
IL DIFFICILISSIMO COMPITO DI ANTONIO FILOSA: FAR INGRANARE LA MARCIA A STELLANTIS, CHE NEL 2024 HA PERSO IL 70% DEL SUO UTILE NETTO – IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO È MOLTO ATTENTO ALLA “DIPLOMAZIA”: NON A CASO LA PRIMA VISITA È STATA IN FRANCIA, AL CENTRO DI RICERCA E SVILUPPO DI CARRIERES-SOUS-POISSY, NELLA REGIONE PARIGINA – I FRANCESI SONO SOSPETTOSI DI FRONTE ALLO “SBILANCIAMENTO” ITALIANO DEI VERTICI (ELKANN PRESIDENTE, FILOSA AD) – IL SALUTO AGLI OPERAI IN MANICHE DI CAMICIA E LA STRATEGIA VINCENTE IN AMERICA LATINA…
Estratto dell’articolo di Bianca Carretto per “L’Economia – Corriere della Sera”
ANTONIO FILOSA CON JOHN ELKANN A MIRAFIORI
Per essere a capo di un gruppo come Stellantis, dalle radici italiane, francesi e americane, è necessario avere delle chiare doti diplomatiche. E il nuovo ceo Antonio Filosa, da buon napoletano, le possiede sicuramente.
Come ha già dimostrando effettuando la sua prima visita nel centro ricerca e sviluppo di Carrieres-sous-Poissy, nella regione parigina, recandosi subito dopo a Sochaux, la sede storica di Peugeot, nella fabbrica originaria, dove sono prodotti i suv 3008 e 5008 e poi al museo dove è raccontata tutta la vita del brand francese.
Sapeva di non dover urtare la suscettibilità dei nostri vicini transalpini ma, dopo poche ore, era già a Mirafiori in maniche di camicia, mani in tasca, disinvolto e amichevole, per salutare tutti gli operai che sperano, con il ritorno di un italiano ai vertici, di terminare cassa integrazione e lavoro intermittente.
Il ministro dell’industria Adolfo Urso ha considerato «eccellente» la scelta effettuata da John Elkann, ora nominato Executive Chairman (di fatto il presidente esecutivo).
In pratica tutta l’industria francese, con Luca de Meo ceo di Renault, è diretta ora da manager nati nello Stivale.
Non è una soddisfazione da poco. Infatti, i sindacati di Parigi si sono subito mossi, vogliono essere rassicurati sulla distribuzione «equilibrata delle attività nelle diverse aree geografiche che non releghino la Francia e l’Europa in secondo piano». Dato il momento in cui il destino di alcune fabbriche è incerto, la folta rappresentanza degli italiani in testa al gruppo preoccupa per il futuro dei vari siti, tra cui quello di Poissy, nelle vicinanze della capitale.
Filosa si è occupato, in passato, delle operazioni di Stellantis per il Nord e il Sud America, il mercato più redditizio.
E, a febbraio, era stato nominato direttore della qualità a livello mondiale. Ma il suo curriculum è una scalata di responsabilità: è passato da essere direttore dell’impianto Fiat di Betim, in Brasile, a divenire capo degli acquisti, sempre in America Latina, per poi evolversi come direttore dell’Argentina e di Alfa Romeo e Maserati e, sotto di lui, il brand Fiat è diventato leader in Sud America, contribuendo allo sviluppo dei marchi Peugeot, Citroën, Ram e Jeep.
Ha guidato la creazione della fabbrica Fiat a Pernambuco che ha consentito a Jeep di diventare, in Brasile, il numero uno al di fuori degli Stati Uniti, e ha saputo gestire la crisi dei concessionari, di fronte a un eccesso di scorte.
La sua nomina, dunque, non è stata una sorpresa: è stato eletto all’unanimità dal consiglio di amministrazione, il suo nome circolava da tempo […].
Il periodo è complicato, il gruppo Stellantis ha registrato nel 2024 un calo del 70% del suo utile netto, che si è fermato a 5,5 miliardi di euro, perdendo 6 miliardi di liquidità. E se il valore del suo titolo in Borsa si aggirava sui 9 euro per azione, dopo l’annuncio della nomina di Filosa è salito sino a sfiorare i 12 euro.
Di sicuro per Filosa sarà determinante il risanamento finanziario, ma il manager dovrà occuparsi, contemporaneamente, anche della ristrutturazione degli impianti, rispettando l’autonomia di ogni Paese coinvolto, rompendo completamente con la strategia che era stata adottata da Carlos Tavares.
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Va sottolineato che Filosa vorrà applicare le sue idee per cercare di rilanciare Stellantis, pur in questo contesto così duro del settore automobilistico e formerà la sua squadra di fiducia che presenterà il 23 giugno in occasione del suo insediamento ufficiale. […]