porto porti edoardo rixi

FRONTE DEL PORTO – IL GOVERNO ACCELERA SULLA RIFORMA DEI PORTI FIRMATA DAL VICEMINISTRO LEGHISTA, EDOARDO RIXI: IL MINISTERO DEI TRASPORTI HA INDICATO I NUOVI PRESIDENTI IN CINQUE AUTORITÀ DI SISTEMA PORTUALE – È LA PRIMA MOSSA PER LA CREAZIONE DI UNA HOLDING CHE CONTROLLI LE BANCHINE ITALIANE E UN BUSINESS DA OTTO MILIARDI DI EURO – L'OBIETTIVO È LA QUOTAZIONE NEL 2026 – BLACKROCK HA GIÀ INIZIATO A STUDIARE IL DOSSIER. ALLA FINESTRA ANCHE MSC DELL’ARMATORE “PIGLIATUTTO”, GIANLUIGI APONTE…

Estratto dell’articolo di Claudia Luise per “la Stampa”

 

edoardo rixi 4

Tutti i tasselli del puzzle stanno andando al loro posto e si avvicina il momento di concretizzare la riforma dei porti a cui il viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, sta lavorando da mesi.

 

Innanzitutto il Mit a trazione Salvini ha trasmesso ai presidenti delle Regioni interessate la comunicazione formale di intesa relativa alle proposte di nomina dei nuovi presidenti in cinque Autorità di sistema portuale, cioè gli enti che gestiscono le banchine italiane.

 

Si aspetta l'ok definitivo, che dovrebbe essere una mera formalità. Antonio Gurrieri va all'Autorità Mare Adriatico Orientale, Regione Friuli Venezia Giulia (Trieste e Monfalcone). Francesco Benevolo, Adriatico Centro Settentrionale, Regione Emilia-Romagna (Ravenna).

 

giancarlo giorgetti privatizzazioni porto porti

Francesco Mastro, Mare Adriatico Meridionale, Regione Puglia (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli). Giovanni Gugliotti, Mare Ionio, Regione Puglia (Taranto). Davide Gariglio, Mar Tirreno Settentrionale, Regione Toscana (Livorno, Capraia, Piombino, Portoferraio, Rio Marina e Cavo).

 

[…]  ne mancano ancora sette ma cinque dovrebbero arrivare la prossima settimana, le altre due a giugno. Per Civitavecchia, Venezia, Napoli, Gioia Tauro e La Spezia, che dovrebbero essere imminenti, lo scontro comunque è ancora acceso, tra autocandidature e tentativi di riconferma. In alto mare, invece, le indicazioni per Palermo e per la Sardegna.

 

Ma non mancano le polemiche sui nomi già scelti anche perché il Consiglio di Stato nel 2012 (provvedimento confermato dalla Corte di Cassazione) si era pronunciato con una sentenza in cui venivano formalizzati i requisiti necessari per svolgere il ruolo di presidente Adsp, escludendo eventuali ruoli politici come parte rilevante del curriculum dei candidati.

 

MATTEO SALVINI E EDOARDO RIXI

Al netto dei malumori, quello che è evidente è la quota Pd, con Gariglio che è stato anche il segretario regionale del partito in Piemonte (oltre all'esperienza in Commissione Trasporti alla Camera) e Gugliotti vicino al presidente della Puglia, Michele Emiliano. Ma soprattutto, un segnale di rottura perché, eccetto chi aveva già effettuato due mandati, non ci sono state riconferme.

 

Ora, con la prossima tornata, tutto il quadro sarà completo e, come aveva detto Rixi, si potrà procedere con la riforma: «Siamo a buon punto, nell'attimo in cui il governo darà il via libera procederemo».

 

Si preannuncia una riforma corposa che implica un insieme di interventi legislativi e che andrà a incidere profondamente sul sistema perché dovrà cambiare la natura giuridica delle Autorità: ora sono enti pubblici, non economici, con funzioni di controllo. Sul modello aeroportuale, dovranno entrare a far parte di una holding pubblica Porti, tutta da creare, aperta al capitale privato e che dovrà essere avviata alla quotazione.

 

blackrock

Gli interessi in campo ovviamente sono molti, da Msc a BlackRock. Proprio la società di investimento già avrebbe avuto modo - secondo fonti vicine al dossier - di visionare un appunto condiviso dai vertici governativi con alcune indicazioni di massima.

 

Secondo Srm, il centro studi collegato a Intesa Sanpaolo, il valore economico generato dai porti è di otto miliardi. Pietra angolare di questa riforma è un super-ente «di un coordinamento nazionale, con una visione di sistema – aveva detto Rixi -. Altrimenti ci ritroveremo con altre banchine e infrastrutture inutili. Il soggetto centrale che abbiamo in mente dovrà essere in grado di coordinare la portualità e anche acquisire infrastrutture all'estero».

 

gianluigi aponte 1

L'obiettivo è evitare internamente gli errori di pianificazione del passato (per esempio: l'Italia ha costruito tre mega-porti di trasbordo, ne è sopravvissuto uno, il primo che era stato fatto, cioè Gioia Tauro) ed esternamente creare un soggetto in grado di trattare con i mega-gruppi internazionali che oggi gestiscono tanta parte dello shipping, e soprattutto fare investimenti all'estero, con partecipazioni strategiche in altre società di gestione portuale.

 

Il modello è quello dell'Enav, società del governo con oltre il 53%, ma quotata in Borsa con un ampio flottante e un 10% di soci istituzionali, non solo italiani. Che gestisce il traffico aereo, ma ha anche consulenze e clienti all'estero.

 

porto di livorno 4

La strada più rapida - si guarda comunque al 2026 - è quella di una società pubblica nella quale possano partecipare anche gli enti locali, con un'apertura a soggetti privati che comunque rimarrebbero in minoranza. […]

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…