carlo messina andrea orcel francesco profumo

MESSINA BUM! BUM! – IL CAPO DI BANCA INTESA SFANCULA L’IPOTESI DI FRANCESCO PROFUMO AL POSTO DI GROS-PIETRO: ‘’RITENGO CHE IL PRESIDENTE SIA UNA DI QUELLE FIGURE CHE DIFFICILMENTE POSSANO ESSERE CAMBIATE” – SISTEMA PER LE FESTE UNICREDIT: “ORCEL FA UN LAVORO ECCELLENTE. MA NOI IN UN TRIMESTRE FACCIAMO RETTIFICHE SU CREDITI CHE LORO FANNO IN UN ANNO” – “IN ABI STIAMO SOLO SE COMANDIAMO” – GRAN FINALE: ‘’IO SONO DISPONIBILE A CONTINUARE E VOGLIO CONTINUARE NEL MIO RUOLO, E CREDO CHE QUESTO SIA NELL'INTERESSE DEGLI AZIONISTI E DEL MANAGEMENT”

Francesco Spini per “la Stampa”

 

CARLO MESSINA

«Chiudiamo il 2023 con un risultato molto positivo, anticipiamo gli utili netti previsti dal piano al 2025 di due anni», dice l'ad Carlo Messina commentando i conti di Intesa Sanpaolo. I profitti della banca balzano del 76,4% a 7,7 miliardi di euro (l'ultimo trimestre si chiude con utili a 1,6 miliardi) mentre nel 2024 e 2025 sono pronti, assicura il banchiere, a sfondare il muro degli 8 miliardi.

 

Questo anche grazie ai motori del risparmio gestito e dell'assicurazione che, con le commissioni, compenseranno il calo degli interessi netti una volta che la Bce avrà iniziato il taglio dei tassi.

Senza contare la svolta digitale che «grazie alla piattaforma Isitech», su cui la banca ha investito 2,8 miliardi.

 

CARLO MESSINA

Fatto sta che il «miglior anno di sempre» – dove i proventi operativi netti sono in crescita del 17,2% a 25,14 miliardi – farà felici gli azionisti: ai soci vanno 5,4 miliardi in dividendi, tra i 2,6 pagati a novembre come acconto e i 2,8 che saranno proposti all'assemblea. Altri 1,7 miliardi arriveranno sotto forma di riacquisto di azioni proprie. Una serie di azioni che confermano Intesa (+1,27% ieri in Borsa) come «la prima in Europa quanto a dividend yield», il rendimento da dividendo. Con 7,1 miliardi in distribuzione, il payout complessivamente supera il 90%, ma si confronta col 100% di Unicredit.

 

gian maria gros pietro carlo messina giovanni bazoli

Messina però non crede nelle spremiture a oltranza: «Bisogna avere chiaro che le aziende non sono mucche da mungere, ci deve essere un giusto equilibrio per dare dividendi per cassa e poi se c'è capitale in più fare ulteriori distribuzioni». Intesa deciderà anno per anno sul fronte dei buyback. Quest'anno scatterà a giugno, dopo il via libera della Bce e dei soci. Messina, sportivamente, fa i «complimenti ai risultati» di Unicredit, «che sono ottimi» con gli 8,6 miliardi che aggiudicano a Piazza Gae Aulenti il derby degli utili.

 

francesco profumo

Andrea Orcel «fa un lavoro eccellente», ammette l'ad di Intesa, il quale parla però di «approcci diversi». Del tipo: «Noi in un trimestre facciamo rettifiche su crediti che loro fanno in un anno».

 

E mentre non prevede acquisizioni, per via della dimensione già raggiunta in Italia e l'impraticabilità del cross border, il numero uno di Intesa Sanpaolo non si sottrae nemmeno alle domande che riguardano il futuro della governance della banca, che tra un anno affronterà il rinnovo dei vertici.

 

andrea orcel

Le indiscrezioni che vedono in pole position l'ex numero uno della Compagnia di Sanpaolo, Francesco Profumo, per sostituire Gian Maria Gros-Pietro alla presidenza di Ca' de Sass lasciano assai freddo Messina. «Sono molto legato a Profumo, lo stimo moltissimo», è la premessa. «Ha contribuito al successo di Intesa Sanpaolo così come io ho contribuito al suo successo in Compagnia».

 

Detto ciò, «credo che Gros-Pietro stia facendo un lavoro eccellente come presidente». Tanto più che al prossimo giro di nomine «il 50% dei consiglieri perderà i requisiti di indipendenza e non potrà essere rinnovato, tra di essi tutti i presidenti dei comitati».

 

E se «io sono disponibile a continuare e voglio continuare nel mio ruolo, e credo che questo sia nell'interesse degli azionisti e del management», col venir meno dei presidenti dei comitati, «ritengo che il presidente sia una di quelle figure che difficilmente possano essere cambiate».

CARLO MESSINA

 

In sostanza la presidenza di Intesa «oggi è in ottime mani e restando dov'è evita rischi operativi di governance. Poi, ovviamente, decidono gli azionisti». E Profumo? «Farò di tutto perché abbia posizioni importanti dappertutto». Messina parla anche dell'Abi, «dove stiamo solo se comandiamo», sintetizza. Chiede «una condivisione delle scelte fondamentali e delle cariche fondamentali. Se accadrà, Intesa sarà ben felice di far parte dell'associazione a pieno titolo. Se invece l'Abi rimarrà un soggetto che non riconosce il nostro peso specifico, faremo le nostre valutazioni. Per ora abbiamo intenzione di restare».

CARLO MESSINA GIUSEPPE GUZZETTI

Ultimi Dagoreport

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....

sallusti meloni marina pier silvio berlusconi il giornale

DAGOREPORT – CHE SUCCEDE AL “GIORNALE”? DA QUALCHE GIORNO, VANNO IN PRIMA PAGINA TITOLI PRO-MATTARELLA E CONTRO TRUMP - SI VOCIFERA CHE NON SOLO GLI ANGELUCCI SONO DELUSI CON LA FIAMMA DI GIORGIA PER I RISULTATI ECONOMICI OTTENUTI CON L'ACQUISIZIONE DEL 70% DI UN QUOTIDIANO CHE, ALLA FINE, SI RIVELA UN DOPPIONE DI "LIBERO", ALTRO GIORNALE DI LORO PROPRIETÀ, MA PARE CHE ANCHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI (CHE HA IL 30%) ABBIA QUALCHE CONVINCENTE ARGOMENTO PER SEDARE IL MELONISMO DI SALLUSTI - DIETRO IL “QUAQUARAQUA'” DI TAJANI A SALVINI, GLI ARTIGLI DI MARINA B. – LE AMBIZIONI DI MULÈ CHE SOGNA DI GUIDARE FORZA ITALIA…

jeffrey goldberg

FLASH – LA STAMPA E I TROLL DI DESTRA A STELLE E STRISCE, CHE STANNO PARAGONANDO IL DIRETTORE DELL’ATLANTIC JEFFREY GOLDBERG A UN PERICOLOSO COMUNISTA CHE HA MESSO A RISCHIO LA SICUREZZA NAZIONALE, PUBBLICANDO LA NOTIZIA DELLA CHAT SUGLI HOUTHI, DOVREBBERO RILEGGERE ATTENTAMENTE L’ARTICOLO ORIGINALE CHE HA SPUTTANATO L’AMMINISTRAZIONE TRUMP. GOLDBERG È STATO ATTENTISSIMO A NON RIVELARE NOMI E DETTAGLI DELL’OPERAZIONE, E HA ASPETTATO DUE SETTIMANE A PUBBLICARE LA NOTIZIA. SOLO OGGI, DI FRONTE ALLE MENZOGNE DELLA CASA BIANCA, HA CONDIVISO GLI SCREENSHOT CON I PIANI DI GUERRA…

papa francesco bergoglio balcone policlinico gemelli

DAGOREPORT – QUESTA VOLTA PAPA FRANCESCO HA RISCHIATO DAVVERO DI MORIRE, ED È STATO RIPRESO PER LO ZUCCHETTO: TENERLO IN VITA  HA RICHIESTO UNA ASSISTENZA STRAORDINARIA DA PARTE DELL’OTTIMO STAFF MEDICO DEL POLICLINICO GEMELLI – BERGOGLIO RICEVERÀ LE STESSE PREMURE A SANTA MARTA? UN PRIMO PESSIMO SEGNALE SI È AVUTO NELLA MODALITÀ CON CUI IL PAPA È STATO “OFFERTO” AGLI OCCHI DEI FEDELI DAL BALCONE DELL’OSPEDALE: LO STAFF VATICANO, PER NON FARLO SEMBRARE MALCONCIO, GLI HA TOLTO I NASELLI DELL’OSSIGENO, TANTO CHE BERGOGLIO NON È RIUSCITO A CONCLUDERE LA BENEDIZIONE PER L’AFFANNO…