IL TEMPO E' DENARO, MA NON PER TUTTI - NOVITA’ PER CHI E’ VICINO ALLA PENSIONE: IL PART TIME AGEVOLATO. I LAVORATORI DEL SETTORE PRIVATO POTRANNO DIMEZZARE LE ORE DI LAVORO SENZA SUBIRE TAGLI DELL’ASSEGNO INPS. MA LE DONNE SONO SUPER-PENALIZZATE

Luisa Grion per “la Repubblica

 

PENSIONATI RITIRANO ALLA POSTA PENSIONATI RITIRANO ALLA POSTA

Uscire dal lavoro in modo soft: dimezzando o quasi le ore di presenza in azienda, guadagnando di meno, ma senza subire penalizzazioni sull’assegno pensionistico che verrà. Arriva il «part time agevolato»: già previsto dalla Legge di Stabilità e messo ora nero su bianco nel decreto attuativo firmato da Giuliano Poletti, ministro del Lavoro.

 

Al via definitivo manca solo la registrazione alla Corte dei Conti, ma l’uscita «pilotata» riguarderà solo la ristretta platea di lavoratori che potrà garantire i requisiti richiesti: secondo le prime stime si tratta di 400 mila persone, ma c’è una forte preclusione sulle donne e in ogni caso, gli stanziamenti previsti dal governo basterebbero per accontentare 20 mila richieste.

 

CHI NE HA DIRITTO

poletti 1poletti 1

Le maglie sono strette: possono chiedere il part time agevolato solo i lavoratori del settore privato che raggiungeranno i requisiti per la pensione di vecchiaia entro la fine del 2018, che hanno versato almeno venti anni di contributi e che risultano titolari di un contratto a tempo pieno e indeterminato.

 

VIETATO ALLE DONNE

Per gli uomini il calcolo è facile, per le donne - come ha scoperto la Uil - un po’ meno. Nel 2016 potranno utilizzarlo i maschi con almeno 63 anni e sette mesi di età, quindi quelli nati prima del maggio 1952.

 

Per le donne - che da quest’anno possono andare in pensione con 65 anni e 7 mesi di età - il vantaggio è sostanzialmente precluso. Le nate fino al 1951, infatti, sono già uscite, mentre quelle del 1952 (che compiono 64 anni quest’anno) possono uscire nel 2016 sulla base di una deroga prevista alla legge Fornero. Le donne nate nel 1953 sono già escluse perché raggiungeranno il requisito per la vecchiaia solo nel 2019.

SALVATORE BUZZI E GIULIANO POLETTISALVATORE BUZZI E GIULIANO POLETTI

 

COME FUNZIONA

Per applicarlo c’è bisogno di un accordo fra lavoratore e azienda che preveda un “contratto di lavoro a tempo parziale agevolato”. Va indicata la misura della riduzione di orario (fra il 40 e il 60 per cento). La durata del contratto dovrà esser pari al periodo che manca al lavoratore per arrivare alla pensione di vecchiaia.

 

BUSTA PAGA E PENSIONE

Se l’orario si dimezza, la busta paga dimagrisce in forma minore. Il lavoratore , infatti, oltre al compenso per le ore lavorate riceverà in busta paga una somma esentasse corrispondente ai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro sulla retribuzione per l’orario non lavorato.

 

FORNEROFORNERO

Lo Stato, dal suo canto, riconosce al lavoratore la contribuzione figurativa corrispondente alla prestazione non effettuata. Di fatti per un part time al 50 per cento ci sarà una busta paga corrispondente al 65 per cento circa dello stipendio, ma grazie ai contributi figurativi la pensione, quando arriverà, risulterà intatta.

 

LE RISORSE

Per la copertura della contribuzione figurativa, il provvedimento mette in campo 60 milioni di euro per il 2016, 120 milioni per il 2017 e 60 milioni per il 2018. Una volta esaurite le risorse non saranno accolte nuove istanze.

 

LE CRITICHE

Mario Monti Elsa Fornero Mario Monti Elsa Fornero

L’uscita soft non piace al sindacato che definisce la misura «un pannicello caldo» destinato a non risolvere i problemi di chi lavora, ne dei giovani disoccupati. Non fornisce l’alternativa richiesta, ovvero la possibilità di smettere di lavorare prima dei 67 anni di età richiesti dalla Foriero.

 

(Tema sul quale è tornato ieri il responsabile del PD assicurando che i lavori per introdurre la flessibilità dal prossimo anno sono in «fase avanzata»). Visto che non è prevista alcuna staffetta generazionale, dicono i sindacati, difficilmente i lavoratori rinunceranno a parte dello stipendio.

 

Secondo l’esperto di previdenza Giuliano Cazzola, inoltre, gli stanziamenti sono insufficienti e il part time in uscita già potrebbe essere oggi sostituito da uno strumento inserito nel Jobs act e scarsamente utilizzato: il contratto di solidarietà espansiva.

 

GIULIANO CAZZOLAGIULIANO CAZZOLA

Più favorevole l’associazione dei dirigenti Mangeritalia, che lo considera positivo per chi gode di uno stipendio medio alto, ma è chiamato ad incarichi pesanti da sopportare una volta superati i 60 anni.

 

LA REVERSIBILITÀ

Il governo, ha assicurato Poletti, presenterà un emendamento al ddl delega per il contrasto alla povertà per eliminare dal testo qualsiasi riferimento a interventi su prestazioni previdenziali. I sindacati considerano di aver vinto una battaglia.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO