I CONSULENTI LEGALI DI ETIHAD PER ALITALIA SONO GLI STESSI DI RENZI! - FIAT NON PAGHERA' TASSE PER L'USCITA DALL'ITALIA GRAZIE ALLE PERDITE FISCALI - BUENOS AIRES, I TANGO BOND E QUEI RIMBORSI DIMENTICATI - UN EX GOLDMAN A CAPO DELLA FINANZA DI TWITTER

1. PARTERRE

Da “Il Sole 24 Ore

 

- LE CONSULENZE DI DLA PER AZ-ETIHAD E IL PD

Etihad Airways veleggia verso la conquista di Alitalia-Cai a prezzi da saldo, dopo aver fissato condizioni (taglio di 560 milioni di euro di debiti e 2.251 esuberi) più dure di quelle che aveva richiesto Air France-Klm per partecipare alla ricapitalizzazione di 300 milioni, finendo respinta. E se a Roma c'era chi temeva che con un partner come Air France-Klm molti viaggiatori sarebbero stati costretti a passare da Parigi per fare voli intercontinentali, nel milieu politico-economico non si dà peso al fatto che domani probabilmente si dovrà fare tappa ad Abu Dhabi, base di Etihad. Una parte importante nei negoziati l'avranno gli avvocati.

 

Etihad Livery big Etihad Livery big

Anche perché la Ue ha aperto gli occhi su un aspetto finora ignorato: le norme Ue richiedono che il controllo di fatto (non solo la proprietà formale) di un'aerolinea sia in mano a soggetti dell'Ue, altrimenti si perderebbero i diritti di volo. I consulenti di Etihad sono avvocati dello studio Dla Piper, coordinatori dell'operazione Matteo Mancinelli e Michael Bosco, con lo studio Chiomenti, mentre Alitalia ricorre a Sergio Erede. Dla Piper ha già assistito Etihad in altre acquisizioni.

 

AVV SERGIO EREDE AVV SERGIO EREDE

Ma non solo. Dla Piper ha assistito anche il Pd di Matteo Renzi nel tentativo di mettere un argine ai buchi del bilancio del Pd. Il tesoriere Francesco Bonifazi ha chiesto a Dla Piper, riconoscendolo «come il miglior studio legale d'Italia nel 2013», di fare una due diligence sui conti del Pd, le cui perdite nel 2013 sono aumentate da 7,3 a 10,8 milioni. La presenza di Dla nei due dossier sarà una coincidenza, intanto il Pd è compatto nel sostenere la marcia trionfale di Etihad sull'Alitalia. (G.D.)

 

- FIAT, LE PERDITE FISCALI «CANCELLANO» L'EXIT TAX

alitaliaalitalia

Fiat pagherà la cosiddetta «exit tax» quando, in occasione della fusione con l'olandese Fca, sposterà alcune attività fuori dall'Italia; anzi, non la pagherà. La contraddizione è spiegata dal paragrafo 7 della Relazione illustrativa del cda di Fiat sul progetto di fusione transfrontaliera in Fiat Investments NV. In primo luogo, «per quanto riguarda le attività di Fiat che non resteranno connesse alla stabile organizzazione italiana di Fiat, la fusione implica la realizzazione di plusvalenze o minusvalenze (comportando una Italian Exit Tax)».

 

JOHN JAKI ELKANN A BAGNAIA JOHN JAKI ELKANN A BAGNAIA

Proprio quella exit tax che era stata evocata a fine gennaio (tra qualche polemica), appena dopo l'annuncio che la sede del gruppo lascerà l'Italia. Le plusvalenze sulle attività che «ci si attende che siano trasferite al di fuori della stabile organizzazione italiana» saranno dunque soggette alla tassazione italiana. Di fatto, però, il Fisco non incasserà un euro in quanto «Fiat si attende che tali plusvalenze siano largamente compensate dalla presenza di perdite fiscali all'interno del gruppo». (A.Mal.)

 

 

2. Dal “Corriere della Sera

LE PELLICOLE DI GAROFANO E IL NEGOZIATO CON IL KUWAIT

 

(c.tur. ) Il primo passo è ormai fatto con lo sconto del debito accordato dal socio-creditore Intesa Sanpaolo alla Manucor, la ex Manuli film di Sessa Aurunca (Caserta), tra i maggiori produttori europei di film plastici per imballaggi con 80 mila tonnellate l’anno di volumi e 167 milioni di ricavi.

 

Il secondo step è atteso invece dopo l’estate, quando la società presieduta da Giuseppe Garofano, ingegnere chimico con un lungo cursus nella finanza fin dai tempi Montedison, avvierà i negoziati finali con la Ikarus petroleum di Kuwait City, la compagnia di intermedi chimici che fa capo alla famiglia Al-Kharafi, accreditata da Forbes di una fortuna di 8,6 miliardi di dollari e a capo della conglomerata Nig che conta tra i suoi soci anche il fondo sovrano Pifss dell’emirato. In effetti proprio la Ikarus, presieduta da Nader Al Issa, ex ceo di Kuwait petroleum, è candidata a rilevare il controllo di Manucor con un aumento di capitale che la porterebbe oltre il 51%.

EMIRO KUWAIT EMIRO KUWAIT

 

Un altro segnale dell’interesse che l’Italia richiama dal Paese del Golfo, dopo l’acquisto da parte di Q8 delle pompe di carburante Shell e l’accordo tra il Fondo strategico di Cdp e Kuwait investment authority (ieri l’annuncio della società comune Fsi Investimenti, con risorse per 2,185 miliardi di euro).

 

I termini dell’offerta Ikarus, che è quotata al Kuwait stock exchange e ha rilevanti interessi chimici anche in Arabia Saudita, erano stati discussi già qualche mese fa. Poi tutto era finito in stand by perché i kuwaitiani chiedevano prima una riduzione del debito Manucor in linea coni numeri del nuovo business plan redatto dal vicepresidente esecutivo Carlo Ranalli (già in Exxon Mobil e Treofan) e dall’amministratore delegato Valerio Fiorentino. Da qui il dialogo con la banca di Piazza Scala che ha portato alla conversione di 15 milioni di crediti su 62 di esposizione in strumenti partecipativi, con una delega al consiglio Manucor per emettere altri 15 milioni di sfp a certe condizioni. Non solo.

 

cristano de ecchercristano de eccher

Il debito residuo è stato riscadenziato con ammortamento fino al 2023 e 5 milioni di fidi aggiuntivi per sconto effetti sono stati accordati dal Banco di Napoli. Alla manovra che riporta in zona positiva il patrimonio non partecipano invece gli altri soci Reno de Medici con il 22,75% del capitale e i fratelli Antonello, Sandro e Mario Manuli che hanno il 4,5%. A questo punto tutte la carte per accasare Manucor in altre mani sono nel mazzo di Intesa Sanpaolo, con la triplice casacca di unico creditore bancario, titolare degli sfp e socio al 72,75% conteggiando anche le azioni di classe B (metà del capitale) che non hanno diritto di voto.

- LA FRIULANA DE ECCHER RIFARÀ LO STADIO DELLA DYNAMO MOSCA
(fr.bas. ) La ricostruzione dello stadio della Dynamo Mosca, nel parco storico sulla Liningradsky Prospekt a cinque chilometri dal Cremlino, sarà made in Italy: Codest, società operativa in Russia da oltre trent’anni e controllata dal gruppo friulano di costruzioni Rizzani De Eccher, si è aggiudicata l’appalto dal valore stimato di 525 milioni di euro. Lo stadio è concepito come uno spazio multifunzionale sportivo, sul modello dello Juventus Stadium. La Zao Mc Dynamo, che ha affidato con trattativa privata l’appalto a Codest, è una società controllata da Vtb Bank, la seconda banca russa.

- BUENOS AIRES, I TANGO BOND E QUEI RIMBORSI DIMENTICATI
(m.sid.) A pensare male si commette peccato, dunque deve trattarsi di una svista. Lunedì scadevano cedole e rimborsi per oltre 900 milioni di dollari del debito argentino, sia negli Stati Uniti che in Europa. Si tratta nella maggior parte dei casi degli interessi sui titoli ricevuti dai creditori che hanno accettato i due concambi sui Tango bond del 2005 e 2010.

CRISTINA FERNANDEZ DE KIRCHNER DA PAPA BERGOGLIO A SAN PIETRO CRISTINA FERNANDEZ DE KIRCHNER DA PAPA BERGOGLIO A SAN PIETRO

 

Com’è noto i pagamenti negli Stati Uniti sono stati bloccati dalla Corte suprema Usa in attesa che Buenos Aires trovi un accordo con gli hedge fund che avevano fatto causa. Nulla di strano, dunque, se i bondholders Usa dovranno attendere 30 giorni per ritirare il proprio credito. Ma — e qui è un bel mistero — come mai in Europa e anche in Italia alcuni pagamenti sono arrivati mentre altri obbligazionisti ieri hanno ricevuto come sorpresa il mancato accredito? Una svista delle banche?

 

3. Da “La Stampa” 

 

SISAL E ROTTAPHARM IN BORSA - A METÀ LUGLIO IL DEBUTTO

Rottapharm e Sisal sono pronte a debuttare in Borsa a metà luglio. La Consob ha autorizzato la pubblicazione dei prospetti informativi sulla quotazione delle sue società. Il gruppo farmaceutico della famiglia Rovati arriva in Borsa con una cessione di quote da parte controllante Fidim.

marchio sisalmarchio sisal


A Piazza Affari approderà una fetta compresa tra il 25% e il 34,5% del capitale. Le azioni, che verranno collocate a partire da oggi fino al 10 luglio, avranno un prezzo tra i 7,25 e i 9 euro, con una valorizzazione della società tra gli 1,45 e gli 1,8 miliardi. Più articolata l’offerta di Sisal, che prevede sia un aumento di capitale che una vendita di quote da parte di Gaming, la società lussemburghese con ui i fondi Permira, Apax e Clessidra controllano il gruppo di giochi e scommesse. In Borsa andrà una quota tra il 59% e il 68%. Sisal avrà un valore tra 825,3 milioni poco più di un miliardo (prezzo per azione tra i 6,3 e i 7,7 euro).
[r.e.]

 

- UN EX GOLDMAN A CAPO DELLA FINANZA DI TWITTER

 

Il banchiere di Goldman Sachs che ha gestito lo sbarco in Borsa di Twitter diventa il direttore finanziario del social network che fa comunicare il mondo in 140 caratteri. Anthony Noto va così a sostituire Mike Gupta, che assumerà l’incarico di vicepresidente senior per gli investimenti strategici. Il giro di poltrone arriva un mese dopo l’uscita del direttore operativo Ali Rowghani.

LA SEDE DI GOLDMAN SACHS A NEW YORK jpegLA SEDE DI GOLDMAN SACHS A NEW YORK jpeg


Noto, che inizierà il suo nuovo incarico nei prossimi 30 giorni, avrà uno stipendio da 250.000 dollari, più un bonus che potenzialmente gli consentirà di portare a casa 1,5 milioni di azioni Twitter nei prossimi quattro anni. Il manager, 46 anni, arriva in Twitter in una fase in cui il gruppo sta cercando di allentare le preoccupazioni degli investitori sul rallentamento della crescita della base utenti. Le azioni Twitter hanno festeggiato il nuovo ingresso con un rialzo a Wall Street del 3,3% a 42,305 dollari.
[r.e.]

 

- COSTA NUOVO PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE EDITORI

 

L’assemblea generale dei soci della Federazione italiana editori giornali (Fieg) ha eletto, per acclamazione, Maurizio Costa nuovo presidente. Costa succede a Giulio Anselmi, che aveva manifestato la propria indisponibilità al rinnovo del mandato. Eletti vicepresidenti: per i quotidiani, Azzurra Caltagirone e per i periodici, Enrico Selva.

MAURIZIO COSTA MONDADORI MAURIZIO COSTA MONDADORI


Le presidenze delle categorie sono state affidate a: Azzurra Caltagirone (Il Messaggero) per i quotidiani a diffusione nazionale; Monica Mondardini (Seta-Alto Adige), per i quotidiani a diffusione regionale; Massimo Cincera (Sesaab), per i quotidiani a diffusione provinciale. John Elkann (La Stampa) è entrato a far parte del Comitato di presidenza della Fieg. Pietro Scott Jovane (Rcs Mediagroup) è stato nominato consigliere per il settore multimedialità e sviluppo del prodotto. Tesoriere è Donatella Treu (Il Sole 24 Ore).
[r.e.]
 

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