PRESTITI “PREZIOSI” AL PATRON DEL GENOA: ECCO CONME CARIGE FINANZIAVA GLI AMICI PERDENDO SOLDI - SI RAFFREDDA L’IPOTESI CLESSIDRA PER LE ASSICURAZIONI

1. CARIGE: SI RAFFREDDA PISTA CLESSIDRA PER CEDERE ASSICURAZIONI
Radiocor
- Si e' molto raffreddata l'ipotesi Clessidra per le assicurazioni del gruppo Carige. Il fondo di private equity - secondo quanto risulta a Radiocor - ha progressivamente ridotto l'interesse su Carige Vita e Carige Assicurazioni e sembra molto lontano dall'intenzione di presentare un'offerta sugli asset che l'istituto, anche su esplicita indicazione della Banca d'Italia, deve cedere.

Clessidra non si e' al momento ritirata dalla dataroom predisposta in estate sulle attivita' assicurative dell'istituto genovese, ma anche a seguito delle recenti evoluzioni della questione Carige - dura relazione degli ispettori di Banca d'Italia e conseguente apertura del fascicolo della Procura di Genova sui rilievi dell'Authority - il private equity ha spento i motori.

Prima dell'estate era stato lo stesso fondo di private equity a chiedere l'ammissione alla dataroom predisposta da Carige e dai suoi advisor con i numeri delle due compagnie. Le diverse fonti finanz iarie interpellate non segnalano al momento altri soggetti al lavoro concretamente sulle due compagnie assicurative dell'istituto. La cessione di Carige Vita e di Carige Assicurazioni rientra tra le misure annunciate dall'istituto all'interno del necessario rafforzamento patrimoniale da 800 milioni.

2. PRESTITI "PREZIOSI" AL PATRON DEL GENOA: ECCO CONME CARIGE FINANZIAVA GLI AMICI PERDENDO SOLDI.
Fabio Pavesi Il Sole 24 Ore

Per cinque lunghi mesi gli ispettori di Bankitalia hanno scartabellato pratiche di fido, analizzato classi di rating interno; valutate garanzie sui crediti erogati. Un lavoro certosino che ha portato alla luce la gestione allegra dei prestiti di Banca Carige. Il risultato è che è comparso un miliardo tondo di prestiti incagliati, quindi di difficile recupero per il futuro, nel portafoglio dell'istituto.

Un miliardo in più di crediti «malati» tenuti artificiosamente in bonis per occultare il vero stato di salute (assai precario) della banca ligure presieduta da più di 20 anni da Giovanni Berneschi. Quel miliardo riguarda 60 posizioni. Sedici che erano classificate come crediti scaduti e che invece la Vigilanza ha imposto di passare a incaglio e 44 posizioni creditizie che erano tenute in bonis mentre per Bankitalia erano di fatto incagli.

Per Via Nazionale quel miliardo in più di crediti a rischio implicava un incremento prevedibile di perdite per 197 milioni. Un'operazione pulizia, che di fatto è stata recepita nella semestrale del 2013, e che se non fosse stata imposta da Banca d'Italia avrebbe tenuto ancora coperti gli artifici contabili con cui il vertice della banca operava per tenere alti artificiosamente i profitti.

È questa la parte centrale della relazione ispettiva della Vigilanza che mette palesemente sotto accusa la gestione del credito, oltre alle operazioni a leva sui titoli di Stato e le disattenzioni sul riciclaggio. Ora Carige dopo la severa stretta degli sceriffi di Visco si ritrova con un fardello di 4,2 miliardi di prestiti deteriorati su 28 miliardi di impieghi.

Ma sono i rilievi su alcune posizioni a dire della gestione disinvolta e del tentativo di occultare perdite effettive. È il caso di Gf Group, parte correlata della banca, che ha visto «un ampliamento del credito che ha necessitato di un piano di rientro a dicembre 2012 alla vigilia dell'entrata in vigore delle nuove normative di Vigilanza».

O dei miglioramenti delle classi di rating non giustificati nei casi di Coopsette; o anche fidi disinvolti al Genoa Calcio di Enrico Preziosi e al gruppo Bonsignore. O pratiche anti-economiche per la banca come i fidi con margini negativi verso la Fondazione Carige. Oppure la partecipata indiretta Genova High Tech arrivata a cumulare esposizioni per 250 milioni quando aveva un rapporto debito patrimonio al 90%. Per non dire degli affidamenti in bianco all'azionista di maggioranza la Fondazione Carige per 85 milioni.

Quanto alla pulizia ecco i casi eclatanti: per Marina Genova Aeroporto (esposta per 90 milioni) la banca prevedeva perdite per solo 1,2 milioni. Gli ispettori ne hanno calcolati 9. Unieco (24 milioni di crediti): la banca non prevedeva perdite, la Vigilanza stima 3,3 milioni. Per Carige l'esposizione da 70 milioni su Coopsette era senza perdite. Bankitalia ha stimato 8 milioni. Infine sul Genoa di Enrico Preziosi (finanziato per 74 milioni) la Vigilanza stima perdite per 14 milioni (solo 5 milioni secondo Carige). Se nascondi sotto il tappeto le rogne allora i tuoi bilanci brilleranno. Solo in apparenza, però.

 

repetto carige BANCA CARIGE Alessandro Fratello di Claudio Scajola vicepresidente di banca Carige con Maurizio Zoccarato sindaco di Sanremo carigeGIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTOenrico preziosi

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