LA DANZA DELLA SUDDITANZA - IL DIETROFRONT SULL’AMBROGINO D’ORO A BARILLA E IL “CONFORMISMO DI COMPLEMENTO” DELLA DESTRA ITALIANA

Pietrangelo Buttafuoco per "Il Foglio"

L'Ambrogino al prossimo giro. E' stata rimandata di un anno la candidatura di Guido Barilla alla massima onorificenza del comune di Milano. I due esponenti di Forza Italia - Pietro Tatarella e Matteo Forte, due consiglieri comunali - hanno deciso di soprassedere sulla propria proposta appena lanciata e hanno congelato il tutto in attesa di tempi migliori. Quando - è ovvio - il Mulino Bianco prenderà i colori dell'arcobaleno e il povero pastaio, fatto colpevole di omofobia, verrà rieducato definitivamente. Infarinato nell'omofilia, per come già si intuisce.

L'Ambrogino, dunque, al prossimo giro. "Vogliamo evitare di continuare una polemica" hanno detto i due politici, "per questo abbiamo deciso di rimandare la candidatura al prossimo anno, quando, si spera, ci sarà maggiore serenità". Quando, pare di capire, Barilla avrà finalmente fatto i suoi spot con un'idea di famiglia non più patriarcale, bensì boldrinianamente avvertita e chi più ne ha, più ne metta.

L'Ambrogino val bene un gay pride, dunque. E siccome i due - Tatarella e Forte - non sono di Sel ma di Forza Italia, salta agli occhi che non stanno rivelando se stessi, stanno piuttosto scimmiottando gli altri e il fatto - pur così minuto, pur così municipale - dà da pensare perché è rivelatore: l'ideologicamente corretto è molto più potente a destra che a sinistra.

Tutta la superstizione laica della modernità passa attraverso quella botola delle banalità che è la variabile liberale e poiché la destra, in Italia, non ha saputo darsi un assetto di valori finisce sempre in un modo: accodarsi al sentire comune. Non poteva fare altrimenti, quel povero figlio di Guido Barilla - ha dato uno spettacolo penoso, scusandosi - e così non potevano fare altro i due di Forza Italia.

Si sono messi nella sequela del pensiero dominante anche loro quando - sempre che l'etimo dentro la parola "liberalismo" abbia un senso - avrebbero dovuto rabbiosamente difendere l'imprenditore e il suo diritto di esprimere il proprio punto di vista, specie in tema di pasta, pane, famiglia e focolare. Invece no.

Il conformismo di complemento della destra, surrogato in salsa liberale del politicamente corretto, è il nauseabondo risultato di una pochezza culturale cui politici ed esponenti di tutta una stagione - dall'animalismo di Maria Vittoria Brambilla al pacsismo di Giancarlo Galan, senza dimenticare l'esibito antifascismo di un Gianfranco Fini, parlandone da vivo - hanno volentieri idolatrato al fine di recuperare applausi e compiaciuti placet a sinistra sottoscrivendo sempre una sudditanza psicologica verso la cultura progressista.

E non c'è nulla di più disarmante di una destra progressista, dannosa al punto di rendere vano il progetto politico quando poi la stessa sinistra ha smarrito la ragione sociale del proprio marchio - il ribellismo libertario - per vestire l'uniforme del conformismo e costringere così la destra, scimmietta qual è dello Spirito del Tempo - in un ribaltamento di senso - a diventare succube di un riflesso condizionato o replica di un tic culturale.

L'Italia è l'unico posto al mondo dove gli artisti, invece che bere, drogarsi, darsi alle orge e fare risse si sono ridotti a fare i moralisti e battere le mani ai pm. La sinistra s'è creata una rendita di consenso su questo perché nella terra dei senza morale tutto è diventato moralismo - radice velenosa di un istinto totalitario - ed è stato solo per moralismo che i due esponenti di Forza Italia hanno poi messo in mora l'Ambrogino. E così l'Italia è l'unico posto al mondo dove gli uomini di destra invece che stare dalla parte di Dio, Patria e Famiglia, vanno dove li porta il vento in voga. Dal Mulino Bianco al Mulino Arcobaleno.

 

Guido Barilla guido barilla GIULIANO PISAPIA LELLA COSTA INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO BRUNO TABACCI GIULIANO PISAPIA INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO Pietrangelo Buttafuoco GIANFRANCO FINI jpeg

Ultimi Dagoreport

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?