xi jinping padrone del mondo

È FINITA LA PACCHIA DELLA VIA DELLA SETA – LA CINA PASSA ALL’INCASSO: DOPO AVER RIDOTTO DRASTICAMENTE I SUOI PRESTITI AI PAESI SOTTOSVILUPPATI (UN QUARTO DEL DEBITO ESTERO DEL TERZO MONDO È VERSO PECHINO) E ORA ASPETTA I RIMBORSI, CHE VALGONO ALMENO 35 MILIARDI SOLO QUEST’ANNO – MA LE PRESSIONI DA STROZZINO DI PECHINO HANNO RIPERCUSSIONI NELLA POLITICA LOCALE: SOPRATTUTTO IN AFRICA, DOVE STA NASCENDO UNA FORTE CAMPAGNA ANTI-CINESE (LE GRANDI OPERE SOVVENZIONATE DAL REGIME COMUNISTA VENGONO VISTE COME CORRUZIONE E MALE…)  

xi jinping

Traduzione di un estratto dell’articolo di Scott Neuman per www.npr.org

 

La Cina ha drasticamente ridotto i suoi prestiti negli ultimi anni.

 

Ora sta emergendo come il principale esattore di debiti per molte delle nazioni più povere del mondo — un cambiamento che, secondo un nuovo rapporto, rischia di minare gli sforzi per la riduzione della povertà e alimentare l’instabilità.

 

VIA DELLA SETA

I finanziamenti per la Belt and Road Initiative (BRI) della Cina — che comprende la costruzione di una vasta rete di nuove ferrovie, porti e strade nel mondo in via di sviluppo — hanno iniziato a diminuire già prima della pandemia di COVID-19, secondo quanto affermato in Peak repayment: China’s global lending, pubblicato questo mese dal Lowy Institute australiano, un think tank di politica estera.

 

Il rapporto attribuisce questo cambiamento a pressioni diplomatiche interne alla Cina per ristrutturare debiti insostenibili e recuperare i crediti in sospeso all’estero.

 

XI JINPING

Gli scettici sostengono da anni che i prestiti cinesi al mondo in via di sviluppo abbiano lo scopo di intrappolare i governi debitori in una “trappola del debito”.

 

Ma Deborah Brautigam, direttrice della China-Africa Research Initiative presso la School of Advanced International Studies della Johns Hopkins University, afferma che è più utile considerare i prestiti cinesi come guidati da logiche commerciali, piuttosto che da un uso politico diretto della leva del debito. A suo dire, i creditori cinesi stanno imparando dai propri errori passati.

 

Deborah Brautigam

«I cinesi stanno affrontando una ripida curva di apprendimento in materia di ristrutturazione del debito», afferma. «Vedremo una transizione: molto più attenzione alla sostenibilità del debito.»

 

Brautigam osserva che la prima fase dei prestiti cinesi era guidata dalla banca statale China Export-Import Bank, ma con il calo di questi prestiti, sono subentrate le banche commerciali.

 

«Sono stati colpiti dalla pandemia, e dalle difficoltà che alcuni paesi hanno avuto nel rimborsare questi debiti, ma stanno comunque continuando a cercare opportunità all’estero», dice.

 

miniera di cobalto in congo

Secondo il rapporto, nel 2023 più di un quarto del debito estero dei paesi in via di sviluppo era dovuto alla Cina

 

Complessivamente, tali paesi dovrebbero versare almeno 35 miliardi di dollari a Pechino solo nel corso di quest’anno. Tra questi figurano nazioni in Africa, Sud America, isole del Pacifico, nonché Asia meridionale, centrale e sudorientale.

 

Non tutti i paesi debitori sono stati colpiti dal ritiro della Cina dal credito: in particolare, alcuni vicini della Cina e paesi in via di sviluppo che possiedono minerali critici o metalli per batterie considerati strategici da Pechino, come la Repubblica Democratica del Congo, con ampie riserve di litio e nichel.

 

AFRICA - CINA CONTRO USA

Ma per altri che avevano preso in prestito da istituzioni finanziarie cinesi negli anni 2010, il servizio del debito sta ora «sostituendo la spesa per lo sviluppo», afferma il rapporto. Un’analisi dell’Associated Press del 2023 sui dodici paesi più indebitati con la Cina — tra cui Pakistan, Kenya, Zambia, Laos e Mongolia — ha rilevato che i pagamenti per il servizio del debito stavano assorbendo entrate fiscali vitali destinate a scuole, elettricità, cibo e carburante.

 

xi jinping e la colonizzazione della cina

«Il peso dei debiti cinesi in scadenza fa parte di un insieme più ampio di gravi ostacoli, in particolare per le economie più povere e vulnerabili», afferma il rapporto del Lowy Institute.

 

Tali ostacoli includono l’impatto dei dazi statunitensi, e il fatto che «un’America sempre più isolazionista e un’Europa distratta si stanno ritirando o stanno tagliando drasticamente i propri aiuti internazionali», afferma il rapporto.

 

Secondo Brautigam, un grosso problema è che l’assistenza estera statunitense, dopo la fine della scorsa crisi del debito, è avvenuta sotto forma di sovvenzioni. Mentre l’assistenza cinese è quasi interamente sotto forma di prestiti.

 

I MERCENARI DELLA WAGNER SALVANO I MINATORI CINESI - REPUBBLICA CENTRAFRICANA

Questi prestiti prevedevano tipicamente periodi di grazia di 3-5 anni che hanno iniziato a scadere all’inizio degli anni 2020, secondo il rapporto. «Senza nuovi finanziamenti agevolati o un sollievo coordinato, la pressione sui bilanci [dei paesi debitori] aumenterà ulteriormente, aggravando i ritardi nello sviluppo e accrescendo i rischi di instabilità.»

 

Questa pressione ha già avuto delle ripercussioni, in particolare in Africa. Ad esempio, i prestiti cinesi rappresentano circa il 10% del debito estero del Kenya, dove una ferrovia Nairobi-Mombasa finanziata dalla Cina è oggi vista da alcuni come un’opera corrotta e poco performante […]

 

ESPANSIONE DELLA CINA IN AFRICA

Il debito cinese è diventato anche una questione chiave in campagna elettorale. William Ruto ha vinto la presidenza del Kenya anche grazie ad appelli populisti che hanno alimentato sentimenti anti-cinesi. Il caso del Kenya «mostra come il debito estero possa influenzare l’opinione pubblica in un paese debitore e potenzialmente incidere sulla politica interna e sulle relazioni internazionali», afferma il paper di AidData.

 

Nel 2022, anche lo Sri Lanka ha subito le conseguenze di un debito massiccio: sull’orlo del collasso finanziario, ha dichiarato default sul debito estero ed è stato costretto a ristrutturare i 4,2 miliardi di dollari dovuti alla Cina, suo principale creditore. Un default di questo tipo rende più difficile per un paese accedere a nuovi prestiti e può minare la fiducia nella sua valuta e nella sua economia.

ESPANSIONE DELLA CINA IN AFRICAl'invasione cinese in africaLA SPARTIZIONE DEL CONTINENTE AFRICANOUSA VS CINA la colonizzazione cinese in africa

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...