tim cook donald trump apple

I DAZI DI TRUMP SONO UNA FREGATURA PER BIG TECH APPLE PRODUCE IL 90% DEGLI IPHONE IN CINA: DURANTE IL PRIMO MANDATO DEL TYCOON HA PROVATO A DIVERSIFICARE LA PRODUZIONE DI IPAD E AIRPODS IN VIETNAM E INDIA, MA ORA ANCHE QUEI PAESI SONO STATI COLPITI DALLE TARIFFE DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO. IL RISULTATO? AUMENTERANNO I PREZZI, E IL COSTO AGGIUNTIVO (8,5 MILIARDI) SARÀ SCARICATO SUI CONSUMATORI – IL TITOLO APPLE AFFONDA A WALL STREET: -8,5% IN APERTURA DEI MERCATI  – JPMORGAN: “CON I DAZI C’È UN RISCHIO RECESSIONE”

tim cook donald trump

APPLE AFFONDA A WALL STREET CON I DAZI, -8,5%

(ANSA) - NEW YORK, 03 APR - Nike e Apple aprono a Wall Street in forte calo. Nike perde il 13% scendendo ai minimi dal 2017. Apple perde l'8,5% e brucia 255 miliardi di dollari di valore.

 

JPMORGAN, DA DAZI RISCHIO RECESSIONE PER ECONOMIA MONDIALE

(ANSA) - Se gli Usa manterranno gli ingenti dazi annunciati, c'è un rischio recessione per l'economia statunitense e mondiale nel 2025. Lo afferma JPMorgan in una nota agli investitori, riportata da Cnn.

 

"Sottolineiamo che queste politiche, se mantenute, probabilmente spingerebbero l'economia statunitense e mondiale in recessione quest'anno", hanno affermato gli analisti. JPMorgan ha osservato che le tariffe aumenterebbero le tasse per gli americani di 660 miliardi di dollari l'anno, il più grande aumento fiscale nella memoria recente.

 

TIM COOK A PECHINO

E aumenteranno anche i prezzi, aggiungendo il 2% all'indice dei prezzi al consumo, una misura dell'inflazione statunitense che ha fatto fatica a tornare con i piedi per terra negli ultimi anni. "L'impatto sull'inflazione sarà sostanziale", hanno affermato gli analisti. "Consideriamo la piena attuazione di queste politiche come uno shock macroeconomico sostanziale".

 

LE NUOVE TARIFFE DI TRUMP METTONO ALLA PROVA LA CATENA DI FORNITURA GLOBALE DI APPLE

Traduzione di un estratto dell’articolo di Tripp Mickle per https://www.nytimes.com/

 

tim cook donald trump

Quando nel 2018 il presidente Trump impose per la prima volta dazi alla Cina, Apple iniziò a trasferire parte della produzione di iPad e AirPods in Vietnam e quella degli iPhone in India. Ma con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, quella strategia potrebbe essersi rivelata un boomerang per la società quotata più capitalizzata al mondo.

 

Mercoledì Trump ha annunciato che gli Stati Uniti imporranno dazi del 46% sul Vietnam e del 26% sull’India. La Casa Bianca ha dichiarato che tali dazi entrano in vigore immediatamente, ma alcuni esperti di commercio ritengono che si tratti di misure preliminari […].

apple storie in cina

 

I dazi proposti rischiano di aggravare ulteriormente la pressione sull’attività di Apple. L’azienda sta già affrontando dazi del 20% sui prodotti importati dalla Cina, dove produce circa il 90% degli iPhone venduti nel mondo. Trump ha dichiarato che tale aliquota salirà al 34% con il nuovo piano tariffario.

 

[…] Apple è l’azienda tecnologica più colpita da questi dazi, ma anche molte altre ne risentiranno, direttamente o indirettamente. Google e Microsoft, ad esempio, non dipendono in modo così massiccio da fornitori internazionali, ma hanno comunque attività significative nel settore dell’elettronica di consumo. Inoltre, i dazi potrebbero aumentare i costi per la costruzione dei nuovi enormi data center necessari allo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale.

 

trump contro apple

[…] I costi delle cosiddette “tariffe reciproche”, come le definisce Trump, potrebbero mettere Apple in seria difficoltà. iPhone, iPad e Apple Watch rappresentano tre quarti dei quasi 400 miliardi di dollari di fatturato annuo dell’azienda. Con Trump che afferma di non voler concedere esenzioni sui dazi, Apple dovrà o pagarli — riducendo così i propri margini di profitto — oppure scaricare i costi sui consumatori alzando i prezzi.

 

produzione prodotti apple in cina

Secondo Morgan Stanley, i dazi sui dispositivi Apple importati dalla Cina faranno aumentare i costi annuali dell’azienda di 8,5 miliardi di dollari, senza che l’amministrazione Trump preveda forme di compensazione. Questo impatterebbe negativamente sugli utili dell’anno successivo per circa 0,52 dollari per azione, ovvero 7,85 miliardi di dollari in meno — una riduzione di circa il 7% sui profitti previsti.

 

Dopo le dichiarazioni di Trump, il titolo Apple ha perso il 5,7% nel trading after-hours.

 

MARK ZUCKERBERG - TIM COOK - JEFF BEZOS - MESSA A ST JOHN, WASHINGTON, PRIMA DEL GIURAMENTO DI TRUMP

«Apple prenderà questi nuovi numeri e li inserirà nei modelli previsionali che ha già costruito, e saprà nel giro di poche ore quanto grande è il problema», ha affermato Anna-Katrina Shedletsky, fondatrice di Instrumental, azienda della Bay Area che utilizza l’intelligenza artificiale per ottimizzare la produzione. […]

 

Dopo l’insediamento di Trump, l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, si è recato alla Casa Bianca e ha promesso investimenti per centinaia di miliardi di dollari negli Stati Uniti. Nel febbraio scorso, Apple ha mantenuto quella promessa, annunciando investimenti per 500 miliardi nel Paese, gran parte dei quali già previsti nei suoi piani di spesa.

NEGOZIO APPLE INDIA

 

Durante il precedente mandato di Trump, il lavoro diplomatico di Cook contribuì a far sì che Apple evitasse i dazi su molti dei suoi prodotti. All’epoca, gli uffici commerciali americani non imposero dazi sugli iPhone e rimossero quelli sull’Apple Watch.

 

Nel 2019, Trump visitò uno stabilimento Apple in Texas che produceva computer desktop. Tim Cook era al suo fianco mentre il presidente si prendeva il merito per quella fabbrica, attiva però fin dal 2013. Negli anni successivi, Apple non ha trasferito negli USA la produzione di nessun prodotto principale. Ha invece puntato a diversificare fuori dalla Cina.

 

Apple Cina

Nel 2017, all’inizio del mandato di Trump, Apple iniziò ad avviare linee di assemblaggio per gli iPhone in India. Ci sono voluti cinque anni per formare i lavoratori e costruire l’infrastruttura necessaria a produrre i modelli più recenti. Attualmente, Apple sta aumentando la produzione nel Paese, con l’obiettivo di arrivare a realizzare lì circa il 25% dei 200 milioni di iPhone venduti ogni anno.

 

Ha inoltre cominciato a spostare la produzione di AirPods, iPad e MacBook in Vietnam. Il Paese è diventato una destinazione privilegiata per Apple e altri produttori dopo che la pandemia di Covid-19 ha bloccato le fabbriche cinesi nel 2020. Nel 2023, oltre il 10% dei primi 200 fornitori di Apple era basato in Vietnam.

 

donald trump peter thiel tim cook

[…] Tuttavia, Apple ha avuto difficoltà con la produzione negli Stati Uniti. Nello stabilimento texano che produceva i Mac, alcuni operai abbandonavano il turno prima dell’arrivo dei sostituti, costringendo l’azienda a fermare la linea di montaggio. Inoltre, era difficile trovare fornitori in grado di produrre componenti specifici come una vite personalizzata.

 

Tim Cook ha dichiarato che gli Stati Uniti non dispongono di un numero sufficiente di operai specializzati per competere con la Cina. In una conferenza del 2017, spiegò che la Cina è uno dei pochi luoghi in cui Apple può contare su manodopera capace di gestire le sofisticate macchine utilizzate per i suoi prodotti.

 

tim cook in cina

«Negli Stati Uniti, potremmo convocare un incontro di ingegneri specializzati in attrezzature e forse non riusciremmo a riempire una stanza», disse Cook. «In Cina, potremmo riempire diversi campi da football.»

proteste fabbrica apple in cina 2Apple Cina 3produzione prodotti apple in cina produzione prodotti apple in cina produzione prodotti apple in cina donald trump applefoxconnproteste fabbrica apple in cina 1proteste fabbrica apple in cina 8

Ultimi Dagoreport

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...