NUOVE NUBI NEI CIELI DI ALITALIA - LA COMMISSIONE EUROPEA VUOLE VEDERCI CHIARO SUI PRESUNTI AIUTI DI STATO ARRIVATI L'ANNO SCORSO CON LE POSTE E SULL'ACQUISIZIONE DI ETIHAD

Gianni Dragoni per “Il Sole 24 Ore

 

MASSIMO SARMI MASSIMO SARMI

La Commissione europea incalza Alitalia. Sono due i fatti sui quali Bruxelles vuole vederci più chiaro e per questo ha chiesto informazioni al governo. Il primo è l'eventuale aiuto di Stato avvenuto attraverso l'ingresso di Poste italiane nel capitale, il secondo è l'annunciato ingresso di Etihad Airways per l'impatto sulla concorrenza.

il palazzo della commissione europea a bruxelles il palazzo della commissione europea a bruxelles

 

Gli uffici del commissario Ue per la Concorrenza, Joaquin Almunia, hanno espresso i loro interrogativi in una lettera inviata al governo il 24 giugno, resa nota dall'Agi. Entro il 22 luglio da Roma dovrà partire la risposta.

 

Tutto questo mentre l'accordo tra Alitalia e la compagnia degli Emirati Arabi Uniti non è ancora stato perfezionato. Malgrado l'annuncio congiunto fatto il 25 giugno, mancano ancora due elementi chiave perché si possa chiudere l'intesa che consegnerebbe il 49% e il controllo di fatto della "nuova" Alitalia agli emiratini.

 

Quello che manca è l'accordo con le banche sul taglio del debito di 560 milioni di euro chiesto da Etihad (non sono d'accordo Popolare di Sondrio e Mps, ciascuna creditrice per circa 90 milioni) e l'accordo con i sindacati sui tagli al personale. Il piano di Etihad prevede una riduzione di 2.251 addetti. Gli emiratini vogliono che gli esuberi lascino definitivamente la società.

alitaliaalitalia

 

Sembrano più disponibili ad accettare il sacrificio Intesa Sanpaolo e Unicredit, le banche più esposte. Il presidente del consiglio di gestione di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro, ieri ha detto: «Alla fine l'accordo si troverà, il problema non sono le banche». L'accordo preliminare tra Etihad e Alitalia prevede che un terzo dei 560 milioni di debiti finanziari considerati in eccesso da Etihad vengano cancellati, due terzi convertiti in azioni di Alitalia-Cai. Le banche riceverebbero carta che acquisirà valore se un giorno la nuova compagnia, che sarà controllata da Alitalia-Cai con il 51%, farà degli utili, il piano lo prevede nel 2017.

JOAQUIN ALMUNIAJOAQUIN ALMUNIA

 

Adesso sul tavolo del governo, oltre alla questione esuberi che vede il no di parte dei sindacati a licenziamenti, c'è la lettera dei servizi per la Concorrenza di Bruxelles. Secondo l'Agi, la lettera ha come oggetto il «presunto aiuto di Stato ad Alitalia». Il primo punto «ancora da chiarire» riguarda l'ingresso di Poste, società statale, che ha versato 75 milioni in dicembre nel piano di salvataggio di 300 milioni a favore di Alitalia.

 

EIHAD EIHAD

Poste, all'epoca guidate da Massimo Sarmi, hanno ottenuto il 19,48% del capitale e sono così il secondo azionista della compagnia, dietro Intesa che ha il 20,59. Poste ha inoltre ottenuto due posti nel consiglio di amministrazione, su 11 componenti. Alitalia, che nel bilancio 2013 non reso noto dalla società ha perso circa 560 milioni, su ricavi di 3,5 miliardi, continua ad avere conti in rosso anche quest'anno.

 

La commissione Ue chiede vari documenti. Il primo è «una versione completa e non oscurata» del verbale del cda Alitalia dell'11 ottobre 2013 quando fu deciso l'aumento di capitale con l'intervento di Poste. Viene chiesta anche «una copia della fairness opinion predisposta dal Credit Suisse» che aveva assegnato ad Alitalia, prima della ricapitalizzazione, un valore tra zero e 150 milioni. I soci avevano quindi fissato il valore a 50 milioni.

 

james hogan james hogan

I servizi di Almunia chiedono inoltre di «fornire un aggiornamento sulle negoziazioni e discussioni tra Alitalia e Etihad», mostrando interesse al progetto di concentrazione anche sotto il profilo Antitrust. Bruxelles sta valutando anche se è rispettato il regolamento europeo che sancisce l'obbligo di un controllo, non solo di diritto ma anche di fatto, da parte di soggetti comunitari. Altrimenti Alitalia non potrebbe essere considerata una compagnia Ue e perderebbe i diritti di volo. Intanto, indipendentemente dall'accordo con Alitalia che avrà tempi lunghi, Etihad metterà un volo giornaliero da Roma ad Abu Dhabi, a inaugurarlo il 16 luglio verrà l'a.d., James Hogan.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...