salvini draghi

DRAGHI FRENA SALVINI SU COPRIFUOCO E RIAPERTURE: “SERVE ANCORA UN PO’ DI PAZIENZA”. IL NUOVO DECRETO DAL 24 - IL PREMIER IN DIRETTA TV HA FRENATO L’IMPAZIENZA DELL’ALA APERTURISTA DELLA SUA MAGGIORANZA: IL GOVERNO NON FARÀ FUGHE IN AVANTI. IL COPRIFUOCO NON SARÀ CANCELLATO (IN LINEA CON LA STRATEGIA DI FRANCIA E GERMANIA) E CI VORRÀ ANCORA QUALCHE GIORNO PERCHÉ SI DECIDA DI FARLO SLITTARE ALLE 23

Monica Guerzoni per corriere.it

 

salvini draghi

Chiedendo «ancora un po’ di pazienza» ai promessi sposi che aspettano con ansia una data per la ripartenza dei matrimoni, Mario Draghi ha frenato in diretta tv l’impazienza dell’ala aperturista della sua maggioranza. Il presidente del Consiglio comprende le esigenze dei partiti di intestarsi ora il rilancio del turismo, ora lo slittamento del coprifuoco, ma è determinato a non bruciare le tappe e forse anche un po’ stufo di essere tirato per la giacca.

 

Quando avverte «dobbiamo essere attenti a bilanciare le ragioni dell’economia con quelle della salute», conferma che il governo non farà fughe in avanti. Il coprifuoco non sarà cancellato e ci vorrà ancora qualche giorno perché si decida di farlo slittare alle 23.

 

SALVINI DRAGHI

Alle tre del pomeriggio l’ex presidente della Bce è alla Camera per il suo primo question time. I deputati domandano e il capo del governo risponde. Forza Italia, in asse con la Lega e con Italia viva, è in pressing per spalancare porte e finestre e cancellare del tutto il divieto di circolazione. Il capogruppo di FI Roberto Occhiuto attacca «i rigoristi dell’esecutivo precedente», ricorda che «il presidente Draghi non è Conte» e invoca una data certa per le attività ancora chiuse, come il wedding. Quando tocca a lui, il premier rivendica un «approccio graduale a seconda dell’andamento epidemiologico» e formalizza la strategia.

 

I matrimoni

MATTEO SALVINI IN SENATO APPLAUDE DRAGHI

Niente accelerazioni sulle riaperture e niente strappi, l’Italia vista da Palazzo Chigi non può ancora permettersi assembramenti e feste. Quelle delle nozze poi «sono una occasione di socialità che può favorire i contagi». E qui il presidente assicura di comprendere «la preoccupazione di chi si accinge a sposarsi», concede una nota di memoria personale («il festeggiamento è un desiderio che abbiamo avuto tutti»), ma poi allontana brindisi e confetti: «È fondamentale avere pazienza per evitare che una occasione di gioia e spensieratezza si trasformi in un potenziale rischio per i partecipanti». In compenso il governo ha stanziato 200 milioni per l’anno in corso e altri indennizzi arriveranno nel nuovo decreto sostegni la settimana prossima.

 

 

 

Il coprifuoco

mario DRAGHI

L’altolà di Draghi vale anche per altri settori e per quei leader di partito, come Salvini e Renzi, che intonano all’unisono «basta coprifuoco». Le decisioni sul calendario delle riaperture saranno prese lunedì 17, nella cabina di regia che Draghi ha voluto posticipare rispetto alle aspettative del centrodestra di governo. In quella sede saranno date «maggiori certezze» e quindi una data «al comparto del wedding, che ha subìto danni significativi» e sarà fissato il giorno in cui il coprifuoco cambierà. Di cancellarlo Draghi non vuole saperne, in linea con le scelte di Francia e Germania. «Se riapriamo troppo presto il rischio è che il virus torni a diffondersi» ha avvisato ieri a Berlino il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, in conferenza stampa con il ministro alla Sanità tedesco, Jens Spahn.

 

mario draghi alla camera

Ma lo slittamento di un’ora è ormai certo. Il ministro Roberto Speranza proporrà che la misura simbolo cambi «con gradualità e in più date», per non illudere che siamo al «liberi tutti». E così il nuovo orario verrà formalizzato nel Consiglio dei ministri che potrebbe tenersi il 18 o il 19 maggio. In quella sede i ministri daranno il via libera a un nuovo decreto con le riaperture anticipate, che potrebbe entrare in vigore lunedì 24 maggio.

 

Il calendario

Stando alle ipotesi sul tavolo, i centri commerciali nei weekend riapriranno alla fine di maggio e il settore wedding il 15 giugno. E bisognerà decidere quando far tornare le persone nelle piscine coperte, nei parchi tematici e nei ristoranti al chiuso. Il ministro Massimo Garavaglia si aspetta «un messaggio positivo» anche sul fronte fieristico.

 

Il turismo

MATTEO SALVINI

«Il nostro obiettivo è riaprire al più presto l’Italia al turismo», rilancia l’invito Draghi e annuncia che sarà ampliata «la sperimentazione dei voli Covid-tested, che includa più linee, più rotte e più aeroporti». I 9 miliardi destinati al turismo nel Pnrr serviranno tra l’altro a sostenere la competitività delle imprese, ad aprire cento nuovi siti culturali e a «costituire un digital hub del turismo». La risposta del premier ha rassicurato la capogruppo del Pd Debora Serracchiani, la quale aveva ricordato come il comparto del turismo, almeno nel 2019, valesse «il 13,2% del Pil italiano, circa 232 miliardi». Quasi quanto l’intero Recovery plan.

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: HA SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” CHE AL QUOTIDIANO DI CONFINDUSTRIA RICORDANO PIÙ PER I CONTENZIOSI E LE RICHIESTE DI BONUS CHE PER I RISULTATI EDITORIALI O FINANZIARI...

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”