berlusconi bollore mediaset vivendi

LA MESTA PARABOLA DI BERLUSCONI: DA VIVEUR A VIVENDI, DA BOLLITO A BOLLORE' - L'"ESTORSIONE" FRANCESE SI TRASFERISCE IN TRIBUNALE E DAVANTI A CONSOB ED AGCOM - IL NODO TELECOM: IL PREDONE BRETONE POTREBBE CEDERE IL SUO 24% AD ORANGE PUR DI CONQUISTARE IL BISCIONE - DE PUYFONTAINE DA VEGAS

Ugo Bertone per Libero Quotidiano

 

cyrill vincent e yannick bollorecyrill vincent e yannick bollore

Nella guerra tra Fininvest e Vivendi è arrivata l' ora delle Autorità, prima la Consob poi l' AgCom. Ma sul fronte principale, che resta quello di Piazza Affari, la musica non è cambiata: anche ieri sono piovuto gli ordini acquisto in arrivo dal gruppo Bolloré, che hanno spinto il titolo in rialzo del 2,8%. A questo punto la società francese è davvero ad un passo dalla soglia dichiarata del 30%, ovvero in una situazione assai favorevole in vista dei prossimi sviluppo sia che (ipotesi meno probabile) voglia sferrare l' assalto con una prossima Opa.

piersilvio e silvio berlusconi  piersilvio e silvio berlusconi

 

Oppure, dall' alto della sua posizione di azionista strategica, possa imporre ai vertici del gruppo Berlusconi di trattare un' alleanza industriale che avrebbe a questo punto il sapore di una conquista ostile. Complicata l' ipotesi di un compromesso. Resta la carta di una soluzione scaturita dalla fantasia dei Big: Vincent Bolloré, che non fa mistero di voler trovare un accordo con Silvio Berlusconi, scavalcando Pier Silvio e Marina.

 

Ma il vecchio amico di un tempo ha respinto le avances. Non mi sono mai occupato di queste cose - ha detto secco Berlusconi - Lascio Mediaset ai miei figli che sono ben capaci di tutelare l' italianità di Mediaset. Salvo poi rincarare la dose: Io non riesco neanche ad immaginare una Mediaset non guidata dalla mia famiglia. Vivendi forse per farci rinunciare alle cause ha deciso un' azione di forza: ci hanno fatto un ricatto, un estorsione.

IL PRESIDENTE DELLA CONSOB GIUSEPPE VEGASIL PRESIDENTE DELLA CONSOB GIUSEPPE VEGAS

 

LE MUNIZIONI

 

Almeno in questa fase, insomma, Berlusconi si tira fuori. Forse è pura tattica, per evitare "ricatti" politici sulla pelle delle tv del gruppo. O incroci imbarazzanti. Venerdì, ad esempio, Arnaud de Puyfontaine, braccio destro di Bolloré in Vivendi e Telecom, comparirà in Consob assieme ai rappresentanti di Telecom: i duellanti si troveranno così al cospetto del presidente Giuseppe Vegas, già sottosegretario al governo ai tempi in cui Silvio Berlusconi era presidente del Consiglio.

 

Lo spirito resta bellicoso, ma le munizioni lasciano a desiderare. Siamo in una strana situazione, non possiamo comprare più del 5% di azioni di Mediaset all' anno, le regole non ce lo permettono - ammette il Cavaliere alla presentazione del libro di Bruno Vespa - Abbiamo già raggiunto questo limite, e quindi i francesi hanno avuto buon gioco ad acquistare il 29 per cento. Per arrivare al 51% spero che quei comitati per la difesa dell' italianità di Mediaset possano portarci a contare su circa il 20% delle azioni.

VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINEVINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE

 

Oltre ai comitati, comunqe, la carta migliore sembra quella dei giudici: Abbiamo presentato degli esposti che secondo i nostri avvocati avranno l' approvazione della magistratura e quindi recupereremo quello che abbiamo perso sul mercato.

 

IL DUELLO

 

RECCHI ARANUD DE PUYFONTAINE CATTANEORECCHI ARANUD DE PUYFONTAINE CATTANEO

Il primo duello si terrà venerdì in Consob: Arnaud de Puyfontaine, braccio destro di Bolloré in Vivendi e Telecom, comparirà davanti a Giuseppe Vegas (già sottosegretario del governo Berlusconi) assieme ai rappresentanti di Mediaset che hanno denunciato la presunta manipolazione del mercato. Ma l' arma più potente sembra l' avvio dell' istruttoria decisa dall' AgCom dopo l' esposto presentato da Mediaset in base all' articolo 43 del Testo Unico in cui si fa riferimento alle "posizioni dominanti nel sistema integrato delle comunicazioni": le imprese che registrano ricavi nel settore superiori al 40% non possono conseguire ricavi superiori al 10% nel sistema integrato delle comunicazioni.

 

angelo cardani agcomangelo cardani agcom

Ovvero, è contro la legge il controllo simultaneo di Telecom Italia e di Mediaset. Un argomento forte ma non fortissimo perché Vivendi controlla solo il 24% di Telecom, e l' Antitrust europeo non ha ancora stabilito se basti per scattare la condizione di socio dominante. Nel dubbio, poi, la questione potrebbe accelerare i piani del finanziere brétone. Gli analisti francesi sono infatti propensi a pensare che Telecom sia destinata a finire sotto il controllo di Orange (l' ex Telecom France) che più volte ha considerato "congeniale" l' investimento nella società Italia.

 

In cambio Bolloré potrebbe acquisire una quota del nuovo polo funzionale alla sua espansione europea. Non molto più incisiva, ai fini della battaglia, potrebbe essere l' esito dell' indagine Consob: difficile che si vada per il momento oltre una multa. Decisioni più "forti", se ci saranno, potrebbero arrivare molto più in là.

 

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...