IL GOVERNO MONTA E RIMONTA IL PNRR PER NON BUTTARE A MARE MILIARDI DI EURO – IL CONSIGLIO EUROPEO HA DATO IL VIA LIBERA ALLA SESTA REVISIONE DEL RECOVERY ITALIANO, CHE COINVOLGE 173 MISURE PER UN VALORE DI 14 MILIARDI DI EURO, CIRCA IL 7% DEL PIANO – È L’ULTIMA MODIFICA POSSIBILE PER NON PERDERE RISORSE E NON ESSERE SANZIONATI PER I RITARDI NON PIÙ RECUPERABILI, VISTO CHE ORMAI DIVERSI PROGETTI NON SI POTRANNO REALIZZARE ENTRO LA SCADENZA DEL GIUGNO 2026 – SLITTANO PROGETTI SU STUDENTATI, BANDA LARGA E LOTTA AL DISSESTO IDROGEOLOGICO…
Estratto dell’articolo di Filippo Santelli per “la Repubblica”
[...] Il Consiglio europeo ha dato il via libera alla sesta e ultima revisione del Pnrr italiano, la seconda di peso dopo quella presentata dal governo Meloni nel 2023.
Questa modifica coinvolge 173 misure per un valore complessivo di 14 miliardi di euro, circa il 7% del Piano (il cui totale resta invariato a 194,4 miliardi), e il suo obiettivo è renderne possibile il completamento entro il termine, ora più flessibile, del 30 giugno 2026, evitando così di perdere risorse o essere sanzionati.
Il governo ha quindi cancellato o ridotto alcuni degli interventi che procedevano a rilento, come per esempio gli incentivi di Industria 5.0 o il programma Gol per il reinserimento di disoccupati e Neet nel mondo del lavoro, spostando le risorse su altri programmi di maggiore successo - come i contratti di filiera in agricoltura e i fondi per il Mezzogiorno - o su nuovi obiettivi.
giorgia meloni tommaso foti - foto lapresse
L'altra novità significativa, visti i ritardi che i cantieri hanno accumulato finora, è il rinvio (senza tagli) di alcuni progetti oltre la data limite del prossimo anno, facendo confluire risorse per almeno 20 miliardi in appositi veicoli finanziari: è il caso di metà dei 60 mila posti letto per gli studenti universitari, che potranno essere consegnati entro il 2027, degli interventi contro il dissesto idrogeologico, per la copertura a banda larga del Paese [...]
Per quanto meno ripida però, l'ascesa finale che l'Italia ha di fronte resta comunque un'impresa: allo scorso settembre risultavano effettivamente spesi meno della metà dei 194 miliardi del Pnrr.


