sistema cinese degli hukou - attestati di residenza cina economia lavoratori xi jinping

NELLA GUERRA A TRUMP XI HA UN JOLLY: 200 MILIONI DI CINESI “FANTASMA” DA TRASFORMARE IN CONSUMATORI – PECHINO PUNTA A RILANCIARE I CONSUMI INTERNI. E PER FARLO POTREBBE RIFORMARE IL SISTEMA DEGLI “HUKOU” GLI ATTESTATI DI RESIDENZA, GRAZIE AL QUALE CHI LAVORA IN UNA GRANDE CITTÀ MA HA LA RESIDENZA IN CAMPAGNA GODE DI MOLTI MENO DIRITTI DEI “CITTADINI VERI” – IL SISTEMA SI È RIVELATO UN OTTIMO MODO PER SFRUTTARE UN'IMMIGRAZIONE INTERNA CHE FORNISSE MANODOPERA POCO COSTOSA, POCO TUTELATA E MOLTO RICATTABILE. MA ADESSO TORNA UTILE A PECHINO AUMENTARE LA CAPACITÀ DI SPESA DEGLI “SFRUTTATI”…

Estratto dell’articolo di Luca Angelini per www.corriere.it

 

xi jinping e donald trump - illustrazione the economist

Nella Rassegna di martedì 15 aprile, Gianluca Mercuri ha ben spiegato perché, nel braccio di ferro sui dazi fra Usa e Cina, potrebbe essere quest'ultima ad avere le carte migliori (in sintesi, perché nella guerra commerciale, esportando più dei rivali, rischia di perdere soldi, mentre gli Stati Uniti perderebbero merci, meno facili da rimpiazzare a breve).  Resta il fatto che, dallo scontro, anche il Dragone potrebbe uscire ammaccato. […]

 

Siccome, però, l'economia cinese già non si è mai del tutto ripresa dallo scoppio della bolla immobiliare e dai danni della politica zero Covid, la guerra dei dazi obbliga Pechino a pensare di nuovo anche a come rilanciare i consumi interni. Operazione tutt'altro che facile.

 

SISTEMA CINESE DEGLI HUKOU - ATTESTATI DI RESIDENZA

Un po' per l'ostilità «ideologica» al consumismo, comprovata dalle periodiche campagne «moralizzatrici» di Xi contro i ricchi e il lusso (qui un'analisi di Danilo Taino). Come aveva scritto su Foreign Affairs Zongyuan Zoe Liu, del Council on Foreign Relations, «secondo il partito, il consumo è una distrazione individualistica che minaccia di distogliere risorse dalla principale forza economica della Cina: la sua base industriale.

 

Secondo l’ortodossia del partito, il vantaggio economico della Cina deriva dai bassi consumi e dagli alti tassi di risparmio, che generano capitale che il sistema bancario controllato dallo Stato può incanalare nelle imprese industriali. Questo sistema rafforza anche la stabilità politica incorporando la gerarchia dei partiti in ogni settore economico».

 

xi jinping donald trump

Poi perché, se i cinesi risparmiano tanto anziché consumare come se non ci fosse un domani, è anche perché non hanno un sistema di welfare (soprattutto in tema di pensioni e sanità pubblica) che li faccia sentire con le spalle coperte di fronte agli incerti della vita. […]

 

Giuliano Noci, prorettore del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano, intervenendo a Focus Economia su Radio 24, ha però spiegato che almeno un paio di cose Pechino le potrebbe fare. La prima è varare un nuovo, robusto pacchetto di stimolo, ossia immettere soldi pubblici nell'economia, come fatto, ad esempio, ai tempi della crisi finanziaria del 2008-09. L'altra è una riforma del sistema degli «hukou», gli attestati di residenza.

 

SISTEMA CINESE DEGLI HUKOU - ATTESTATI DI RESIDENZA

Grazie ad esso (o per colpa di esso, a seconda dei punti di vista), chi abita e lavora in una grande città ma ha comunque la residenza in campagna, gode di molti meno diritti dei «cittadini» veri. Il sistema è molto rigido - ossia, cambiare status è molto difficile - e si è rivelato un ottimo modo per godere di un'immigrazione «interna» che fornisse manodopera poco costosa, poco tutelata e molto ricattabile ai tempi della crescita economica a due cifre.

 

Adesso, però, potrebbe invece essere utile aumentare la capacità di spesa dei «perdenti» del sistema (secondo il China Labour Bulletin, oltre 200 milioni di lavoratori delle città non possiedono un hukou «urbano»).

 

Come ha scritto Trishala S sul sito dell'Organisation for Research on China and Asia (Orca), «le implicazioni economiche del sistema hukou vanno oltre la disuguaglianza sociale, poiché il sistema ostacola la mobilità dei lavoratori, impedendo un'allocazione efficiente delle risorse umane.

 

XI JINPING DONALD TRUMP - MEME

In uno scenario ideale, i lavoratori dovrebbero potersi spostare liberamente dove le loro competenze sono più richieste, ottimizzando così la produttività e favorendo la crescita economica. Limitando la capacità dei migranti rurali di stabilirsi in modo permanente nelle città, il sistema degli hukou li costringe a vivere in condizioni precarie, spesso senza accesso ai servizi essenziali.

 

Se venissero concessi loro la residenza in città e l'accesso agli stessi servizi dei possessori di hukou urbano, la loro produzione economica potrebbe aumentare in modo significativo, a beneficio dell'economia generale». Anche in termini di consumi interni.

 

UNIONE EUROPEA E CINA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

Su The Diplomat, commentando l'annuncio, ad agosto scorso, di un piano quinquennale per riformare il sistema degli hukou, Lizzi C. Lee, del Center for China Analysis dell'Asia Society Policy Institute, confermava: «Con l'economia cinese che deve affrontare la duplice sfida del raffreddamento del mercato immobiliare e del cambiamento demografico, quest'ultimo ciclo di riforme giunge in un momento cruciale. (...)

 

Gli economisti sono generalmente convinti che per rivitalizzare la propria economia, la Cina debba passare da una crescita guidata dagli investimenti a una crescita che enfatizzi i consumi interni e lo sviluppo del settore dei servizi. La riforma del sistema hukou è considerata una leva fondamentale in questa transizione, in grado di liberare la mobilità del lavoro e di stimolare la spesa dei consumatori integrando pienamente gli immigrati rurali nelle economie urbane».

MEME SU XI JINPING E DONALD TRUMP

 

E, adesso che è (di nuovo) scoppiata la guerra dei dazi, la stessa Lee ribadisce, su Foreign Policy: «L'unico motore di crescita sostenibile è la famiglia cinese. Un obiettivo è stato ventilato da analisti e strateghi cinesi: aumentare i consumi interni del 30% entro il 2030 - circa 3.000 miliardi di dollari di domanda aggiuntiva annua. Questo potrebbe, in teoria, compensare la perdita di accesso al mercato statunitense e generare un nuovo centro gravitazionale per il commercio globale.

 

Ma per raggiungere questo obiettivo, Pechino deve agire con urgenza. Ciò significa espandere i programmi di assistenza sociale, accelerare la riforma degli hukou per integrare i lavoratori migranti nelle città, migliorare l'accesso all'assistenza sanitaria e all'istruzione pubblica e costruire un'architettura fiscale più ridistributiva. Si tratta di obiettivi ambiziosi ma raggiungibili, e sono la migliore scommessa della Cina per la resilienza» […]

XI JINPING PADRONE DEL MONDO DONALD TRUMP XI JINPING

Ultimi Dagoreport

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E LA THATCHER DELLA GARBATELLA PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALL'INTRONAZIONE DI LEONE XIV, A PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…