MONTI STOPPATO DA VAN ROMPUY (LA MOGLIE SI È CANDIDATA COI NAZIONALISTI EUROSCETTICI!) - LA SANTADECHÉ PORTERÀ ALFANO IN TRIBUNALE? - L’EX MINISTRO GUARINO: “IL FISCAL COMPACT È FUORILEGGE” - REDDITI DEI PARLAMENTARI: MORONI TOP SECRET - LASORELLA SILURATA DA SAN MARINO - MARPIONNE SI SCUSA CON FIRENZE CON UN MESE DI RITARDO - PALAZZO CHIGI: SOS BETTY OLIVI…

A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1 - VERTICI EUROPEI - MONTI STOPPATO
Vertice anti-euroscettici: Mario Monti spinge, Herman Van Rompuy frena. E dire che, secondo il premier, il presidente della Ue sarebbe il suo più forte sponsor. «Noi, squadra italiana, lavoreremo con Van Rompuy per mettere a punto uno schema di svolgimento di questa riflessione in una riunione nella primavera prossima a Roma», aveva dichiarato Monti alla fine del vertice del 18-19 ottobre.

Ha fatto i conti senza l'oste. «Per regolamento, vertici della Ue si possono fare solo a Bruxelles», racconta uno stretto collaboratore del belga, «quindi se Monti lo vuole a Roma, dovrà chiamarlo in altra maniera». Ma c'è un'altra questione molto privata che potrebbe ostacolare l'intesa sulla riunione in difesa dei valori europeisti e riguarda proprio la famiglia del presidente Ue. La moglie di Van Rompuy, Geertrui Windels, cristianodemocratica, si è presentata alle elezioni locali belghe del 14 ottobre guidando una lista civica infarcita di nazionalisti fiamminghi. Tra loro si nota il nome di Ludo De Becker, con un passato recente nel movimento xenofobo ed euroscettico Vlaams Belang. (A.D'Arg.)

2 - VILLE BERLUSCONIANE - E LAMPEDUSA VA
Sono finalmente iniziati i lavori nella villa Due Palme di Lampedusa, acquistata da Silvio Berlusconi l'anno scorso, e chi li esegue? La Costruzioni edili Bergamelli di Nembro, in provincia di Bergamo. Curiosamente, è la stessa impresa che ha contribuito al restauro della grande casa settecentesca della sua ex moglie Veronica Lario a Schanf in Engadina. Divisi nei sentimenti, uniti nei fornitori. E. A.

3 - PDL / LA GUERRA SULLE PRIMARIE - DANIELA IN TRIBUNALE
Daniela Santanchè è decisa a dar battaglia. Per le primarie del Pdl, le cui regole le vanno decisamente strette, ha in mente in caso di sconfitta di ricorrere al Tar. Lo ha confidato ai suoi fedelissimi in una serie di incontri che sta tenendo tra Roma e Milano. Che il regolamento delle primarie non le piacesse non è un mistero. Soprattutto quelle 10 mila firme da raccogliere in una settimana in almeno cinque regioni. «Fatto ad uso e consumo di Alfano», dice la pasionaria pidiellina.

Ed ecco allora che prende lo statuto del partito e trova che il candidato premier deve essere scelto dalla segreteria politica. Le primarie, non previste dallo statuto, per essere indette dovrebbero essere decise dal congresso nazionale. Poco importa, come le hanno già ricordato da via dell'Umiltà, che l'ufficio di presidenza del Pdl abbia votato all'unanimità per le primarie. Statuto in una mano e carte bollate nell'altra, Daniela Santanché è pronta a portare, prima volta assoluta in Italia, le decisioni di un partito nelle aule dei tribunali. M. Br.

4 - L'EX MINISTRO GUARINO - FISCAL COMPACT FUORI LEGGE
Il Fiscal compact? Incostituzionale. Anzi di più, illegittimo secondo gli stessi Trattati europei. Un boutade di Beppe Grillo? No, sono le opinioni sostenute in un saggio zeppo di riferimenti legislativi scritto da Giuseppe Guarino, professore emerito di Diritto amministrativo alla Sapienza di Roma e già ministro delle Finanze e dell'Industria. "Euro, venti anni di depressione" è il titolo dell'analisi dell'ex ministro. Il capitolo clou è il sedicesimo su "Esame del Fiscal compact, contrasto con i trattati e con il diritto dell'Unione europea". La tesi finale di Guarino è che «il Fiscal compact si è proposto di modificare i trattati vigenti ma eludendo gli ostacoli derivanti dai suoi vincoli procedimentali». Quanto al merito, per gli Stati «le misure provocano danni superiori ai benefici». M.A.

5 - REDDITI DEI PARLAMENTARI - MORONI TOP SECRET
La deputata del Fli Chiara Moroni può vantarsi di aver introdotto l'obbligo per i consiglieri regionali di pubblicare on line il proprio reddito, grazie ad un emendamento al decreto sui costi della politica, presentato insieme al collega del Pd Ferrari. Un atto di trasparenza che per i deputati è invece solo una facoltà che proprio la parlamentare finiana si è ben guardata dall'esercitare. A differenza degli altri deputati che da tempo hanno reso pubblico sul sito della Camera il proprio reddito rispettando le delibere fatte approvare dai radicali a Montecitorio con la campagna per l'anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati. M.U.

6 - SAN MARINO PERDE LASORELLA
Rimossa. C'è chi dice: silurata. Carmen Lasorella non è più alla guida della tv di Stato della Repubblica di San Marino, come direttore generale ed editoriale. Dopo quattro anni l'ex inviata di guerra è stata sostituita da Carlo Romeo, carriera iniziata a Radio Radicale, dal '95 manager della Rai, per la quale ha diretto la sede della Valle d'Aosta e poi quella dell'Emilia Romagna. Decisione dell'emittente pubblica italiana, che compartecipa al 50 per cento la piccola tv del Titano.

O almeno così sostiene la titolare del dicastero degli Esteri, Antonella Mularoni, per la quale l'avvicendamento confermerebbe la volontà della Rai di non disimpegnarsi. La convenzione fra le due emittenti, che permette alla televisione di San Marino di sopravvivere grazie a un contributo di 3 milioni di euro all'anno, ha infatti ancora pochi mesi di vita: scadrà il prossimo maggio. E Lasorella negli ultimi tempi era stata bersaglio di aspre critiche per aver fatto lievitare i costi e il passivo della tv. N.R.

7 - MARCHIONNE / PERCHÉ L'AUTOCRITICA - CARA FIRENZE, CON TUTTO IL RISPETTO
Ci ha messo quasi un mese Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, a chiedere scusa ai fiorentini per aver definito Firenze "piccola e povera". Lo ha fatto comprando una pagina della "Nazione" per smentire di aver pronunciato quella frase e per ribadire il rispetto «che la Fiat e io abbiamo per Firenze». Marchionne cita anche la Fiat, e a ragion veduta. La sua scivolata infatti ha messo in grave difficoltà i concessionari fiorentini e toscani delle auto torinesi.

«Fiat venderà la prossima macchina a Firenze nel 2025», si sono sfogati molti fiorentini sui social network dopo l'offesa di Marchionne. E c'è anche chi, senza tanta ironia, si è messo a telefonare a qualche concessionaria per insultare la Fiat. Brutto clima, insomma, a Firenze per la casa torinese. Anche per i brutti rapporti tra la Fiorentina e la Juventus, e i continui attacchi di Diego Della Valle a Marchionne e agli Agnelli. L'amministratore delegato ha così deciso, seppure con grande ritardo, di lanciare un ramoscello di pace. M.La.

8 - PALAZZO CHIGI - SOS OLIVI
La portavoce del premier Monti, Betty Olivi, ha molto a cuore il sito di Palazzo Chigi e la sezione "dialogo con i cittadini", al punto da fare un report bimestrale delle visite (in media, tra le 60 e le 80 mila al mese) e dei messaggi ricevuti (un centinaio al giorno). Ma nei comunicati ufficiali non evidenzia un dato imbarazzante.

Tra gli argomenti trattati dai cittadini (con in testa "lavoro" e "spending review") c'è una voce-spia della crisi economica, da mesi in costante crescita: quella delle "richieste di aiuto" al governo. A marzo gli Sos per emergenze personali e familiari lanciati a Monti dai cittadini erano il 3 per cento dei messaggi totali, ad aprile sono raddoppiati balzando al 6, per poi toccare il 7 per cento ad agosto e il picco, a settembre, con il 9 per cento. V.D.

 

 

 

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