NEURODELIRI BPM - PONZELLINI TRAVESTITO DA NAPOLEONE ANNUNCIA L’ADDIO: “CHI FA UNA RIVOLUZIONE (IO) NON PUÒ GESTIRNE IL SEGUITO” - E DISTRUGGE GLI “AMICI”: “L’INGRESSO DI BONOMI È INSIDER TRADING? GLI AMICI NON SANNO NEMMENO TRADURRE INSIDER TRADING” - I DIPENDENTI, CON IL 3,5% DELLE AZIONI, DECIDERANNO LA MAGGIORANZA DEL BOARD (SALVO INTERVENTO DI BANKITALIA). “SE ANCHE STERILIZZI IL LORO VOTO CI SONO LE MOGLI, I PENSIONATI, GLI AMICI DEGLI AMICI” - “ME NE ANDRÒ SENZA LIQUIDAZIONE E PREMI"…

Massimo Mucchetti per il "Corriere della Sera"

Bello quel Picasso! Un nuovo acquisto?
«Macché! Era nell'antibagno. Meglio nell'ufficio del presidente. Qui in piazza Meda ho portato solo le foto di mia moglie e dei figli e il 22 ottobre me ne andrò con quelle, niente liquidazioni né premi».

Massimo Ponzellini si appresta a lasciare Bipiemme in occasione dell'assemblea che varerà l'aumento di capitale da 800 milioni e il nuovo governo societario dualistico di questa singolare cooperativa bancaria, dove i dipendenti azionisti, riuniti nell'Associazione Amici della Bipiemme, comandano pur avendo solo il 3,5% del capitale e nonostante i ripetuti richiami della Banca d'Italia.

Sabato sono state depositate le liste per il consiglio di sorveglianza. Il giorno prima la Banca d'Italia le aveva scritto affinché si superasse lo strapotere sindacale. Oggi doveva riunire il consiglio di amministrazione, ma l'ha rinviato. Problemi, dottor Ponzellini?
«Ma no. Abbiamo rinviato al 20 per valutare, assieme a Mediobanca, se stabilire il prezzo della nuova emissione prima o dopo l'assemblea del 22. Ben sapendo che l'impegno delle banche a formare il consorzio di collocamento scade il 31 ottobre».

La Banca d'Italia ha chiesto discontinuità...
«La lettera di venerdì è indirizzata al presidente in forma riservata. Ne ho reso nota la sostanza nel comunicato, previo accordo con la Vigilanza. In effetti, si chiede una svolta. Liste con nomi di alto profilo, liberi dalle eredità del passato».

La lista degli Amici, che ricandida consiglieri 5 uscenti su 11 e che poi proporrà ancora Enzo Chiesa, in quota Uilca, come capo azienda, ha queste caratteristiche?
«Chi fa una rivoluzione non può pretendere di gestirne il seguito. Garibaldi ha cacciato i Borboni, ma poi ha consegnato il Regno delle Due Sicilie al Piemonte. Nel suo piccolo, il sottoscritto aveva quattro obiettivi difficili da tenere assieme: l'aumento di capitale; la conservazione della struttura cooperativa; la separazione tra soci e gestione, indispensabile per convincere il mercato a sottoscrivere la nuova emissione; evitare che le tensioni si scaricassero sulla splendida rete della Bipiemme. Questi quattro obiettivi - e il più arduo è il terzo - li stiamo conseguendo. Già 3-4 mesi fa avevo detto in Banca d'Italia e agli Amici: faccio la rivoluzione e poi non chiedetemi di stare ancora lì».

Ma glielo avrebbero chiesto?
«Non credo. Sa, i rivoluzionari... In ogni caso, a scanso di equivoci, dal 22 ottobre squadra nuova».

E quella degli Amici è abbastanza nuova?
«Avrei visto con immenso piacere una lista con persone che avessero in maggior grado le caratteristiche richieste dalla Banca d'Italia. Ma gli Amici vanno anche capiti».

Sembrano un sindacato azionario non dichiarato alla Consob, che controlla l'assemblea sfruttando il voto capitario.
«I patti di sindacato azionario delle spa perseguono l'interesse capitalistico dei soci. Gli Amici coltivano un'idea di banca cooperativa fatta dai dipendenti, che spesso sono qui da generazioni».

Gli accordi tra gli Amici e Andrea Bonomi configurano un concerto da comunicare alla Consob?
«No. Gli Amici avranno parlato con tutti. Anche con Arpe».

Arpe non ha comprato azioni.
«Gliene va dato atto. Arpe ha chiesto di incontrare i dipendenti ed è un'iniziativa che vedo con favore».

L'acquisto di titoli effettuato da Bonomi tra approvazione e pubblicazione dello statuto configura l'uso di informazioni sensibili?
«Gli Amici non sanno nemmeno tradurre insider trading e Bonomi ha comprato ma non ha venduto».

La Bipiemme non va bene.
«Nel 2011, il titolo Bipiemme ha perso meno degli altri bancari».

Troppe sofferenze, per la Vigilanza.
«Ho controllato le 40 posizioni più a rischio. Nessuna ha meno di tre anni. Durante la mia presidenza, si son contenuti i danni della crisi».

Troppo esposti verso il settore immobiliare, dice ancora Roma.
«Abbiamo spiegato alla Vigilanza che solo il 10% dei crediti immobiliari ha carattere speculativo. Il resto è legato all'economia reale».

I sottoscrittori del vostro prestito convertendo al dunque perderanno assai. Chi ha avuto l'idea?
«Tecnicamente viene dalla direzione generale, ma il consiglio l'ha fatto suo e non darei la croce addosso a nessuno. Come crede si trovino quelli che hanno sottoscritto gli aumenti di capitale delle altre banche?».

Serviva a rimborsare i costosi Tremonti bond. E invece li tenete.
«All'attuale costo della raccolta i Tremonti bond cominciano ad avvicinarsi alla convenienza».

Chiedete ancora soldi ai soci.
«La Vigilanza esige maggior liquidità».

La Borsa risponderà bene se la gestione del personale viene decisa tramite accordi riservati sindacati-Amici?
«L'aumento andrà in porto. Anche e soprattutto per la forza della nostra rete. E lì si scoprirà il vantaggio di avere dipendenti soci. Quanto ai carteggi privati tra sindacati, il consiglio non ne ha avuto evidenza, la direzione non ha mai firmato nulla...».

Ma se agli Amici tutti i top manager devono il posto?
«Guardi che qui, da sempre, tutti i consiglieri avevano l'etichetta di un sindacato. Ma i comportamenti conteranno più delle etichette. E la Bipiemme ha appena ricevuto il plauso degli analisti di Deutsche Bank. Comunque, per scrupolo, stiamo vagliando le promozioni degli ultimi 5 anni. Ce ne saranno 200 su alcune migliaia in teoria ascrivibili a persone collegabili all'Associazione. E in genere si tratta di carriere addirittura più lente».

Tanto rumore per nulla?
«No. Non va bene dare anche solo l'idea che la gestione del personale stia altrove. Serve un maggior impegno sul fronte della meritocrazia. Una riforma ci vuole. Lo stesso fronte sindacale è in fase di ripensamento. Fabi e Fiba-Cisl sostengono l'altra lista guidata da Messori e sostenuta da Arpe...».

Come le pare questa seconda lista?
«Posso dire che vi colgo nomi di qualità, meno riconoscibili nella geografia della banca».

Dunque una lista più vicina alla Banca d'Italia.
«Da presidente resto neutrale. Pure Annunziata, candidato presidente degli Amici, è vicino a via Nazionale. Forse chi sta fuori da questi uffici dimentica che, alla fine, i voti bisogna prenderli».

Se si violano le regole, i diritti di voto possono essere sterilizzati.
«Sulla carta. Ma se anche, per ipotesi, si sterilizzassero i voti dei dipendenti aderenti agli Amici della Bipiemme, ci sarebbero le mogli, i pensionati, gli amici degli Amici. Il consenso in una popolare è una cosa seria. Ci vuole pazienza, capacità di convincere. Le esibizioni muscolari non servono».

A un presidente che termina il suo mandato si deve chiedere quale prospettiva ha l'azienda che lascia. La Bipiemme potrà continuare da sola o è meglio che si fonda con altre popolari ovvero con istituti diversi, come Mediobanca?
«Credo che la concentrazione nel sistema bancario italiano non sia ancora terminata. In generale, ritengo sia meno difficile associarsi ai propri simili. E la nuova governance la renderà possibile».

 

MASSIMO PONZELLINI DAL FATTOBPM MATTEO ARPE ANNA MARIA TARANTOLA ANDREA BONOMI ENZO CHIESA E MASSIMO PONZELLINIFILIPPO ANNUNZIATAMARCELLO MESSORI

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?