coronavirus moda

IL VIRUS NON VA DI MODA - OGGI INIZIA LA MILANO FASHION WEEK MA L’EPIDEMIA CINESE SI FA SENTIRE: PERSE IN PARTENZA ALMENO MILLE PRESENZE - SE NON CI SARÀ UN’INVERSIONE DI TENDENZA CON IL CONTAGIO PER IL SETTORE DEL LUSSO MADE IN ITALY POTREBBE ESSERE UN GRAN CASINO: ESPORTIAMO TRA CINA E HONG KONG ABITI E ACCESSORI PER 5,5 MILIARDI – DOLCE & GABBANA PROVANO A FARSI PERDONARE LA GAFFE DI UN ANNO E MEZZO FA CON UNA DONAZIONE PER LA RICERCA CONTRO IL VIRUS

Daniela Fedi per “il Giornale”

 

coronavirus gli effetti sul lusso 6

La moda ai tempi del coronavirus è una faccenda in costante divenire come L' amore ai tempi del colera di Gabriel Garcia Marquez. Da oggi comincia ufficialmente la fashion week di Milano con 56 sfilate, 94 presentazioni e 34 eventi in calendario fino al prossimo 24 febbraio. I giochi sono in realtà iniziati lunedì sera con lo strepitoso show di Mario Dice che a soli 42 anni di età ha festeggiato 28 anni di carriera nella moda e l' arrivo di una nuova compagine societaria nel suo brand.

 

In passerella prima di una cena gourmet per amici e clienti si sono visti 55 modelli di rara bellezza tra cui 12 camicie bianche dedicate allo stile di Gianfranco Ferrè. Ieri sera, invece, nel cosiddetto fashion hub organizzato da Camera Nazionale della Moda Italiana ha sfilato Han Wen, 26 anni, cinese di stanza a New York. «Ci sembrava giusto dare un segnale di vicinanza alla Cina» spiega il presidente Carlo Capasa, promotore dell' iniziativa «China We Are With You» che permetterà di seguire la fashion week attraverso filmati e interviste in streaming anche a chi non è potuto venire.

 

coronavirus gli effetti sul lussoPROTESTE DI CINESI DAVANTI AI NEGOZI DOLCE E GABBANA

 «Si tratta di 1000 presenze in meno dell' edizione dello scorso settembre» spiega Capasa snocciolando dati e statistiche su cui riflettere. Per esempio dal punto di vista economico noi italiani esportiamo tra Cina e Hong Kong abiti e accessori per 5,5 miliardi di euro. A questi bisogna poi aggiungere quel che vendiamo ai grandi marchi stranieri per cui solo con la Francia arriviamo quasi al doppio della nostra quota export verso la Cina: circa 9 miliardi di euro. «Il 60% dei brand francesi è prodotto in Italia» conferma Brunello Cucinelli dicendo poi che a lui interessa soprattutto il costo umano anche se per il fatturato del suo marchio la Cina ha un peso del 10 per cento.

 

brunello cucinelli foto di bacco (2)

«A questo c' è rimedio aggiunge - ho riunito i nostri fornitori di fiducia che sono 384 imprese con circa 5000 dipendenti in tutto per dire che dobbiamo prepararci a tutto, anche restare fermi un mese e lavorare magari giorno e notte ad agosto. Restano invece irrimediabili le sofferenze dei malati e di chi deve piangere qualcuno di caro». Su una chat sfuggita al controllo governativo cinese si legge che sono previsti 10 mila decessi nei prossimi due mesi per cui tanto di cappello a Domenico Dolce e Stefano Gabbana che hanno deciso di supportare lo studio sulla risposta immunitaria al Sars-CoV-2 condotto all' Humanitas University dal super immunologo Alberto Mantovani.

 

coronavirus gli effetti sul lusso 9

I maligni dicono che si tratta di una mossa furba del magico duo per farsi perdonare la spaventosa gaffe di un anno e mezzo fa, ma in ogni caso davanti a una frase come «Sentiamo di dover fare qualcosa contro questo devastante virus che a partire dalla Cina sta colpendo l' intera umanità» vale la pena dire: ben detto e ben fatto. Anche Giuliano Calza, maitre a penser del marchio CGDS di grandissima moda tra i giovani, sta mettendo a punto un' importante iniziativa benefica.

DOLCE E GABBANA NEL VIDEO DI SCUSE ALLA CINAcoronavirus gli effetti sul lusso 5

 

«Venderemo all' asta su Paddle8 le 8 statue che abbiamo fatto scolpire per il set della nostra sfilata» racconta ammettendo di non aver ancora stabilito a quale causa destinare il ricavato anche se è facile pensare che un concreto aiuto ai cinesi sia molto probabile. Il giovane designer napoletano ha infatti studiato per un anno scienze politiche all' università di Shangai, fermandosi poi altri tre anni per cimentarsi in grafica e design. Mentre lui registra 200 presenze in meno alla sua sfilata del 22 febbraio, Alessandro Dell' Acqua dichiara che avrà almeno 1000 persone alla festa con cui stasera celebra 10 anni di successi del marchio N. 21. «Sono come tutti preoccupato, ma più che mai bisogna dire the show must go on».

coronavirus moda

 

La pensano così anche da Gucci e nel loro caso c' è veramente di che farsi tremare i polsi perché il 38 per cento delle vendite del marchio si svolgono in Asian Pacific. «Lo show sarà visibile in diretta streaming su Gucci.com» dicono dal quartier generale di via Mecenate, mentre gli 800 invitati attesi in carne e ossa stavolta hanno ricevuto su Whatsapp un messaggio vocale di Alessandro Michele. Inutile forwardarlo perché per entrare ci vuole anche la carta d' identità.

coronavirus gli effetti sul lusso 3coronavirus gli effetti sul lusso 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…