silvio berlusconi ville proprieta immobiliari arcore san martino villa certosa villa campari

SE LE VILLE DEL CAV POTESSERO PARLARE… – LE PROPRIETÀ IMMOBILIARI CHE BERLUSCONI LASCIA AGLI EREDI VALGONO TRA I 400 E I 500 MILIONI. MA NON SONO SOLO UN PATRIMONIO ECONOMICO: SONO STATE IL TEATRO DI UN'EPOPEA POLITICA, GIUDIZIARIA ED EROTICA, DALLE VISITE DI PUTIN E BLAIR ALLE CENE ELEGANTI – VILLA CERTOSA COMPRATA PER APPENA 800 MILIONI DI LIRE (FLAVIO CARBONI: “UN FURTO, UNA RAPINA”), LO JOGGING AD ANTIGUA CON TUTTA LA “TRUPPA” IN TENUTA DA MARINARETTI, IL TRAMONTO A VILLA ZEFFIRELLI: SEGRETI, ANEDDOTI E RETROSCENA SULLE REGGE DEL BANANA 

Estratto dell'articolo di Jacopo Iacoboni per “La Stampa”

 

silvio berlusconi

[…] è vero che le ville di Berlusconi valgono una fortuna familiare e dinastica, ma sono state spesso, almeno alcune, il teatro di un'epopea politica, geopolitica, giudiziaria, antropologica, affaristica, erotica, italiana. Secondo l'ultima dichiarazione patrimoniale del Cavaliere, del 2022, il suo imponibile era quasi 18 milioni (17.697.119 euro), ma le sue residenze dirette da sole valgono tra i 100 e i 150 milioni, dalla Villa di Arcore a quella di Macherio, e poi ci sono le case per le vacanze a Porto Rotondo e a Cannes con un valore stimato di 500 milioni.

 

ville e proprietà di silvio berlusconi - la stampa

Da Villa San Martino ad Arcore a Villa Belvedere a Macherio, da Villa Campari (sul lago di Como) a Villa Zeffirelli sull'Appia antica, Immobiliare Idra, la società controllata integralmente da Silvio Berlusconi (i primi due figli ne possiedono solo lo 0,5%), ha in pancia (almeno) 412 milioni di euro. I soli costi di gestione di queste residenze sono 24 milioni di euro all'anno. Il 60% di Brianzadue vale un'altra trentina di milioni (Villa Sottocasa di Vimercate e Villa Gernetto a Lesmo).

 

Le società immobiliari (Holding Immobiliare e H14 Spa) sono dentro una finanziaria (Fininvest) con cui la famiglia Berlusconi controlla il 50% di Mfe-MediaforEurope (insomma, Mediaset), il 53,3% della Mondadori, il Teatro Manzoni, il Monza Calcio. Qualcosa che non è azzardato stimare intorno ai sei miliardi complessivi.

 

villa certosa

Flavio Carboni, condannato per il crac del Banco Ambrosiano, ha dichiarato nel 2017: «L'acquisto di Villa Certosa? Un furto, una rapina. Lo venni a sapere quando ero in carcere a Parma e mandai telegrammi a Berlusconi, Dell'Utri, Confalonieri, diffidandoli dal comprarla. Diedero al mio assistente Emilio Pellicani mi pare 800 milioni di lire, ma non corrispondevano neanche a un ventesimo del suo valore».

 

Eppure ricordava con rimpianto quegli anni in cui cominciarono i suoi rapporti immobiliari con Berlusconi: «Eravamo ragazzi, ci siamo presi subito. Cominciai col vendergli, nel '72, centomila metri cubi nel cuore di Porto Rotondo». Villa Certosa è poi diventata leggenda, le foto con Vladimir Putin e le sue due figlie nel 2003, la bandana di Berlusconi accanto a Tony Blair, le grazie del premier ceco Topolanek nudo in giardino in chissà quale after party, le foto di Zappadu e l'inizio della stagione delle feste con tante ragazze molto giovani.

 

villa campari - silvio berlusconi

[…]  La Villa ha 4.500 metri quadri, 126 stanze, parco di 120 ettari con duemila cactus, palme e labirinto di camelie, cinquecento ibiscus, un agrumeto con varietà di agrumi di tutto il mondo, più un anfiteatro stile greco-romano. E anche un finto vulcano (che un ferragosto eruttò, spaventando i vigili del fuoco locale). Nel 2021 la villa è stata valutata 259 milioni di euro.

 

Non meno fantasmagorica, ma più sinistra, è la storia di Villa San Martino. O più semplicemente: Arcore. Apparteneva al marchese Camillo Casati Stampa di Soncino, che si suicidò il 30 agosto 1970, dopo aver ammazzato la moglie e il suo amante. La proprietà passò alla giovanissima figlia Anna Maria, che fu messa sotto tutore.

 

famiglia berlusconi foto con putin a villa borletti via rovani milano

Il tutore divenne ministro del governo Andreotti, allora la pratica passò al pro tutore, che poi diventò il legale della Casati Stampa, nel frattempo trasferitasi in Brasile. E chi era questo avvocato, che di fatto vendette la Villa? Cesare Previti. In una vicenda non certo economicamente conveniente alla giovine donna: valutata 1 miliardo e 700 milioni dell'epoca, la villa (compresi pinacoteca e biblioteca di diecimila volumi) fu ceduta per 500 milioni di lire in titoli azionari. L'ereditiera per monetizzare questi titoli dovette accordarsi con gli acquirenti, che li riacquistarono per 250 milioni. […]

 

villa due palme 4

Fu allora che Marcello Dell'Utri, il bibliotecario, comparve significativamente sulla scena. E con lui lo stalliere della villa di Arcore Vittorio Mangano. Dell'Utri torna anche nella storia di un'altra villa, Villa Comalcione, a Torno, una residenza di 30 locali, campo da tennis, spiaggia privata, che Berlusconi comprò appunto nel 2012 dall'amico siculo per 21 milioni di euro, quando ne valeva 9. Sebbene fosse stata ipotizzata un'estorsione di Dell'Utri, non fu mai provato il reato.

 

silvio berlusconi con la bandana nel 2004 insieme a tony blair e consort

Così come non fu mai provato il sospetto di esterovestizione nell'acquisto di una (anzi probabilmente sette ville) ad Antigua, per il quale furono notate operazioni che suscitavano domande: Berlusconi aveva bonificato circa 20 milioni al conto di una oscura società venditrice nella discussa Banca Arner, ma nei registri caraibici risultava aver acquistato solo 4 acri di terreno.

 

Ma di ville esotiche restò famosa l'altra, alle Bermuda, Villa Blue Horizon, per la foto di Berlusconi che fa jogging con Letta, Confalonieri, Dell'Utri, Galliani e Bernasconi vestiti da marinaretti. Alcune ville sono state pezzi di storia sentimentale, anche nel triste divorzio con Veronica Lario. Villa Belvedere a Macherio, comprata in un'asta assai propizia nell'88 dalla Provincia di Milano, dove Veronica Lario visse a lungo prima del divorzio (dopo il divorzio i conti di gestione li avrebbe dovuti pagare lei, cosa problematica, cifre attorno a 1,8 milioni l'anno per i venti dipendenti).

 

Un'altra villa, a Cannes, La Lampara, 500 metri quadrati, 2 mila di giardino, piscina e vista mare fu comprata per 3,55 milioni. Ogni villa è stata un sogno (realizzato), un affare (a volte, eufemismo, intricato), un pezzo di famiglia (quella di via Rovani, o la casa di mamma Rosa in viale San Gimignano a Milano).

villa belvedere 2

 

Un capriccio, come quando comprò villa Lampedusa e disse «sono diventato lampedusano»: la più piccola, Villa Due Palme su Cala Francese, nell'isola di Lampedusa, otto posti letto e ampio giardino, dove va spesso il figlio minore Luigi. O un tramonto, come Villa Zeffirelli sull'Appia antica, acquistata per 3 milioni di euro nel 2001 e prestata in comodato d'uso gratuito fino al 2019 al regista, dove un malinconico Cavaliere teneva i sempre più sfinenti vertici di Forza Italia del declino.

 

villa certosa 2

 Si era certo divertito di più a Portofino. «C'è una foto – racconta Maurizio Raggio, ex compagno della contessa Francesca Vacca Agusta, grande amico di Bettino Craxi e poi appunto di Berlusconi - indicativamente dovrebbe essere il 1986: avevo conosciuto Berlusconi e ci eravamo visti a Portofino, mi aveva chiamato qualche giorno prima se potevo aiutarlo perché voleva comprare una casa».

 

C'erano due ville, ma non andavano bene. Poi a Berlusconi venne l'idea: «Si mise a ridere e mi disse: parlane con Francesca (la contessa Vacca Agusta, che possedeva Villa Altachiara, la villa che svetta su Portofino). Io sorrisi e gli risposi "lo sai che Francesca non vende". Da lì in poi la villa scelta divenne quella di Paraggi».

 

villa san martino 3

Qualche anno dopo il tragico suicidio della contessa, ironia di una storia di case miliardarie in cui Berlusconi si è trovato spesso vicino di casa con arabi e russi, villa Altachiara è stata invece comprata da un russo che, secondo l'Fbi, è un prestanome dello yacht di Putin.

villa belvedere 1villa due palme 3villa due palme 1villa zeffirelli 1uk silvio berlusconi e cherie blairvilla zeffirelli 2il feretro di silvio berlusconi lascia villa san martino ad arcore il feretro di silvio berlusconi lascia villa san martino ad arcorevilla zeffirelli 3villa san martino 2

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...