europeo di Stabilità.

 

jorg kramer commerzbank

Ma stamattina tutti i dubbi sono stati dissipati. Ci sono le impronte digitali con nome e cognome grazie ad una clamorosa rivelazione del Financial Times.

 

Nel consueto intervento quotidiano “Brussels briefing”, si riferisce delle necessità di lanciare rilevanti interventi di natura fiscale per contrastare gli effetti della crisi da Covid-19: “Alcuni economisti sono preoccupati che alcuni Paesi con alto debito pubblico – come l’Italia col debito che sfiora il 140% del PIL – rischiano di indebolire la loro solvibilità se si lanciano in stimoli fiscali eccessivi e scarsamente mirati. Devono fare attenzione a non gettare le basi per una nuova crisi del debito sovrano. Dice il capo economista di Commerzbank, Jorg Kramer.

 

meccanismo europeo di stabilita' 2

Come accadde in occasione dell’ultima crisi dell’euro, sarà decisivo il tipo di risposta fornita dai ministri delle finanze. Quale ruolo potrebbe essere rivestito dal Mes, il fondo di salvataggio da 500 miliardi? Questo è stato un argomento molto discusso durante la teleconferenza tra alti funzionari del ministero delle Finanze, tenuta venerdì in preparazione dell’Eurogruppo di lunedì.

conte ursula

 

Una opzione sarebbe quella di fornire ai governi la linea di credito precauzionale in modo da rassicurare i mercati, ma ci sarebbe il rischio di lanciare il segnale opposto, e cioè che un Paese è in difficoltà. è stata ventilata anche l’idea di dotare il Mes di nuovi, più flessibili, poteri di erogare credito, sul modello del FMI. Durante la call è emerso che ciò potrebbe essere fatto senza cambiare il Trattato istitutivo del Mes. Ma diplomatici UE avvertono che tale mossa è ancora lontana e che non c’è consenso politico a sostegno di questi nuovi poteri. Uno degli enigmi che i ministri delle finanze devono risolvere è come chiarire ai mercati che lo strumenti del Mes è disponibile, senza spaventarli lasciandoli pensare che un Paese ne abbia bisogno”.

 

PAOLO GENTILONI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERIursula von der leyen

Sono parole che mai avremmo immaginato di leggere. Particolarmente gravi, proprio per l’autorevolezza della fonte. È ormai noto che la capacità dell’Italia di mettere in campo misure adeguate alla magnitudo della crisi economica che scatenerà l’epidemia da Covid-19, è modesta. Da quando giovedì il Presidente della Bce, Christine Lagarde, ha dichiarato che il ruolo della Bce è secondario rispetto a quello degli Stati, che devono autonomamente assumere iniziative di stimolo di natura fiscale, l’Italia è sola. Il maggior debito che emetterà per finanziare le misure a sostegno dell’economia italiana, sarà preda degli umori dei mercati. L’azione della Bce, pur potendosi concretizzare in acquisti mirati, resta confinata nei limiti della flessibilità di temporanee deviazioni dalla base di ripartizione degli acquisti nell’ambito del QE. È poco? È tanto? Lo vedremo.

meccanismo europeo di stabilita'

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

Uno strumento come il Mes, la cui riforma è stato fortemente contestata dal Parlamento italiano sia a giugno che a dicembre 2019, che veniva presentato come assolutamente superfluo per un Paese come il nostro, diventa in poche ore il punto di sostegno per consentirci di affrontare le spese legate a questa crisi dalla portata ancora indefinibile. Quel che è certo, ed è di una gravità assoluta, che funzionari del governo italiano abbiano accettato anche solo di parlare dell’uso di uno strumento che costituirebbe la fine della, ancorché scarsa, autonomia economica del nostro Paese. L’accesso ad una linea di credito del Mes, comporta una serie di condizionalità, tutte da definirsi nella più ampia discrezionalità di Mes e Commissione, che ci metterebbero su un sentiero di austerità per i prossimi 40 anni. Come è successo alla Grecia. Perché, si ricordi bene, il Mes rivorrà indietro tutto fino all’ultimo centesimo.

meccanismo europeo di stabilita' 1

 

Restiamo in attesa delle conclusioni dell’Eurogruppo di questa sera e dell’Ecofin di domani, sperando che chi ci rappresenta non abbia già accettato e non accetti condizioni semplicemente irricevibili.

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…