spaghetti barilla olimpia zagnoli

DOVE C’È BARILLA C’È BOICOTTAGGIO – NEL 2013 LE FRASI DI GUIDO BARILLA SULLA FAMIGLIA OMOSESSUALE CAUSARONO UN PUTIFERO E DA ALLORA L’AZIENDA HA FATTO UN’INVERSIONE A U – RISULTATO? ORA LO BOICOTTANO SIA I SOSTENITORI DELLE FAMIGLIE TRADIZIONALI, SIA I GAY, CHE PARAGONANO LA SPINA DORSALE DEL PRESIDENTE "A UNO SPAGHETTO SCOTTO" – LA SCATOLA DI SPAGHETTI CON “LILLI E IL VAGABONDO” VERSIONE LESBO E IL SOSTEGNO AL GAY PRIDE…

Costanza Cavalli per “Libero Quotidiano”

 

GUIDO BARILLA

Barilla è riuscita, in poco meno di sei anni, a passare da un boicottaggio all' altro. Il primo risale al 25 settembre 2013: Guido Barilla, presidente del gruppo - che insieme con i suoi tre fratelli detiene l' 85 per cento delle azioni della società e una partecipazione individuale dal valore di circa 1,1 miliardi di dollari - era stato invitato al programma radiofonico La Zanzara.

 

I due conduttori, Cruciani e Parenzo, come sempre, avevano sfruculiato l' ospite su temi non leggerissimi, finché il presidente, alla domanda «perché non avete mai fatto spot con famiglie gay?», era caduto nella trappola: «La nostra è una famiglia tradizionale», disse, «Se ai gay piace la nostra pasta e la nostra comunicazione, mangeranno la nostra pasta; altrimenti ne mangeranno altra».

 

guido barilla si scusa per le frasi sugli omosessuali

Andò avanti: «Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale, non per mancanza di rispetto, ma perché non la penso come loro e la famiglia cui ci rivolgiamo è comunque una famiglia classica». Fine? Ancora no: «Non rispetto assolutamente l' adozione nelle famiglie gay».

 

«MARCHIO OBSOLETO»

Ad ascoltarlo, all' epoca, c' era il neo amministratore delegato dell' azienda, Claudio Colzani: era in macchina, stava guidando verso Parma per una cena proprio con Guido Barilla. Nel sentirlo, per poco non andò fuori strada. «Ero preoccupato per la quota di mercato», ha raccontato Colzani in un' intervista alla rivista economica Bloomberg, «ma lo ero molto di più per le persone che percepivano Barilla come un marchio obsoleto». Ma il fatturato dell' azienda non subì conseguenze, continuò a crescere.

 

pacchi di spaghetti barilla disegnati da olimpia zagnoli 4

Se Guido Barilla aveva tentato di arginare il disastro con delle scuse su Twitter e un videomessaggio ventiquattr' ore più tardi (disse che «sull' evoluzione della famiglia» aveva «molto da imparare»), Colzani prese provvedimenti concreti immediati: creò un Diversity Office, ovvero un comitato per la diversità, l' inclusione e la battaglia contro l' omofobia, e decise di investire cinque milioni di dollari l' anno per la costruzione della svolta nella reputazione dell' azienda.

 

Per Barilla, si legge ora sul sito, diversità e inclusione sono «parti integranti della cultura e del codice etico» dell' azienda; e, insieme con la lotta all' omofobia, sono valori da promuovere «nei fatti» e da considerare «obiettivi aziendali fondamentali».

 

guido barilla si scusa per le frasi sugli omosessuali

Da qui, le iniziative "gay friendly" del gruppo: dal supporto ad associazioni LGBT, ai percorsi di formazione sulla diversità per tutti i dipendenti. Così facendo Barilla da cinque anni ottiene il massimo punteggio possibile nel Corporate Equality Index, ovvero l' indicatore, sviluppato dalla più grande organizzazione statunitense per l' avanzamento dei diritti Lgbt, la Human Rights Campaign, che misura quanto un' azienda sia, appunto, gay friendly.

 

pacchi di spaghetti barilla disegnati da olimpia zagnoli 2

La curva a gomito che ha percorso l' azienda da quando al presidente scappò quell' onestissima, e per questo brutale, risposta (Bloomberg titolò «Barilla Pasta' s turnaround», ovvero "svolta", ma anche "voltafaccia" della pasta Barilla), ha portato la più famosa azienda italiana a conduzione familiare a far capolino tra gli sponsor e i media partner del Gay Pride di Milano del prossimo 29 giugno, accanto a Coca Cola, Feltrinelli, Amazon, Nestlè e altri.

 

LA PETIZIONE

Così, se nel 2013 partì sui social la campagna #boicottabarilla, l' università di Harvard ritirò i prodotti dell' azienda italiana dalle sue mense e molti rivenditori negli USA e in Europa chiesero chiarimenti, questa volta sono le famiglie tradizionali a minacciare, con ben più miseri risultati, un sabotaggio.

 

GUIDO BARILLA

«Barilla cede alla lobby LGBT», è il titolo di una petizione su Change.org, «Vista la mollezza ideologica con la quale vi siete piegati alle lobby LGBT, da oggi, per la mia famiglia sceglierò solo ed esclusivamente prodotti di altre aziende italiane, ideologicamente meno omologate. Eravamo buoni clienti, soprattutto per le confezioni famiglia. Evidentemente, avete deciso di conquistare quote di mercato con le confezioni monodose, che meglio si addicono al Vostro nuovo target di riferimento».

i ricchioni barilla

 

Non è la prima volta, però, che Barilla svela il suo nuovo volto: l' anno scorso, al Pasta World Championship di Milano, una competizione internazionale dedicata a cuochi emergenti under 35, Barilla aveva presentato in edizione limitata il suo prodotto più popolare, gli Spaghetti No. 5, confezionato in un scatola illustrata con due donne che si tenevano per mano, uno spaghetto di pasta che unisce le labbra dell' una a quelle dell' altra, riproduzione saffica di "Lilli e il vagabondo", celebre cartone Disney. L' aveva disegnato Olimpia Zagnoli, artista italiana che era stata in prima fila nel tentato boicottaggio del 2013.

 

pacchi di spaghetti barilla disegnati da olimpia zagnoli 1

La svolta, però - e ora che si avvicina il gay pride milanese torna a far parlare - non fa contenti né i gay né i sostenitori della famiglia tradizionale: i primi li tacciano di incoerenza e di opportunismo, i secondi, paragonando la spina dorsale del signor Barilla a «uno spaghetto scotto», parlano di «abiura e conversione».

 

pacchi di spaghetti barilla disegnati da olimpia zagnoli

Nel 2014, anche Maurizio Gasparri se la prese con la nuova sensibilità sociale dell' azienda: scrisse che era un «patetico epilogo passare dalla difesa della famiglia alla subalternità a lobby gay» e, pure lui, invitava al boicottaggio. A giudicare dal fatturato, però, 3,483 miliardi di euro nel 2018, il 3 per cento in più rispetto al 2017, le ideologie, se riguardano la tavola, durano un pomeriggio: «Non si è mai abbastanza tristi per riuscire a migliorare il mondo», scriveva il premio Nobel Elias Canetti, «Si torna ad aver fame troppo presto».

pacchi di spaghetti barilla disegnati da olimpia zagnoli 3olimpia zagnoli per barillaguido barilla

Ultimi Dagoreport

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…