skew base daniele migani luca garavoglia luca cordero di montezemolo claudio lucchese antonio miyakawa

RICCONI DA SPENNARE - NON C’È SOLO LA FAMIGLIA MONTEZEMOLO AD AVERE INVESTITO SOLDI NEL FONDO LUSSEMBURGHESE SKEW BASE SU CONSIGLIO DEL GESTORE ITALO-SVIZZERO DANIELE MIGANI: SONO SPUNTATI I NOMI DI LUCA GARAVOGLIA, PRESIDENTE E MAGGIORE AZIONISTA DELLA CAMPARI, MARCO BOROLI, CONSIGLIERE DELLA B&D HOLDING, L’IMPRENDITORE DELLA CERAMICA CLAUDIO LUCCHESE, FINO ALLA COOP ALLEANZA 3.0, PRINCIPALE AZIONISTA DI UNIPOL - ALCUNI DI LORO, COME I MONTEZEMOLO, HANNO PERSO UN MUCCHIO DI SOLDI. ALTRI, INVECE...

Estratto dell'articolo di Giovanni Pons per www.repubblica.it

 

luca montezemolo

Non c’è solo la famiglia Montezemolo ad aver investito negli anni 2017-2020 nel fondo lussemburghese Skew Base su consiglio del gestore italo svizzero Daniele Migani. Ora sono spuntati altri nomi di prestigio, come Luca Garavoglia, presidente e maggiore azionista della Campari, Marco Boroli, consigliere della B&D Holding, l’imprenditore della ceramica Claudio Lucchese proprietario della Florim di Modena, il manager italo giapponese della ex Luxottica, Antonio Miyakawa, fino alla Coop Alleanza 3.0, principale azionista di Unipol.

 

daniele migani 2

Va subito detto che le sorti degli investimenti di tutti questi soggetti sono state diverse. Mentre la Coop Alleanza, dopo aver investito 87 milioni nei comparti Orion, Hercules e Moon del fondo Skew Base, se ne è uscita con 2,5 milioni di guadagno (il 3% di ritorno circa) e ora ha solo 8 milioni ancora investiti, la famiglia Montezemolo, Marco Boroli, Lucchese e Miyakawa hanno visto i loro soldi, diverse decine di milioni di euro di patrimonio personale, volatilizzarsi completamente, visto che alcuni comparti (Hfpo, Hfpo Centaurus, M12, Mine, Minu, Sta e Tang) del fondo sono stati liquidati nel marzo 2020 per aver rotto alcune soglie critiche che comportavano la perdita del capitale. Garavoglia, invece, secondo fonti attendibili, ha investito e perso in alcuni comparti mentre sta guadagnando con altri investimenti consigliati da Migani, professionista laureato in Fisica e con un Mba alla Bocconi. E ha quindi deciso di non agire per vie legali poiché considera di essere stato a conoscenza del rapporto rischio/rendimento implicito negli investimenti proposti.

 

claudio lucchese

Al contrario Montezemolo, Boroli, Lucchese e Miyakawa hanno intentato cause civili a Londra e penali a Lugano e Milano, dove è stato da poco aperto un fascicolo

[…] La macchina della giustizia è stata messa in moto in Svizzera nel 2021 su denuncia di due clienti e nell’ottobre c’è stato un primo decreto di abbandono poiché “l'inchiesta si è mossa a 360°, ma non è emerso nulla”, sottolinea la difesa di Migani. Ma gli avvocati di uno studio luganese, Emanuele Verda e Filippo Ferrari, che difendono Montezemolo e altri due clienti (dovrebbero essere Lucchese e Miyakawa) hanno impugnato il provvedimento presso la Camera dei Reclami ipotizzando reati di amministrazione infedele, truffa e riciclaggio. Il reclamo è stato accolto nel maggio 2022 e la pratica è stata rispedita nelle mani del procuratore pubblico. Il quale nel marzo 2023 ha deciso di rinviare a giudizio Migani ma solo per “amministrazione infedele aggravata”, escludendo la truffa e il riciclaggio.

daniele migani 1

 

La sostanza dell’Atto d’accusa, scritta dal procuratore pubblico Daniele Galliano il 17 marzo 2023, è riassunta in otto paginette. Migani si era conquistato la fiducia di facoltosi clienti italiani (si dice abbia raccolto nel tempo tra 1 e 2 miliardi di euro) per il fatto di essere un consulente indipendente, che consigliava prodotti totalmente slegati dai conflitti di interesse delle banche, che in molti casi convogliano i soldi verso i propri prodotti finanziari.

 

antonio miyakawa

Alcuni clienti fidandosi di lui - anche perché è stato presentato da persone amiche di alto livello - hanno così firmato contratti di consulenza che prevedevano commissioni ridotte in media allo 0,4% del capitale investito, con il mandato di trovare prodotti con un rendimento del 2-3% (in epoca pre-pandemia i tassi di interesse erano ancora molto vicini allo zero, e così i rendimenti), cioè a basso rischio e protezione del capitale, facilmente liquidabili.

 

Qualcosa però è andato storto perché tra fine febbraio e inizio marzo 2020, allo scoppiare della pandemia da Covid19 (il detonatore sembra essere stata la famosa frase della Lagarde: “Non siamo qui per ridurre gli spread”) alcuni comparti del fondo Skew Base, dove erano stati indirizzati da Migani molti degli investimenti dei clienti, rompono le soglie definite nei contratti e bruciano tutto il capitale.

 

luca garavoglia

E’ solo a questo punto, secondo la ricostruzione dell’accusa, che si scopre cosa c’è dietro agli investimenti dello Skew Base. Innanzitutto il fondo è gestito da una società lussemburghese, VP Fund Solution, controllata dalla VP Bank, una delle due grandi istituzioni bancarie del Liechtenstein, la quale ha anche prestato soldi allo Skew Base per andare a leva (arrivata in alcuni momenti fino al 900%). In secondo luogo il VP Fund è collegato ad altre società di proprietà di Migani le quali percepiscono laute commissioni a fronte di servizi che forniscono al fondo. In pratica Migani è accusato di conflitto di interesse perché in questo percepiva commissioni da due parti non avendolo dichiarato ai suoi clienti al momento dell’investimento. 

 

claudio lucchese 1

[…] A queste accuse Migani ha replicato con un comunicato stampa in cui dichiara che “in nessuno dei procedimenti (tanto civili quanto penali) è stata dimostrata (in realtà, neppure ipotizzata) alcuna appropriazione illecita di denaro appartenente alla clientela da parte del gruppo XY e dei suoi rappresentanti”. […]

 

antonio miyakawa 2

Ora la parola passa ai giudici di merito sia in Gran Bretagna, dove sono incardinate le cause civili, sia in Svizzera dove entro fine anno potrebbe cominciare il processo penale. Intanto però resta il mistero del ruolo chiave della VP Bank del Liechtenstein, che agiva da banca depositaria di un fondo lussemburghese che in diversi comparti ha fatto default nonostante un prospetto informativo di 80 pagine che i facoltosi clienti probabilmente non hanno mai letto fidandosi ciecamente del loro consulente. VP Bank ha quindi visto tutte le transazioni, sia quelle dei clienti sia le commissioni retrocesse alle società di Migani a cui aveva subdelegato la gestione di Skew Base. E per questo motivo è stata a sua volta denunciata.

luca cordero di montezemolo ospite di gramellini a in altre parole 2luca cordero di montezemololuca cordero di montezemolo antonio miyakawa 1

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....