paolo fiorentino banca progetto

UNA BOMBA PRONTA A ESPLODERE – DIETRO LA NOTIZIA DI BANCA PROGETTO FINITA IN AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA C’È DI PIÙ: L’ISTITUTO POTEVA PERMETTERSI DI EROGARE PRESTITI "ALLEGRI" PERCHÉ, A FARE DA GARANTE, C’ERA IL MEDIOCREDITO CENTRALE (MCC), IL FONDO DI GARANZIA DEL MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY – L’ASPETTO PIÙ INQUIETANTE È CHE, IN QUESTO MODO, LA BANCA TRASFERISCE IL RISCHIO DI INSOLVENZA ALLO STATO, CON IL PARADOSSALE RISULTATO CHE, PERSINO IMPRENDITORI NELL’ORBITA DELLA ‘NDRANGHETA, FINISCONO PER ESSERE FINANZIATI...

Estratto dell'articolo di Luigi Ferrarella per www.corriere.it

 

banca progetto 8

Il Fondo di Garanzia del Ministero delle Imprese, gestito dal Mediocredito Centrale (MCC), esiste apposta per sostenere le piccole e medie imprese italiane attraverso appunto la garanzia assicurata alle banche erogatrici di prestiti alle aziende clienti. Ma che succede se la banca - presa dalla corsa ad aumentare sempre più gli impieghi e tranquilla perché conta sulla certezza che tanto, se l’azienda finanziata non restituisse il fido e il credito si svalutasse, arriverebbe comunque «Pantalone» a ripagare alla banca il prestito con la garanzia pubblica dei soldi dei contribuenti - concede i finanziamenti in maniera superficiale, senza un minimo di verifica della clientela, senza uno straccio di istruttoria del credito, nonostante (e anzi addirittura proprio nel mezzo di ispezioni di Banca d’Italia concluse da sanzioni?

 

PAOLO FIORENTINO

Succede che questo modo di fare della banca trasferisce sullo Stato l’intero rischio di insolvenza: con il paradossale risultato che persino imprenditori nell’orbita della ‘ndrangheta finiscano per essere di fatto finanziati dalla garanzia pubblica MCC al prestito della banca, e dunque in ultima analisi proprio dal denaro statale proveniente dalle tasse pagate dai cittadini.

 

Per questo, dopo aver verificato che in uno di questi casi Banca Progetto abbia di fatto finanziato con 10 milioni di euro nel 2019-2023 nove imprese di due imprenditori nell’orbita della ‘ndrangheta lombarda, la Direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano ha chiesto e ottenuto giovedì mattina dall’apposita sezione del Tribunale di Milano la misura di prevenzione della «amministrazione giudiziaria» dell’istituto di credito, specializzato in servizi alle piccole e medie imprese attraverso finanziamenti a medio-lungo termine: cioè della banca digitale che appena un mese fa il fondo americano Oaktree (proprietario in Italia anche dell’Inter), dopo aver abbandonato l’avanzato progetto di quotazione della banca in Borsa, ha venduto per 600 milioni di euro al fondo newyorkese di investimenti Centerbridge (gestore nel mondo di 32 miliardi di dollari) tramite il veicolo lussemburghese Bpl HoldCo.

 

banca progetto 6

Con l’iniziativa promossa dall’ufficio del procuratore Marcello Viola è la prima volta che una banca di queste dimensioni viene «commissariata» dai magistrati: l’istituto nato nel 2015 dal riassetto di Banca popolare lecchese, guidato dall’amministratore delegato Paolo Fiorentino (già amministratore delegato di Banca Carige) e presieduto da Massimo Capuano (ex amministratore delegato di Borsa Italiana), ha chiuso il 2023 con un portafoglio di impieghi di 7 miliardi di euro e con 72 milioni di euro di utile netto.

Non si tratta di un sequestro della banca, che non è penalmente indagata e non ha dirigenti indagati.

 

[…]

per gli inquirenti della Guardia di Finanza di Milano, le nove società beneficiate nel 2019-2023 dai disinvolti finanziamenti di 10 milioni di euro di Banca Progetto assistiti dalla garanzia pubblica erano riconducibili a Enrico Barone, condannato nel giugno 2024 a Busto Arsizio a 11 anni per bancarotta fraudolenta agevolatoria della ‘ndrangheta, e a Maurizio Ponzoni, patteggiante a Milano i medesimi fatti nel dicembre 2023.

[…]

 

banca progetto 5

Non c’è impossessamento della banca da parte del Tribunale, i suoi vertici non vengono spodestati dalla Procura, resta normale l’esercizio dell’attivitá di impresa: ma le giudici della sezione misure di prevenzione - Paola Pendino, Giulia Cucciniello e Maria Profeta - nominano il professionista romano Donato Maria Pezzuto come amministratore giudiziario affinché, d’intesa con i vertici della banca, per un anno ridisegni gli organismi e le procedure di controllo e predisponga modelli organizzativi idonei a impedire che si ripetano le criticità disvelate dall’inchiesta.

 

PAOLO FIORENTINO

Nel marzo 2023, all’esito di una ispezione tra il novembre 2021 e il marzo 2022, Banca d’Italia aveva inflitto a Banca Progetto una sanzione di 100.000 euro ed espresso un giudizio «parzialmente sfavorevole in ragione di un assetto organizzativo non idoneo a presidiare i rischi (di credito, operativi e di compliance) conseguenti alla repentina crescita degli attivi della banca», con «particolare riguardo alle carenze riscontrate» nella «classificazione delle controparti» beneficiate dai fidi.

 

E ancora l’1 marzo 2024 Bankitalia aveva richiamato di nuovo Banca Progetto ad attuare «con urgenza» i correttivi antiriciclaggio che in precedenza le erano stati indicati. 

banca progetto 3

banca progetto 2

Paolo Fiorentino Banca Progetto

banca progetto 4

In un comunicato, la banca scrive che «il provvedimento è stato emesso in relazione ad asserite carenze istruttorie di 10 finanziamenti su circa 40.000 in essere, ed ha l’obiettivo di verificare, attraverso la nomina del dr. Donato Maria Pezzuto che si affiancherà alle strutture della Banca, l’adeguatezza dei presidi organizzativi e di controllo interni».

banca progetto 7

banca progetto 1

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A STOCCOLMA E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....