mario draghi ursula von der leyen

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO, URSULA CHIAMA DRAGHI – LA VON DER LEYEN HA TELEFONATO A “MARIOPIO” PER CONFRONTARSI SULLA POSSIBILE RISPOSTA EUROPEA AI DAZI DI TRUMP – LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE, DI FRONTE ALL’ISOLAZIONISMO AMERICANO, SPALANCA LE PORTE DELL’UE A CINA, EMIRATI ARABI E INDIA. E ANCHE CHRISTINE LAGARDE RICEVE A FRANCOFORTE UN FUNZIONARIO DELLA BANCA CENTRALE CINESE– BRUXELLES CONTINUA A MINACCIARE CONTRO-DAZI SUI SERVIZI, MA TRATTA PER SPUNTARE “TARIFFE-ZERO”, PROMETTENDO MAGGIORI ACQUISTI DI GAS DA WASHINGTON…

CHRISTINE LAGARDE A DAVOS

BCE, LAGARDE INCONTRA ALTO UFFICIALE DELLA BANCA CENTRALE CINESE

(ANSA) - Christine Lagarde, la presidente della Bce, ha ricevuto oggi nella sede dell'istituto a Francoforte un alto funzionario della banca centrale cinese. "E' stato un piacere ricevere Zhou Yu, direttore generale del dipartimento Affari internazionali della Banca popolare di Cina", scrive Lagarde su un suo account social. Lagarde ha descritto l'incontro come "un meeting regolare parte del dialogo in corso fra le nostre istituzioni".

 

Tuttavia l'occasione arriva in un momento di tensioni elevate sui mercati finanziari per i dazi di Trump. Stamani la banca centrale cinese ha abbassato il taso di riferimento sullo yuan per il quinto giorno consecutivo dopo che le quotazioni negli scambi offshore sono crollate ai minimi dall'inizio delle negoziazioni nel 2010. Una svalutazione dello yuan, potenzialmente in grado di sterilizzare parzialmente i dazi di Trump ma con forti ripercussioni sui mercati, costituisce un campanello d'allarme per Washington.

 

DAZI, VON DER LEYEN CHIAMA DRAGHI PER RISPONDERE A TRUMP

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”

 

MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN - RAPPORTO COMPETITIVITA UE

Il tornado commerciale scatenato da Donald Trump sta già provocando un effetto significativo: ha favorito un netto riavvicinamento tra l'Unione Europea e la Cina, che a luglio celebreranno "50 anni di relazioni diplomatiche" in un summit bilaterale. Ieri mattina Ursula von der Leyen ha chiamato il premier cinese Li Qiang per sottolineare "la necessità di evitare un'ulteriore escalation", per cercare di "riequilibrare le relazioni bilaterali" e per concordare l'introduzione di un meccanismo per tracciare la possibile deviazione delle merci cinesi verso l'Europa in seguito all'introduzione delle tariffe doganali americane.

 

DONALD TRUMP ALLA CENA DI GALA DEL NATIONAL REPUBLICAN CONGRESSIONAL COMMITTEE

I due hanno anche deciso di "sostenere un forte sistema commerciale riformato, libero, equo e fondato su condizioni di parità", il che si traduce con una proposta di riforma dell'Organizzazione mondiale del Commercio […].

 

La chiamata con Li Qiang è stata poi seguita nel pomeriggio da un colloquio telefonico con il presidente degli Emirati Arabi (lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan), azioni che si inseriscono nell'ambito della rete di rapporti internazionali che la presidente della Commissione sta cercando di coltivare proprio in alternativa alla relazione commerciale con gli Usa. In questi mesi l'Ue ha stretto i legami con il Canada, ha chiuso l'accordo con il Mercosur e accelerato i negoziati per un accordo di libero scambio l'India (a maggio il prossimo round).

 

li qiang china development forum 2.

Ma la girandola dí incontri di von der Leyen non si ferma: dopo il viaggio nell'Asia Centrale, nel week-end ha parlato con il premier britannico Keir Starmer, lunedì ha ricevuto il norvegese Jonas Gahr Støre e altri seguiranno.

 

Nel frattempo, continuano le consultazioni con i settori industriali più coinvolti: dopo aver incontrato i vertici delle principali società dell'automotive e della siderurgia, ieri si è confrontata con la farmaceutica e presto vedrà anche gli attori principali nei settori della Difesa e della chimica.

 

donald trump

È vero che l'Ue ora si sta concentrando sui Paesi che rappresentano l'83% del suo export, ma è anche vero che l'impatto su quel 27% di esportazioni che vanno verso gli Stati Uniti si farà sentire e bisognerà in qualche modo porvi rimedio.

 

Per questo von der Leyen ha chiamato anche Mario Draghi, segno che lo scambio tra i due non si è certo esaurito con la realizzazione del rapporto sulla competitività. Secondo quanto risulta a La Stampa, la consulenza è stata di natura economica, per discutere dei possibili scenari globali, ma anche strategica, per confrontarsi con l'ex premier italiano sulla risposta da mettere in atto per cercare di convincere Donald Trump a sedersi al tavolo negoziale.

 

MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN - RAPPORTO COMPETITIVITA UE

Il tutto mentre la premier Giorgia Meloni sta preparando la sua visita alla Casa Bianca, prevista per il 17 aprile. La strategia definita dalla presidente della Commissione inizia a delinearsi in modo piuttosto chiaro. Oltre a tessere la tela dei rapporti internazionali, da un lato continua a ribadire la propria disponibilità a negoziare e ad acquistare più gas liquefatto dagli Usa, ma dall'altro non rinuncia a mandare quotidianamente messaggi obliqui alla Casa Bianca.

 

L'offerta di azzerare tutti i dazi reciproci sull'industria era già stata sottoposta alla controparte americana durante gli incontri delle scorse settimane, ma senza sortire l'effetto sperato. Siccome von der Leyen è convinta che il settore industriale statunitense sia molto sensibile su questo fronte, lunedì ha deciso di rivelare pubblicamente l'offerta (in scia con le parole di Elon Musk).

 

dibattito tra donald trump e kamala harris 5

La risposta ai dazi reciproci e a quelli sull'automotive dovrebbe arrivare "all'inizio della settimana", motivo per cui sono in corso i contatti quotidiani con i leader Ue. Di certo non potrà limitarsi ai dazi sui beni importati, visto che il volume non è sufficiente per pareggiare l'impatto dei dazi Usa. Bisognerà inevitabilmente sconfinare nel settore dei servizi. […]

 

Oggi ci sarà il via libera dei governi alle prime due liste di dazi adottate in risposta alle tariffe doganali che gli Usa hanno messo su 26 miliardi di import di acciaio e alluminio. Dopo le correzioni richieste da alcuni Paesi, alcuni beni sono stati depennati (per esempio il Bourbon e altri alcolici) e così sono rimasti quelli già annunciati il 12 marzo (dai Levi's alle Harley Davidson fino alla soia), ma il loro valore è sceso a quota 21 miliardi.

 

MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN - RAPPORTO COMPETITIVITA UE

 Un primo set entrerà in vigore il 15 aprile, altri scatteranno dal 16 maggio, mentre una parte residuale sarà in vigore soltanto dal 1° dicembre. […]

LI QIANG - CONGRESSO NAZIONALE DEL POPOLO A PECHINODONALD TRUMP ALLA CENA DI GALA DEL NATIONAL REPUBLICAN CONGRESSIONAL COMMITTEEMARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN - RAPPORTO COMPETITIVITA UE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…