1. LA GRANDE VENDETTA ELKANN-SCOTT JOVANE: FUORI LA GABANELLI DAL ‘’CORRIERE DELLA SERA’’ 2. BASTONATI SU RAI3 DA “REPORT” (ACQUISTO RECOLETOS, VENDITA IMMOBILE DI VIA SOLFERINO E FIAT E MARCHIONNE IN FUGA DALL’ITALIA E DAL FISCO), KAKY E ROTOLONE DECIDONO DI CACCIARE LA GABA

1. DAGOREPORT

milena gabanelli blumilena gabanelli blu

La verità, vi prego, sulla Gabanelli cacciata dal Corriere della Sera. In via Solferino si racconta che tutto ebbe inizio da due formidabili inchieste di “Report”: la prima scortica vivo Rotolone Scott Jovane sulla svendita del palazzone storico di via Solferino al fondo americano Blackstone.

 

L’amministratore delegato di Rcs si fida talmente tanto dell’intervista di “Report” - che ha una rubrica fissa sul sito del Corriere “Report-Time” e la Gabanelli come penna appuntita del giornale - che piazza una seconda camera per registrare l’intervista. Ovviamente, a puntata messa in onda, Rotolone s’incazza con Flebuccio De Bortoli, all’epoca direttore, che aveva avuto la bella idea di far collaborare Mi-Jena, una che non fa sconti nemmeno al marito, figuriamoci al suo editore.

SCOTT JOVANE A BAGNAIA SCOTT JOVANE A BAGNAIA

 

Seconda querelle. La bombastica puntata di “Report” sulla Fiat in fuga dall’Italia verso i soliti paradisi fiscali e la situazione fiscale in Svizzera, nel famigerato cantone di Zueg, di Marchionne, capataz della fu fabbrica automobili Torino.

sergio marchionne Harald Wester e john elkannsergio marchionne Harald Wester e john elkann

 

Era chiaro che con la crisi economico-finanziaria che sta portando Rcs a svendere alla Mondadori la Rizzoli Libri, nonchè l’ecatombe di decine di dipendenti tra tipografi e giornalisti (ecco perché hanno nominato direttore l’ex giornalista dell’”Unità” Luciano Fontana, detto “Machete” - in Italia solo gli ex comunisti riescono a licenziare senza troppi casini), la resa dei conti con la Gabanelli era inevitabile.

 

MILENA GABANELLI NEL 1991MILENA GABANELLI NEL 1991

Sempre in zona Solferino si racconta che la cacciata della Milena - oggi rivelata da Camilla Conti su “Il Giornale” - è avvenuta in due tempi. Il primo. Senza il coraggio di dirglielo in faccia, Rotolone Scott e il suo dante causa Kaky Elkann pensavano che dietro a una richiesta di taglio del 75 per cento del compenso di 220 mila euro l’anno (somma destinata alla redazione di “Report-Time”), la risposta non poteva che essere: “grazie, ma con 55 mila euro annui, non ce lo possiamo permettere”.

JOHN ELKANN ANDREA CECCHERINI PIETRO SCOTT JOVANE A BAGNAIA JOHN ELKANN ANDREA CECCHERINI PIETRO SCOTT JOVANE A BAGNAIA

 

Invece la Gaba - che ha capito al volo l’antifona - rilancia e scrive a Rotolone che la redazione di “Report-Time” accetta il taglio-monstre del 75%. A questo punto il duplex Elkann-Scott  è costretto a venire allo scoperto: e con una seconda letterina annunciano che il taglio non è una valutazione “economica” bensì “editoriale”. Come Gabanelli voleva dimostrare.

 

Pietro Scott Jovane Pietro Scott Jovane

PS - Si racconta sempre in via Solferino che “Machete” Fontana voglia salvare la capretta Elkann e i cavoli di Scott Jovane, nonché il rischio di passare alla storia del Corriere come colui che ha avuto il ruolo di Erode nella strage degli innocenti giornalisti, ed abbia proposto alla Gabanelli di continuare a scrivere sul cartaceo.

2. RCS LICENZIA LA GABANELLI

Camilla Conti per Il Giornale.it

il Presidente de La Stampa e di Fiat John Elkann e lAd di RCS Pietro Scott Jovane il Presidente de La Stampa e di Fiat John Elkann e lAd di RCS Pietro Scott Jovane

 

Dal 1997, anno di nascita di Report , Milena Gabanelli ci svela le pieghe dei bilanci di grandi aziende e big della finanza.

 

Noi siamo andati a vedere il suo. Ovvero quello della società Reporteam , da lei controllata con il 52,56% mentre altri tre colleghi della sua squadra di videogiornalisti (Giovanna Boursier, Sabrina Giannini, Bernardo Iovene) si dividono in parti eguali il resto del capitale.

 

 SCOTT JOVANE SCOTT JOVANE

L'srl è stata costituita il 5 settembre del 2011 e come oggetto sociale ha la realizzazione di servizi o reportage giornalistici per conto terzi. Non si tratta però delle puntate di Report mandate in onda sulla Rai, con la quale Gabanelli ha un contratto da lavoratrice autonoma.

 

Ma degli articoli e videoinchieste offerti in esclusiva sul sito internet del Corriere della Sera attraverso il canale Reportime lanciato sempre nell'autunno del 2011. Contenuti originali rimasti fuori dalla trasmissione televisiva, storie che non bastano a riempire una puntata, ma ottime per un tempo di due-tre minuti, materiali d'archivio che la cronaca riporta d'attualità.

gaba showimg cgi gaba showimg cgi

 

«Un esperimento di web tv che trae giovamento dalla grande esperienza e dai grandi successi di Milena, un'evoluzione straordinaria per il Corriere della Sera », gongolava l'allora direttore Ferruccio de Bortoli durante la presentazione del progetto nella Sala Buzzati del quotidiano di via Solferino.

 

A fine aprile, però, de Bortoli si è dimesso lasciando il posto a Luciano Fontana. E dal bilancio 2014 di Rerporteam ecco che spuntano due righe: «Al momento non sono ancora definiti i contorni esatti del nuovo contratto in favore di Rcs Group Spa per quest'anno». Che l'azienda voglia tagliare anche Milena?

 

La conferma arriva dalla diretta interessata: «Non c'è stato alcun rinnovo dell'accordo per la pagina Reportime sul Corriere.it , anche accettando tagli drastici», commenta al Giornale senza aggiungere altro. Colpa della pesante cura dimagrante dei costi varata dal gruppo Rcs per ridare fiato ai conti? O, forse, per i vertici del gruppo editoriale guidato da Pietro Scott Jovane è arrivata l'ora di servire il piatto freddo della vendetta?

SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN

 

Nell'aprile dell'anno scorso, infatti, Report mandò in onda un'inchiesta dal titolo emblematico: «La battaglia di Solferino». Una ricostruzione degli errori strategici commessi dal gruppo, a cominciare dall'acquisto della spagnola Recoletos del 2007, che hanno aumentato i debiti e imposto a fine 2013 la vendita al fondo Blackstone la sede storica del Corriere per 30 milioni. Tra molte polemiche sul prezzo e su come è stata gestita l'operazione. E con l'opposizione dichiarata di De Bortoli.

LUCIANO FONTANA LUCIANO FONTANA

 

Se il contratto non verrà rinnovato, la Gabanelli (e i freelance che ci lavorano) perderà 220mila euro di fatturato della Reporteam che ha chiuso il 2014 con un utile 7.161 euro accompagnato da 211mila euro di costi per la produzione, di cui 14.412 euro di stipendi. Compreso quello di un nuovo dipendente assunto, proprio per interfacciarsi con la tv e il sito del Corriere sui servizi pubblicati in esclusiva. Chi la conosce, assicura che Milena non ne farà una tragedia e si concentrerà sulle prossime puntate di Report .

 

PIERGAETANO MARCHETTI LUCIANO FONTANA FERRUCCIO DE BORTOLI PIERGAETANO MARCHETTI LUCIANO FONTANA FERRUCCIO DE BORTOLI

In via Solferino perderanno invece approfondimenti in esclusiva (come l'ultima firmata dalla Gabanelli lo scorso 29 giugno sull'ennesimo aumento di capitale del Monte dei Paschi) e quell'«evoluzione straordinaria» declamata da de Bortoli nel 2011. Sacrificata sull'altare dei risparmi. O, peggio, su quello costruito da manager vendicativi.

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...