LA MORTE DELLA CONCORDIA - TROVATI ALTRI 4 CADAVERI NELLA PARTE SOMMERSA DELLA NAVE - TRA LORO ANCHE IL CORPO DELLA PICCOLA DAYANA, 5 ANNI, MORTA INSIEME AL PADRE NEL NAUFRAGIO - DOPO I LAZZI SU SCHETTINO E I BIMBI DI 6 MESI MASCHERATI DA CAPITAN CODARDO (“VOLEVAMO ESSERE ORIGINALI”), RIEMERGE LA TRAGEDIA DELLA COSTA…

1- NAVE COSTA:INDIVIDUATI 4 CORPI A BORDO CONCORDIA...
(ANSA) - I vigili del fuoco hanno da poco individuato quattro corpi nella parte sommersa della nave Concordia naufragata davanti all'Isola del Giglio. Lo si apprende da fonti dei soccorritori. Dal naufragio del 13 gennaio, mancavano all'appello 15 persone.

I corpi, rende noto la struttura del commissario per l'emergenza, sono stati individuati all'interno del Ponte 4 della nave dove oggi erano iniziate le attività di ricerca in seguito ad uno screening fatto nei giorni scorsi attraverso le testimonianze dei sopravvissuti che avevano indicato i punti dove si sarebbero potuti trovare l'ultima volta che erano stati visti alcuni dei dispersi. Le operazioni di recupero saranno lunghe a cause delle difficili condizioni per operare.


2- TRA CORPI INDIVIDUATI QUELLA DI DAYANA
(ANSA) - Tra i corpi individuati sul ponte 4 della Costa Concordia c'é anche quello di Dayana Arlotti, 5 anni, di Rimini. La piccola si trovava in crociera con il padre. Lo riferiscono fonti vicine ai soccorritori.

Quella crociera - a zonzo, spensierati, per il Mediterraneo - doveva essere un momento di gioia e ritrovata felicità. Il sapore dolce del premio alla fine dei mesi difficili della lunga convalescenza per un doppio trapianto. Doveva essere una festa per Williams Arlotti, riminese di 36 anni, e la sua piccola Dayana, appena cinque: una festa spezzata, tragicamente, dal naufragio della Costa Concordia nelle acque dell'Isola del Giglio. Padre e figlia si erano imbarcati venerdì 13 gennaio a Civitavecchia insieme alla compagna di Williams, Michela Maroncelli, 32enne di Villa Verucchio.

L'unica dei tre riminesi a salvarsi e a fare ritorno a casa. Tutti e tre, Williams e Dayana e Michela, spiegava nelle ore successive al naufragio la cugina dell'uomo Sabrina Ottaviani, "sono andati avanti e indietro. Erano dalla parte dove la gente si è salvata, poi li hanno fatti andare dall'altra, quella che poi ha iniziato a inclinarsi. Se ne sono accorti e sono tornati indietro: la bimba è scivolata, il babbo con lei".

Un incubo, aggravato dalle condizioni di salute di Arlotti - "é diabetico", osservava Ottaviani, "tre-quattro anni anni fa ha subito un trapianto di due organi e deve prendere farmaci salvavita diverse volte al giorno, ogni tre ore" - e dalla mancanza di un giubbotto salvagente. In un primo momento, aggiungeva, "non avevano il salvagente, nessuno dei tre: dopo lo hanno chiesto a uno con la divisa della nave e gliene ha portati due. Allora se lo sono messi la compagna di mio cugino e la bimba".

Al Giglio, dopo il naufragio la mamma di Dayana - Susy Albertini, ex moglie di Arlotti - fino all'ultimo ha cercato e sperato di riabbracciare la piccola ("fatemi salire per ritrovare mia figlia. A me risponderà", aveva chiesto ai soccorritori appena arrivata davanti al relitto). "Continuate a cercare la mia bambina, non fermatevi; portatemela. E' una bambina molto allegra, molto vivace e brava, una bambina stupenda e la voglio rivedere: giovedì mattina l'avevo accompagnata all'asilo, era allegra come sempre. Si era preparata la valigia da sola con i vestiti più belli da portare in vacanza. Chiedo a chiunque abbia visto qualcosa di parlare per darci una mano a ritrovarla".

Un appello raccolto da una naufraga di Terni che aveva riferito di avere riconosciuto la piccola da una foto apparsa in televisione e di ricordarla senza salvagente e con un cappotto scuro da adulto addosso insieme ad una coppia spagnola. Spiraglio di speranza, richiuso in fretta, come si era richiuso in fretta lo spiraglio aperto dalla nonna materna che aveva scorto, in una trasmissione televisiva, una bimba, in un ospedale toscano, che le aveva ricordato la nipotina. Piccola, con i capelli a caschetto e gli occhi castani, e una vita spezzata, insieme al suo babbo, sulla nave dei sogni.

La sua bimba, Dayana, gli aveva ridato la gioia di vivere. La voglia di rialzarsi e di lottare: di rinascere dopo avere abbassato la guardia di fronte alla malattia. Il desiderio - superato un doppio trapianto e una lunga convalescenza - di assaporare la quotidianità, infranto dallo scontro della Costa Concordia sul granito dell'isola del Giglio. In quella crociera nel Mediterraneo che, per Williams Arlotti, riminese di 36 anni, doveva essere un momento denso di felicità insieme alla sua piccola e alla compagna, Michela Maroncelli: l'ennesimo gradino di una risalita difficile.

"Williams aveva scoperto di avere il diabete molto giovane - aveva raccontato la cugina, Sabrina Ottaviani - Non aveva accettato la malattia e non si era mai curato" seriamente, fino che "non aveva incontrato questa ragazza", Susy Albertini, ex moglie e madre di Dayana, "e aveva avuto una figlia. La bimba gli aveva cambiato la vita, gli aveva ridato la voglia di vivere".

Dopo la nascita della piccola, l'uomo si era curato e viste le condizioni di salute "aveva chiesto il trapianto. Due organi", rene e pancreas, che gli sono stati donati da "uno sportivo. 'E' come se avessi il motore di una Ferrari - scherzava Arlotti - in una 500'"."Aveva trascorso poi molti mesi in ospedale a Parma". Ora "aveva deciso di godersi un po' la vita. Aveva appena messo su casa con Michela, la nuova compagna", sopravvissuta al naufragio nelle acque del Giglio, "e viaggiavano spesso: pensava di godersi la nuova vita".

3- CARNEVALE: A NAPOLI BAMBINO CON COSTUME COMANDANTE SCHETTINO
(ANSA) - Una divisa da ufficiale ed una piccola nave di cartone allestita su un passeggino con colori e insegne della Costa Concordia e la tragedia del Giglio diventa, a Napoli, un'idea per un costume di carnevale. "Solo un costume ispirato ad un fatto di attualità di cui tutti parlano" spiega nonna Rosaria che ha ideato il travestimento per il piccolo Samuel, sei mesi. La famiglia risiede nel quartiere Marianella, alla periferia nord della città. Il costume, racconta la donna che come da tradizione ha portato il nipotino in giro per le piazze piene di mascherine, ha attirato l'attenzione di numerosi passanti molti dei quali hanno chiesto di scattargli foto.

"Domenica scorsa - racconta Pasquale Nappi, di mestiere macellaio, padre di Samuel - c'era tanta di quella gente intono al bambino che non riuscivamo a camminare. Alcuni mi hanno chiesto le ragioni della scelta, vista la fama del personaggio indicato come responsabile del naufragio e della morte di molte persone - spiega Nappi - ma la nostra intenzione era solo quella di essere originali senza esprimere in nessun modo giudizi sulla persona Schettino". Oltre alla nave ed al costume, anche un piccolo cartello con l'ormai famosa frase di rimprovero rivolta a Schettino dall'ufficiale De Falco della capitaneria di Porto di Livorno.

 

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