renzi visco boschi etruria bankitalia

MARIA ETRURIA MOLLA IL CARO PADRE 'CONTADINO': ''SE VIENE INDAGATO? SI DOVRÀ TROVARE UN AVVOCATO, NON AVREBBE IMPATTO SU DI ME, LA RESPONSABILITÀ PENALE È PERSONALE'' - E LA MINISTRA RIBADISCE: È STATO MEGLIO CHE ETRURIA NON SI SIA FUSA CON (QUEL BIDONE DI) POPOLARE DI VICENZA. CHE ERA IL PIANO (NON BRILLANTE) DI BANCA D'ITALIA

Gian Maria De Francesco per “il Giornale

 

RENZI BOSCHIRENZI BOSCHI

Armi di distrazione di massa, veline e polemiche. Questo è l' arsenale utilizzato dal premier Matteo Renzi assieme al fedele ministro Boschi per combattere la quotidiana guerra di marketing contro la pubblicità negativa che il caso Banca Etruria sta facendo a Palazzo Chigi.

 

E più il premier cerca di sviare l' attenzione o di pronunciare parole definitive sul caso più si aprono mille focolai di tensione che non si sempre si riesce a spegnere con tempismo.

renzi a cernobbio con la boschi nirenzi a cernobbio con la boschi ni

Ad esempio, l' intervista domenicale del ministro delle Riforme al Corriere si è rivelata inefficace. È bastato solo esprimere la propria contrarietà all' ipotesi di fusione tra la banca aretina e la Popolare di Vicenza di due anni fa («se fosse stata fatta quell' operazione, credo che oggi avrebbero avuto un danno enorme i correntisti veneti e quelli toscani») per scatenare un nuovo vespaio.

 

Si dà, infatti, il caso che l' integrazione fosse stata «sollecitata» da Bankitalia per mettere sotto tutela esterna l' istituto, ancorché la popolare vicentina non brillasse per redditività. «Mi sono formata un' opinione su affari noti a tutti», s' è difesa ieri Boschi a Otto e mezzo ribadendo che suo padre Pier Luigi è «uno dei pochi che ha pagato» e che «se venisse indagato dovrebbe trovarsi un avvocato ma non avrebbe impatto su di me perché la responsabilità penale è personale». La sfida è aperta.

 

lorenzo rosi pier luigi boschilorenzo rosi pier luigi boschi

Renzi e Boschi avrebbero tanta voglia di rispondere per le rime a Via Nazionale, che con la relazione dei suoi ispettori ha messo in evidenza presunti conflitti di interessi tra amministratori (tra i quali Pier Luigi Boschi) e clienti dell' istituto a loro riconducibili. Troppo pesante quel dossier che mette in questione i 185 milioni di euro di affidamenti a persone e società legate al vecchio consiglio di amministrazione.

 

Ma il governatore Ignazio Visco è al riparo sotto l' ala protettrice del Quirinale visto che il presidente Sergio Mattarella ne ha scongiurato le dimissioni dopo che il premier aveva affidato a Cantone la questione arbitrati. «È garanzia di imparzialità, correttezza e professionalità», ha ripetuto Boschi tirando un' altra a stilettata al governatore.

 

PIER LUIGI BOSCHIPIER LUIGI BOSCHI

Renzi (e in qualche misura anche Boschi) vorrebbe che questo pasticcio fosse risolto da chi l' ha creato, cioè dal ministro dell' Economia Padoan che non solo ha prodotto un decreto che ha azzerato i risparmi degli obbligazionisti subordinati per compiacere Bruxelles (con cui proprio il governo è stato incapace di trattare), ma che è stato pure chiamato «salva banche».

renzi viscorenzi visco

 

E qui la responsabilità è degli staff di comunicazione di Palazzo Chigi e di Via XX Settembre. E così i rispettivi portavoce sono sotto pressione per cercare uno stratagemma efficace. Anche perché tutti sono terrorizzati dalla possibilità che le indagini di Arezzo possano lambire Roma.

 

PADOAN VISCO GUZZETTI PATUELLIPADOAN VISCO GUZZETTI PATUELLI

Va detto che la fortuna non li assiste. Ieri il Csm ha rinviato la decisione sulla pratica aperta nei confronti del procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, per verificare se sussista incompatibilità tra il coordinamento nelle indagini su Banca Etruria e il suo incarico, autorizzato fino al 31 dicembre scorso, di consulente della Presidenza del Consiglio. Circostanza che ha ridato fiato anche all' opposizione interna a Renzi. Domenica il senatore piddino Miguel Gotor s' è scagliato contro Boschi per le questioni bancarie.

 

Matteo Renzi e Massimo D Alema Matteo Renzi e Massimo D Alema

Anche Massimo D' Alema s' è risvegliato criticando tutta la poca autorevolezza del governo in politica estera, proprio ora che Renzi sperava di utilizzare la situazione internazionale come diversivo. E alla fine anche l' accelerazione sul ddl unioni civili s' è ritorto contro il premier perché l' ala cattolica del suo partito con Beppe Fioroni in testa ha chiesto alla maggioranza di fermarsi. L' effetto spin, che tanto aveva portato fortuna, non funziona più.

 

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO