victor massiah carlo messina

L'OPERAZIONE INTESA-UBI ENTRA NEL RETTILINEO FINALE: ULTIMI DUE GIORNI, UN TERZO DEGLI AZIONISTI AVREBBE GIÀ ADERITO, NUMERO CHE GLI ANALISTI RITENGONO INCORAGGIANTI. LA BANCA DI MESSINA PUNTA AL 50+1, MA IN REALTÀ PREFERISCE SUPERARE I DUE TERZI, COSÌ DA AVERE LA MAGGIORANZA ANCHE DELL'ASSEMBLEA STRAORDINARIA - UBI HA CORRETTO IL CALCOLATORE CHE HA MESSO NELLA HOME PAGE DEL SITO, INCLUDENDO IL PREMIO IMPLICITO DELL'OFFERTA DI INTESA

Da www.repubblica.it

 

Rettilineo del traguardo per l'Offerta pubblica di scambio con la quale Intesa Sanpaolo ha chiesto agli azionisti di Ubi Banca di consegnare le azioni in loro portafoglio per acquisire l'istituto di credito di Bergamo e Brescia. Una operazione lanciata prima dell'esplosione della pandemia e confermata dalla società guidata da Carlo Messina, che ha ritoccato in corso d'opera i termini.

 

 

Carlo Messina

Gli azionisti di Ubi Banca hanno tempo fino al 28 luglio per decidere se aderire o meno all'Ops. Questa è così strutturata: prevede che si incassino 17 azioni di Intesa Sanpaolo ogni 10 azioni di Ubi Banca consegnate. A questo - che tecnicamente viene detto concambio - si è aggiunta una parte in denaro: 5,7 euro in contanti, sempre ogni dieci titoli consegnati entro la finestra di adesione. L'esborso complessivo per Intesa Sanpaolo è previsto - sul totale degli azionisti - in 652 milioni di euro. Facendo riferimento ai prezzi di Borsa del 14 febbraio scorso, prima che l'offerta divenisse di pubblico dominio, Intesa Sanpaolo sta mettendo sul piatto un premio del 44,7 per cento.

 

La chiusura del periodo di Offerta al 28 luglio è in linea con il programma che aveva immaginato Messina, che puntava a evitare le incognite di agosto (mese solitamente incerto per le operazioni di Borsa, vista la coincidenza con le ferie) o ancora di andare all'autunno. Ottenute le necessarie autorizzazioni - incluso un ritocco dell'impegno a cedere sportelli a Bper per evitare problemi di concorrenza - sembra dunque avverarsi l'auspicio del ceo di "completare l'Offerta entro agosto 2020".

 

victor massiah letizia moratti

Sul da farsi, si sono scontrate diverse posizioni: una offerta ritenuta dagli analisti finanziari "vantaggiosa e irrinunciabile", posizione non condivisa dal cda di Ubi che, anche dopo il rilancio, ha nuovamente bocciato l'offerta perché "nonostante il riconoscimento della componente in denaro, l'offerta non riconosce appieno il valore complessivo di Ubi".

 

 

Alla chiusura di Borsa di venerdì, i due titoli erano inchiodati al valore di rilancio dell'Opas, con il prezzo di una azione Ubi a 3,63 euro e quello di Intesa a 1,81 euro. Moltiplicando il valore di una azione di Intesa con 1,7 (concambio) e aggiungendo il corrispettivo in denaro di 0,57 centesimi si otteneva infatti un prezzo di 3,64 euro, sostanzialmente in linea con il prezzo di Borsa di Ubi.

 

 

Come ricostruiva Repubblica nel fine settimana, a due sole sedute dal termine l'adesione al 32,6% del capitale era un risultato incoraggiante per Intesa. Un ufficio studi ha stimato che, in sei offerte recenti (Luxottica, Yoox, Ei Towers, Rcs, Impregilo, Benetton), la media di adesioni al terzultimo giorno fosse il 16%, e tutte hanno avuto successo, chiudendo attorno al 70%. Un simile risultato, ben sopra l’obiettivo minimo del 50% più un’azione dell’offerente, lo prevedono alla chiusura del 28 gli advisor Jp Morgan, Morgan Stanley, Ubs, Equita.

 

UBI BANCA

Se davvero Intesa arrivasse a quella soglia, potrebbe dire di aver raggiunto il suo duplice obiettivo. Perché l'offerta sia efficace, infatti, Intesa Sanpaolo l'ha subordinata al raggiungimento di almeno il 50% di Ubi più un'azione. Ma il vero obiettivo della Cà de Sass è il 66,7% in modo da garantirsi il controllo dell'assemblea straordinaria e procedere alla fusione con Ubi e alla vendita degli sportelli a Bper (operazione che coinvolge anche Unipol, che subentrerebbe per quel che riguarda la parte assicurativa).

 

Tra i grandi soci è arrivata l'adesione delle Fondazioni Crc (5,9%) e Banca del Monte di Lombardia (3,9%), di Cattolica (1%) e del patto dei soci bresciani (8%) mentre quello degli azionisti bergamaschi ha deciso di lasciare libertà di scelta. Resta da capire cosa sarà del 25% in mano ai 'piccoli' azionisti. Secondo fonti attive sul dossier, circa il 15% avrebbe già consegnato. Un altro 10% sarebbe sospeso tra le opzioni, diviso equamente tra chi ha venduto sul mercato agli arbitraggisti (coloro che lucrano su piccolissime divergenze tra prezzo di mercato e incasso garantito dall'Ops, opzione espirata oggi e che spiega il calo di Ubi in Borsa) e chi ha ancora i titoli in mano indeciso sul da farsi.

 

CATTOLICA ASSICURAZIONE

In attesa di sciogliere questi ultimi dubbi, non sono mancate le scaramucce legali. Ubi Banca ha precisato questa mattina di aver provveduto - su richiesta Consob - ad integrare le informazioni relative al calcolatore presente alla front page del sito web, includendo il premio implicito dell'offerta di Intesa onde evitare di dare una informazione incompleta agli azionisti. Sul punto erano volati esposti, che hanno bersagliato anche i presunti atteggiamenti da parte della rete della banca oggetto di offerta, che avrebbero disincentivato l'adesione. La stessa Ubi ha sempre sostenuto l'assoluta correttezza della condotta delle filiali.

UBI BANCA BRESCIA

 

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