luigi. lovaglio francesco gaetano caltagirone milleri giorgetti mps monte dei paschi

UN “MONTE” DI VENDITE A PIAZZA AFFARI – IL TITOLO DI MPS ANCHE OGGI PERDE IL 2,5% IN BORSA: I FONDI VENDONO AZIONI DELLA BANCA SENESE E IL MERCATO BOCCIA DI FATTO L’OFFERTA SU MEDIOBANCA (IL PREMIO DEL 5% SI È TRASFORMATO IN UNO SCONTO DEL 9). DIFFICILE CHE L’OPERAZIONE, A QUESTI PREZZI, POSSA ESSERE GIUDICATA CONVENIENTE DAGLI AZIONISTI DI PIAZZETTA CUCCIA –GENERALI IN MOVIMENTO: DELFIN PUÒ SALIRE SOPRA IL 10%, E CI SONO VOLUMI INSOLITI SUI DERIVATI DEL LEONE

LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSE

MPS IN BORSA -2,5% E MEDIOBANCA -0,21%

(ANSA) - Andamento negativo in Borsa per i titoli di Mps e Mediobanca, dopo l'offerta di Siena su Piazzetta Cuccia. In particolare il Monte ha lanciato l'offerta pubblica di scambio totalitaria su Mediobanca che valuta quest'ultima a 13,3 miliardi di euro e offre un premio del 5,03% sul prezzo di chiusura di Borsa del 23 gennaio scorso.

 

Mps offre 23 azioni per ogni 10 azioni Mediobanca portate in adesione. A Piazza Affari Mps scende del 2,5% a 6,33 euro. Mediobanca registra una flessione dello 0,24% a 16,43 euro, sopra i 15,992 dell'offerta di Mps. Il Ftse Mib cede lo 0,7% a 35.937 punti.

 

GENERALI, DELFIN PUÒ SALIRE SOPRA IL 10% IL CDA DI MEDIOBANCA RISPONDE A MPS

Estratto dell’articolo di Giovanni Pons per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/economia/2025/01/27/news/generali_delfin_puo_salire_sopra_il_10_mediobanca_cda_mps-423963409/

 

mediobanca nagel

Settimana finanziaria ancora contrassegnata dalle partite bancario-assicurative, con martedì il cda di Mediobanca che darà un primo giudizio sull’Ops lanciata dal Monte dei Paschi. E poi giovedì 30 il piano industriale di Generali, che bisognerà vedere se includerà o meno la joint venture con Natixis appena annunciata.

 

Sul Leone di Trieste gli animi si stanno scaldando anche in vista dell’assemblea dell’8 maggio […]. E non si può escludere che possa esserci qualche aggiustamento delle partecipazioni in tempo per l’assemblea.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE - FRANCESCO MILLERI

Gli operatori di mercato più scaltri hanno […] notato molti volumi sui prodotti derivati che riguardano il titolo Generali girare sui mercati Otc (over the counter, fuori mercato). Movimenti […] difficili da attribuire qualcuno.

 

Chi potrebbe arrotondare la propria quota, ma non lo ha ancora fatto, essendo ferma al 9,8%, è la Delfin, cassaforte della famiglia Del Vecchio guidata dall’ad di Essilor-Luxottica Francesco Milleri. Delfin il 30 giugno 2023 era infatti stata autorizzata dall’Ivass (l’autorità che vigila sulle compagnie assicurative) a «detenere una partecipazione qualificata superiore al 10% del capitale di Generali». Da quel momento Delfin non ha acquistato azioni ma […] ha completato l’iter per essere in regola con la normativa assicurativa.

LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSE

 

L’iter prevede una serie di richieste di autorizzazione analoghe a quella fatta in Italia per ognuna delle 47 giurisdizioni in cui Generali è attiva con il suo business. E al momento Delfin avrebbe ricevuto 45 autorizzazioni su 47, con le ultime due in dirittura di arrivo. Ciò significa, se non altro, che Delfin vuol tenersi aperta l’opzione di poter acquistare altri titoli Generali se decidesse che fosse il caso di farlo.

 

[…] Fatto sta che al momento Delfin possiede una quota di azioni Generali fisica pari al 9,8% mentre i diritti di voto sono saliti poco sopra il 10%. Se le azioni del buy back verranno annullate le due quote si allineeranno sopra il 10%.

 

philippe donnet 4

In attesa di vedere le prossime mosse degli azionisti è ormai piuttosto scontato che Mediobanca con il suo 13%, che la qualifica come primo azionista del Leone, presenterà una sua lista di maggioranza entro la fine di marzo. Bisognerà invece vedere se verrà presentata una lista anche da parte dei soci Delfin e Caltagirone (quest’ultimo con il 6,5% del capitale) e una di minoranza da Assogestioni per conto dei fondi. […]

 

I FONDI SCENDONO DA MPS DOPO L'OPS SU MEDIOBANCA NAGEL PREPARA LA DIFESA

Estratto dell’articolo di Giuliano Balestreri per “La Stampa”

 

MPS MEDIOBANCA

«Buy on rumors, sell on news». A Piazza Affari, il vecchio adagio non scritto degli operatori di Borsa è sempre valido. Soprattutto quando c'è di mezzo il Monte dei Paschi di Siena.

 

L'annuncio dell'offerta pubblica di scambio (Ops) su Mediobanca con mini premio del 5% si è trasformata in una piccola fuga dei fondi dal capitale di Mps (-6,91% venerdì scorso): chi ha puntato sulla banca entrando tra la fine del 2022 con l'aumento di capitale - coordinato proprio da Mediobanca - o acquistando le varie tranche messe sul mercato dal Mef successivamente, si aspettava di vedere crescere ulteriormente il valore delle azioni in portafoglio con un'aggregazione bancaria.

 

MEDIOBANCA

Idealmente con un'acquisizione da parte di terzi del Monte. La mossa su Piazzetta Cuccia, decisa all'unanimità dal cda di Mps, invece, ha cambiato radicalmente lo scenario. E la prospettiva di assistere a una battaglia legale e finanziaria lunga mesi, con un'offerta che arriverà solo a giugno, ha fatto decidere a diversi gestori di monetizzare subito.

 

[…] con il titolo a un passo dai 7 euro, chi ha comprato in aumento di capitale a 2 euro ha più che triplicato l'investimento, ma è andata bene anche a chi ha investito quando il Tesoro ha dismesso il 25% a 2,91 euro e nelle tranche successive a 4,1 euro e 5,7 euro.

 

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

Nessuno dei fondi che ha rivisto la propria esposizione nei confronti di Mps lo ha fatto dando un giudizio di merito sull'operazione annunciata dall'amministratore delegato, Luigi Lovaglio: piuttosto si è trattato di un mero calcolo opportunistico dettato dalla volontà di massimizzare il ritorno dell'investimento, riducendo i rischi di volatilità.

 

In considerazione anche del fatto che Mps chiamerà un aumento di capitale a sostegno della scalata a Mediobanca per l'emissione di nuove azioni. D'altra parte, nonostante il sostegno del governo, la riuscita dell'operazione rappresenta un punto interrogativo.

 

ALBERTO NAGEL

La prima risposta arriverà oggi dai mercati, la seconda domani dal consiglio d'amministrazione di Piazzetta Cuccia: Mediobanca definirà ostile l'offerta non concordata, ma - soprattutto - insisterà sui valori della proposta. Il premio del 5%, rappresentato dall'offerta di scambio di 2,3 azioni del Monte per una di Mediobanca, si è rapidamente trasformato in uno sconto del 9 per cento.

 

Difficile che a questi prezzi l'offerta possa essere considerata conveniente. Per renderla appetibile servirebbe un rilancio più vicino a 3 a 1, ma tutto deve essere ancora scritto, a partire proprio dall'andamento di Borsa.

 

[…]

MONTE DEI PASCHI DI SIENA

 

Dalle Dta arriverà infatti una generazione di capitale organica di 500 milioni all'anno per i prossimi sei anni, 3 miliardi in tutto: «Un valore unico per gli azionisti del Monte, pari anche per gli azionisti di Piazzetta Cuccia a 1,2 miliardi, che equivale al 10% del valore di mercato di Mediobanca».

Gli addetti ai lavori, tuttavia, non escludono un rialzo dell'offerta di Mps con un'aggiunta in contanti all'offerta in azioni. […]

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET azionariato generali mediobancaIL RISIKO BANCARIO - L OFFERTA DI MPS SU MEDIOBANCA E QUELLA DI UNICREDIT SU BANCO BPM

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?