LA GRECIA BRUCIA, LE BORSE SOFFRONO: MILANO -1,3% - LO SPREAD SCHIZZA A 370 (DA 347 IERI) - ATENE, NO RIMPASTO DI GOVERNO - FUORI-ONDA SCHAEUBLE: “GERMANIA PRONTA A NUOVI AIUTI AL PORTOGALLO” - MARPIONNE: “L’IMPEGNO PER TORINO VA OLTRE IL PIANO INDUSTRIALE” (CHE ANCORA NON SI VEDE PERÒ) - QUOTE LATTE, L’UE APRE UN’INDAGINE - IMPREGILO, SALINI NON MOLLA - GROUPON SI SGONFIA - EFFETTO MONTI DI TASSE: 27MILA BARCHE FUGGITE DAI PORTI…

1 - BORSA, SPREAD BTP-BUND CHIUDE IN NETTO RIALZO A 370 PUNTI...
(LaPresse) - Chiusura in netto rialzo a 370 punti base per lo spread tra Btp e Bund a 10 anni. Il differenziale aveva terminato ieri gli scambi in ribasso a 347 punti, sui minimi da settembre. Il rendimento dei Btp decennali sul mercato secondario si attesta al 5,61%.

2 - BORSA: LA GRECIA CONTINUA A SPINGERE GIU' I LISTINI, -1,3% MILANO...
Radiocor - Chiusura debole per le Borse europee, penalizzate dalla delicata situazione della Grecia, con il clima politico che sta diventando sempre piu' incandescente. Milano ha chiuso in calo dell'1,36%, Parigi dell'1,48% e Londra dello 0,63%. Sono andate male le banche: Unicredit e Ubi hanno accusato un calo di oltre il 4,7%. Sono inoltre andate giu' le Fiat (-3,28%), mentre Impregilo ha registrato un progresso superiore al 2%, recuperando parte dei punti persi la vigilia dopo che si sono diffuse le indiscrezioni su una imminente cessione della quota dei Benetton al gruppo Gavio.

Sul fronte dei cambi, l'euro ha chiuso le contrattazioni in Europa a 1,3179 dollari (ieri 1,3288) e a 102,294 yen. Il dollaro-yen si e' attestato a 77,61. In calo il petrolio: il Wti, contratto con scadenza marzo, e' scambiato 98,67 dollari, in ribasso dell'1,22%.

3 - GRECIA; SMENTITA IPOTESI RIMPASTO GOVERNO...
(ANSA) - Non ci sarà alcun rimpasto di governo in Grecia. L'ipotesi è stata esclusa questa sera da una fonte governativa che ha affermato che il premier Lucas Papademos non annuncerà alcun rimpasto al termine della riunione del Consiglio dei ministri prevista per questa sera. Voci circa un eventuale rimpasto del governo si erano diffuse già dal pomeriggio di oggi dopo l'annuncio delle dimissioni di una sottosegretaria socialista e di quattro ministri appartenenti al partito di estrema destra Laos.

4 - CRISI, 'PIZZICATO' SCHAEUBLE: GERMANIA PRONTA AD AIUTO A PORTOGALLO
(LaPresse) - La Germania è pronta a sostenere eventuali modifiche al programma di salvataggio del Portogallo. E' quanto emerge da un colloquio catturato dalla tv portoghese TVI a margine dell'Eurogruppo, tra il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e il suo omologo Vitor Gaspar. "Se c'è la necessità di aggiustare il programma per il Portogallo - dice il ministro tedesco al collega - siamo pronti a farlo". Gaspar risponde che lo sforzo tedesco "sarebbe molto apprezzato".

Schaeuble mette tuttavia in guardia il ministro portoghese dall'opinione pubblica tedesca, che "non capisce fino in fondo la gravità delle decisioni che dobbiamo prendere" e rimane scettica sulla crisi greca. Un funzionario del governo tedesco ha definito la conversazione 'rubata' come "scandalosa" e ha dichiarato con fermezza che i programmi concordati "si devono rispettare". Per ottenere un prestito di salvataggio da 78 miliardi di euro il Portogallo ha dovuto affrontare pesanti misure di austerità, ma il Paese prevede per quest'anno una contrazione dell'economia del 3,1% che potrebbe rendere necessari ulteriori aiuti.

5 - FIAT, MARCHIONNE: IMPEGNO PER TORINO VA OLTRE PIANO INDUSTRIALE
(LaPresse) - L'impegno della Fiat per Torino "non si limita al piano industriale" e l'inaugurazione di un centro medico privato "è un chiaro segnale" dell'azienda che "mentre cresce e si rafforza nel mondo, resta legata alla sua città e crede in questa comunità". Lo ha detto l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, che ha inaugurato oggi insieme con il presidente, John Elkann, la nuova sede del Centro Medico Diagnostico Fiat Sepin. La casa automobilistica è l'unica impresa industriale in Italia a possedere un centro medico che gestisce direttamente.

"In un Paese che spesso finisce sui giornali italiani e stranieri - ha proseguito Marchionne - a causa delle inefficienze e delle sue leggerezze, dove anche la sanità pubblica è talvolta al centro delle polemiche, questo è un esempio, come tanti altri, di un'Italia che funziona". Il manager italo-canadese ha sottolineato che "magari gli esempi positivi non vanno in prima pagina, ma sono le cose da cui partire per ridare speranza e fiducia alle generazioni future". Marchionne, per quanto riguarda Mirafiori, ha voluto comunque ricordare che "la scorsa settimana abbiamo confermato gli investimenti e la produzione di almeno due nuovi modelli".

6 - QUOTE LATTE: PROROGA MULTE, INDAGINE UE SU AIUTI STATO...
(ANSA) - La Commissione europea ha aperto nei confronti dell'Italia una procedura di indagine formale sugli aiuti di stato, invitandola a fornire informazioni in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010. L'Italia ha un mese per rispondere a Bruxelles.

7 - FONDAZIONE MPS: CHIUSO L'ACCORDO PER LA CESSIONE DEL 2,57% DI CDP
Radiocor - Accordo chiuso tra la Fondazione Mps e una cordata di Fondazioni guidata dalla Fondazione Banco di Sardegna per l'acquisto della quota nella Cdp detenuta da Siena pari al 2,57% del capitale. L'operazione, apprende Radiocor, vedra' il passaggio delle azioni e il versamento dei circa 90 milioni pattuiti nelle esangui casse dell'ente di palazzo Sansedoni la prossima settimana. Sciolto il nodo della cedola 2011 che sara' pagata da Cdp: alla Fondazione Mps verra' concesso circa il 50 per cento.

8 - IMPREGILO: SALINI NON MOLLA, INVESTIMENTO E' STRATEGICO
(ANSA) - L'investimento in Impregilo è strategico e Salini non intende lasciare la partita sul maggiore 'general contractor' italiano. E' quanto raccolto dall'Ansa sulle intenzioni del grande costruttore romano, che in questi mesi ha rastrellato sul mercato di Borsa il 15% di Impregilo. Mercoledì prossimo Salini dovrà comunicare, per le regole di Piazza Affari, la quota aggiornata e difficilmente questa sarà inferiore a quanto finora denunciato in portafogli. Per il resto il costruttore romano osserva l'evolversi della situazione, con Gavio e i Benetton che stanno trattando sulla cessione al costruttore piemontese della quota del 33,33% che Autostrade per l'Italia detiene in Igli, la controllante di Impregilo.

Il 2 marzo scade l'opzione che, secondo i patti parasociali, permetterebbe ai Benetton di rilevare la metà dell'altro terzo di Igli già ceduto dai Ligresti a Gavio. Entro fine mese si chiude, assicurano fonti vicine alla trattativa e lo conferma con una nota Atlantia, la controllante di Autostrade per l'Italia, anche se in realtà si potrebbe fare molto prima. Magari in coincidenza del prossimo Consiglio di amministrazione di Atlantia convocato da tempo per venerdì prossimo.

9 - INTESA: BELTRATTI, 'AL MOMENTO NON INIZIATA REVISIONE DEL PIANO...
(Il Sole 24 Ore-Radiocor) - 'Al momento non abbiamo iniziato a rivederlo. Certo, bisogna tenere conto dell'ambiente macroeconomico, lo abbiamo fatto quando abbiamo steso il piano industriale e lo facciamo adesso'. Cosi' Andrea Beltratti, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo rispondendo a chi gli chiedeva di una possibile revisione del business plan. 'Ma nel piano ci sono molte azioni che sono indipendenti perche' riguardano l'efficientamento e quindi guardiamo serenamente all'insieme del piano'. Confermato che il 14 febbraio ci sara' un cdg, in cui tuttavia Beltratti ha escluso ci saranno i conti 2011 che saranno invece esaminati a meta' marzo.

10 - TELECOM:CUCCHIANI,REVISIONE PATTI TELCO?NELLE SEDI OPPORTUNE
(ANSA) - "Sono temi che andranno forse affrontati nelle sedi opportune" Così Enrico Cucchiani, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, ha risposto alla domanda se sarà anticipata la revisione dei patti parasociali di Telco.

11 - EFFETTO MONTI: 27 MILA BARCHE FUGGITE DAI PORTI - LO DICE L'UCINA: UN DANNO ECONOMICO DI 1,5 MILIARDI DI EURO
Fabio Pozzo per "La Stampa" - Con la tassa sulle barche introdotta dal decreto Salva-Italia si è determinata una fuga dai porti italiani che al 31 gennaio hanno ospitato 27mila unità in meno: il danno economico generato sarebbe pari a "almeno un miliardo e mezzo a voler essere prudenti" a fronte di "un gettito peraltro assai incerto stimato in 200 milioni di euro".

È quanto sostiene l'Ucina (l'associazione di Confindustria nautica) in una audizione al Senato sul decreto liberalizzazioni. Secondo l'Ucina sarebbe pari a -104 milioni il mancato incasso per le entrate dello Stato mentre il mancato indotto generato dai superyacht in transito arriverebbe a 210 milioni. Infine investimenti portuali a rischio per 1,4 miliardi. A giudizio delle imprese nautiche la tassa dovrebbe colpire non solo chi ha scelto la bandiera italiana ma tutti i cittadini italiani con barca al di sopra dei 10 metri, qualunque sia la bandiera e ovunque si trovi l'imbarcazione. E da gornaliera la tassa dovrebbe diventare annuale.

12 - SIENA VENDE? MPS VA GIÙ
F. Mas. per il "Corriere della Sera" - Le voci di un collocamento del 15% di Mps della Fondazione senese da parte di Mediobanca hanno affossato ieri il titolo: -5,12% a 0,3189 euro nonostante le smentite di Piazzetta Cuccia e dell'ente. Le voci sono scaturite da un report di Mediobanca in cui si riferiva di rumors su trattative della Fondazione - che deve ripagare 900 milioni di debiti - per cedere il 15% a private equity e imprenditori. È il segno del nervosismo attorno all'ente, che per metà mese deve presentare un piano di rientro. In discussione c'è un prestito da 900 milioni con Intesa, Unicredit e Mediobanca per ripagare le banche estere e ottenere più tempo - il report ipotizza 18 mesi - per vendere le azioni. Un accordo potrebbe arrivare la settimana prossima.

13 - BORSA ITALIANA RIPROVA A FAR SFILARE PRADA
A.Jac. per il "Corriere della Sera" - La quotazione della maison della moda, Salvatore Ferragamo, è uno dei successi di Borsa Italiana, l'unico debutto sul listino principale nel 2011 ma con performance di tutto rispetto: 380 milioni di euro raccolti; una richiesta quattro volte superiore ai titoli offerti; una partecipazione di investitori esteri elevata, il 78%; e dalla data dell'ipo (il 29 giugno scorso) a oggi, un incremento del 42% rispetto al prezzo di collocamento (ieri il titolo del gruppo toscano ha chiuso a 13,17 euro, +2,89%).

Un marchio del Made in Italy che gli «uomini» di Borsa Italiana utilizzano per scongiurare la perdita di pezzi dal listino di Piazza Affari (nel 2010 le società sul mercato principale erano 313, all'ottobre scorso 304) e la titubanza delle nuove matricole (Moncler, Rhiag e Sea che avevano fatto domanda sono finite al private equity). Ma c'è un altro nome della moda che continua a circolare a Palazzo Mezzanotte: è quello di Prada.

Il gruppo di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli ha scelto di quotarsi a Hong Kong dove ha debuttato il 24 giugno scorso. Non è un mistero che la squadra di Raffaele Jerusalmi (amministratore delegato di Borsa Italiana, propaggine del London Stock Exchange) ci abbia provato in tutti i modi a tenere «in casa» un'ipo così importante come quella della maison milanese, un marchio da 9 miliardi di capitalizzazione. Ma non c'è riuscita. Ma a Milano non si sono persi d'animo. Ora l'obiettivo è il dual listing.

14 - RETE TERNA ALLE BANCHE, IL «NO» DI BORTONI
S.Agn. per il "Corriere della Sera" - Non piace per nulla all'Autorità per l'energia elettrica e il gas la possibilità che Terna possa fare leva sulla rete o su altre sue attività per farsi finanziare dalle banche. Una prospettiva contenuta nel decreto sulle liberalizzazioni del governo (comma 6 articolo 21) che secondo alcune interpretazioni avrebbe anche potuto aprire la strada ad un intervento su Snam Rete Gas in vista di una futura «società delle reti».

Con quelle regole Terna potrebbe dare in garanzia al sistema bancario la rete di trasmissione nazionale o una sua parte, oppure gli incassi previsti dalla sua gestione, in cambio di finanziamenti da utilizzare sul fronte degli investimenti. Nella memoria consegnata lo scorso 2 febbraio in occasione della sua audizione alla Commissione industria del Senato, il presidente dell'Autorità Guido Bortoni scrive che il caso di una «cessione di ramo d'azienda» da parte del concessionario «appare in contrasto con il disegno di governance del gestore della rete di trasmissione nazionale ...

Tale assetto rende necessario che il gestore sia anche proprietario delle reti gestite». E «anche la seconda ipotesi, ossia la cessione di flussi di cassa, presenta profili di criticità in quanto vincola l'azione futura del regolatore». Al di là delle tecnicalità, il messaggio pare forte e chiaro.

15 - L'INARRESTABILE ASCESA DI GROUPON SEMBRA FINITA PER I SOCI È UN DURO COLPO
Robert Cyran per "la Stampa" - La ripresa della crescita di Groupon si avvicina alla fine. La società statunitense di coupon online, recentemente quotata in Borsa, ha aumentato le vendite di cinque volte nel 2011 ed è tornata perfino a una certa redditività. Ma i suoi primi risultati dall'Ipo dello scorso novembre, annunciati mercoledì dopo la chiusura dei mercati, mostrano anche che la crescita dei ricavi è rallentata per il quinto trimestre consecutivo. Groupon dovrà accelerare per giustificare la valutazione da 15 miliardi di dollari.

Sebbene qualsiasi società sarebbe felice di avere il miglioramento dei ricavi che Groupon ha ottenuto l'anno scorso, nessuna impresa può crescere a un tale ritmo per un periodo prolungato. A questi tassi realizzerebbe 5 trilioni di dollari di vendite entro il 2016. Non è possibile. Sfortunatamente per Groupon, sembra che i suoi giorni di rapida crescita stiano terminando.

La società ritiene che le vendite del prossimo trimestre non aumenteranno più del 9% sul trimestre che si è appena concluso. Forse la società sta fissando l'asticella relativamente in basso. Ma si consideri che è cresciuta del 72% dal quarto trimestre del 2010 al primo trimestre del 2011. Pertanto il tasso di espansione sta rallentando rapidamente. Di conseguenza, il futuro di Groupon deve dipendere dagli utili.

Certo, le sue operazioni stanno generando un leggero profitto che dovrebbe aumentare quando le operazioni estere saranno mature. Ma la società deve ancora mostrare molto leverage operativo, ovvero l'abilità di ottenere ancora più profitto da ogni dollaro incrementale dei ricavi. Inoltre, Groupon ha ridotto il marketing e altri investimenti per migliorare i suoi margini.

È da vedere se questa riduzione di spesa sarà sufficiente a mettere in grado l'azienda di resistere contro la dura concorrenza di società come LivingSocial. Finora, sembra che Groupon debba scegliere tra una rapida crescita ed enormi perdite oppure una modesta crescita e un piccolo profitto. A meno che non riesca a mostrare un incremento delle vendite e un'abilità di aumentare l'utile netto, gli investitori sono destinati a perdere la pazienza.

 

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