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ANCHE LA SILICON VALLEY PIANGE - IL 2018 E’ STATO IL PRIMO ANNO DIFFICILE PER I GRANDI GRUPPI DELL’HI-TECH - APPLE SCONTA IL CROLLO DELL’IPHONE (E DELLA FIDUCIA) - GOOGLE HA PRESO UNA MEGAMULTA DA 5 MILIARDI, FACEBOOK PERDE ISCRITTI, AMAZON E’ FINITO NEL MIRINO DEGLI ATTIVISTI SINDACALI (E DI TRUMP)

Maria Teresa Cometto per “l’Economia - Corriere della Sera”

 

APPLE - OLTRE L' IPHONE C' È ILCROLLO DELLA FIDUCIA

la linguetta di tim cook

Per Apple il 2018 è stato un anno di transizione, senza novità entusiasmanti per i suoi fan e piuttosto deludente per i suoi azionisti. E il 2019 si è aperto con lo choc del taglio delle sue previsioni di vendite per il trimestre finito a dicembre, causato dal calo della domanda dal mercato cinese. In agosto la società di Cupertino era diventata la prima a toccare i mille miliardi di dollari di valutazione in Borsa.

 

Ma da allora il suo valore è crollato di un terzo ed è finita al quarto posto - dopo Microsoft, Amazon e Alphbaet (Google) - nella classifica dei big tech per capitalizzazione. Il primo scivolone lo scorso novembre con l' annuncio del ceo Tim Cook: non diremo più il numero di iPhone, iPad e Mac venduti. Gli investitori l' hanno interpretato come un segno delle difficoltà della Mela di sostenere un tasso elevato di crescita delle vendite dell' iPhone, il prodotto di punta.

 

APPLE 3

A conferma di questi timori è arrivata la notizia che Apple ha perso il secondo posto nella classifica dei maggiori produttori di smartphone, battuta dalla cinese Huawei, mentre al top resta la coreana Samsung. Anche lo sconto del 40% offerto alla fine del 2018 per acquistare l' iPhone XR è stato visto come un segno di debolezza. Poi la settimana scorsa si è aggiunto il ribasso delle stime di fatturato e profitti per l' ultimo trimestre e in un solo giorno Apple ha perso il 10% del suo valore in Borsa.

 

Cook giura che vanno bene i servizi - le app, Apple Music, Movies, iCloud ed Apple Pay -, cioè il business su cui il ceo punta per reinventare Apple e non dipendere più solo dalla produzione e vendita dell' iPhone. La sua è una scommessa aperta, che finora non ha convinto gli investitori. Un plus a favore di Apple è la sua buona reputazione nel tutelare la privacy dei dati dei suoi clienti. Un' incognita è quanto renderà l' investimento (1,4 miliardi di dollari stimati) nella creazione di contenuti tv originali per il suo nuovo servizio di video in streaming atteso entro il 2019.

 

GOOGLE - UN ANNIVERSARIO CON MEGA MULTA

Doveva essere un anno di celebrazioni, il 2018 per la società fondata e guidata da Larry Page: venti anni dalla nascita e dieci dal lancio del sistema operativo Android per apparecchi mobili. Invece ha segnato l' inizio del calo di fiducia nei suoi confronti da parte dei consumatori e anche dei dipendenti.

 

google evasione fiscale 1

In ottobre uno scoop del Wall Street Journal ha rivelato che il social network Google+ aveva esposto - a causa di un difetto del suo software - i dati personali di mezzo milione di utenti e che la società aveva cercato di aggiustare il buco nascondendo la notizia. Google+ non era comunque mai decollato e poco dopo la rivelazione è stato chiuso.

 

Nello stesso mese un' altra inchiesta giornalistica, questa volta del New York Times, ha fatto sapere che Andy Rubin, il creatore di Android, aveva incassato una buonuscita da 90 milioni di dollari dopo essere stato accusato di comportamenti sessuali impropri: il che ha scatenato la prima protesta di massa dei dipendenti di Google, che hanno manifestato nelle piazze delle 50 città nel mondo dove la società ha uffici. Don' t be evil, Non essere cattivo - lo slogan storico di Google - era su molti dei cartelli delle migliaia di dipendenti in sciopero.

 

larry page

L' altra notizia negativa dell' anno è stata la mega multa da 5 miliardi di dollari imposta a Google dall' autorità Antitrust europea per aver abusato del dominio del suo sistema operativo Android: l' accusa è di aver costretto i produttori di apparecchi mobili a pre-installare le app di Google sui loro smartphone e tablet. La società di Mountain view ha annunciato che farà appello, ma intanto deve adeguarsi e cambiare pratica e deve prepararsi a un simile scrutinio anche da parte delle autorità americane.

 

Per diversificare oltre il business della pubblicità Page compete con Amazon e con Microsoft nel cloud computing e continua ad investire nella tecnologia per le automobili senza pilota, un progetto che lo vede partner di Fiat-Chrysler. Nel 2019 si vedrà se qualcuna delle scommesse futuribili della holding Alphabet cominceranno a generare profitti.

 

FACEBOOK - SE NE VANNO TROPPI AMICI

Mark Zuckerberg e il suo social network hanno perso tantissimi amici l' anno scorso. In marzo è scoppiato lo scandalo di Cambridge Analytica, la società che ha sfruttato i dati di 50 milioni di utenti americani per la campagna elettorale di Donald Trump. E il mese dopo, secondo un sondaggio, un americano su dieci aveva cancellato la propria pagina Facebook.

 

MARK ZUCKERBERG OCULUS

Da allora la situazione è solo peggiorata, con una serie di celebrity che hanno aderito alla campagna #DeleteFacebook (cancella Facebook): dalla cantante Cher agli attori Will Ferrell e Jim Carrey, dall' imprenditore Elon Musk (Tesla) a Brian Acton, co-fondatore di WhatsApp, la piattaforma di messaggi comprata da Facebook nel 2014 per 19 miliardi di dollari. L' ultimo, in dicembre, ad abbandonare il network di Zuckerberg - e anche le app collegate Intagram e Messenger - è stato l' influente giornalista americano e guru tecnologico Walt Mossberg: «I miei valori e le politiche e azioni di Facebook - ha spiegato - sono così divergenti che non mi trovo più a mio agio su quella piattaforma».

 

zuckerberg

Hanno smesso di lavorare per Zuckerberg anche l' altro co-fondatore di WhatsApp Jan Koum e i due fondatori di Instagram (comprata da Facebook sei anni fa) Kevin Systrom e Mike Krieger. Le quotazione in Borsa sono crollate del 38% dai massimi di luglio e hanno chiuso l' anno in rosso del 25%.

 

L'incapacità di Zuckerberg nel gestire la crisi è stata tale che parecchi osservatori - come Scott Galloway, autore del libro The Four (I quattro) sulla pericolosa concentrazione di potere nelle mani di Apple, Amazon, Facebook e Alphabet - chiedono di licenziarlo da ceo. E vogliono la testa anche del suo braccio destro Sheryl Sandberg, non giudicata all' altezza della situazione.

 

Il 2019 sarà un anno cruciale per capire se e come Facebook riesce a risolvere i suoi problemi esistenziali: la difficoltà di trovare nuovi «amici» oltre gli attuali 2,3 miliardi e quella di inventare un nuovo modello di business che rispetti la privacy degli utenti.

 

MICROSOFT - LA «FINESTRA» INCEPPATA

Chi se l'è cavata meglio nel 2018 è Microsoft, indenne da scandali e proiettata verso una crescita robusta, grazie alla nuova strategia del ceo Satya Nadella. Sta infatti cominciato a dare i suoi frutti la sua scommessa su un business non glamorous ma molto profittevole, il cloud computing, cioè i servizi nella nuvola offerti via Internet alle aziende, dall'immagazzinaggio dei dati alla loro analisi e gestione «intelligente».

satya nadella microsoft

 

Azure, il prodotto di punta per Microsoft in questo settore, negli ultimi tre anni è cresciuto del 76% e oltre ogni trimestre, contribuendo a raggiungere i 110 miliardi di dollari di fatturato annuo e 16,6 miliardi di profitti netti. Così il gigante del software ha scavalcato Apple per valore in Borsa, chiudendo l'anno con 776 miliardi di dollari di capitalizzazione contro i 741 della Mela.

 

Non sono mancati però problemi a Redmond, la città dello stato di Washington dove ha sede Microsoft. Il nuovo sistema operativo Windows 10 è stato afflitto da vari intoppi: la qualità sarà messa alla prova nel 2019. E l' assistente virtuale Cortana si è rivelata la meno popolare fra le creature digitali dei Big tech, tanto che Microsoft ha deciso di integrarla con Alexa, quella di Amazon.

 

microsoft

Quest' ultima però resta per Microsoft il concorrente da battere per conquistare una fetta maggiore del mercato dei servizi nella nuvola: Amazon web services sta raggiungendo un fatturato annuo di 27 miliardi di dollari, quasi il triplo dei 10 miliardi stimati per la società di Redmond. Sarà una delle sfide per Nadella nel 2019.

 

Un' altra sarà gestire la fusione con GitHub, la società comprata l' anno scorso per 7,5 miliardi di dollari: è un servizio molto popolare usato dagli sviluppatori di software e Nadella spera di spingere questi ultimi a creare applicazioni per Azure. Alcuni analisi prevedono che Microsoft potrebbe diventare la nuova società da mille miliardi di dollari. Ma mettono anche in guardia dal rischio di sentirsi di nuovo onnipotente e ricadere nei vecchi vizi da monopolista.

 

AMAZON - LOTTE SINDACALI E L'IRA DI TRUMP

Jeff Bezos, il fondatore e ceo di Amazon, nel 2018 è diventato il più ricco al mondo, con 112 miliardi di dollari di patrimonio personale secondo Forbes. E per qualche giorno la sua creatura è stata la società più grande al mondo per valore in Borsa. Resta quella con la miglior performance delle sue azioni, cresciute del 26% durante l'anno.

 

AMAZON PRIME NOW

Con il Cyber Monday (lo shopping online del lunedì e dell' intera settimana dopo Thanksgiving) e con la campagna natalizia Amazon ha fatto record di vendite, mentre i sondaggi confermano che è il marchio più amato negli Usa, considerato dai consumatori come il più fidato per i tempi di consegna e per i prezzi.

 

Ma tanto successo attrae lo scrutinio delle autorità di controllo: nel 2019 Amazon rischia di essere il target dell' attivismo di sindacalisti e militanti politici, mentre realizza il progetto dei due nuovi quartier generali (HQ2) che ospiteranno 25 mila dipendenti a New York e a Crystal city in Virginia, vicino alla capitale Washington.

JEFF BEZOS ALLA CONFERENZA 'WIRED 25'

 

Dopo le critiche per gli incentivi fiscali ottenuti dalle città scelte per le sedi, continueranno le proteste di alcuni gruppi locali contro il rialzo dei prezzi immobiliari indotto dall' arrivo dei 25 mila nuovi abitanti. I sindacati si batteranno per migliorare le condizioni dei lavoratori di Amazon, dopo aver già ottenuto un aumento del salario minimo a 15 dollari l' ora per gli addetti ai centri di smistamento delle merci.

 

Mentre i politici promettono di ergersi paladini degli interessi dei piccoli commercianti fino a chiedere di spezzare il potere quasi monopolista di Amazon nel commercio online.

Crescono poi le preoccupazioni per l'enorme mole di dati accumulati da Amazon sui suoi clienti, anche attraverso l' assistente virtuale Alexa, attivata dal sempre più popolare speaker intelligente Echo. Amazon dovrà vedersela anche con Donald Trump, che non ama essere attaccato dal Washington Post - il quotidiano posseduto personalmente da Bezos - e vuole che il servizio postale pubblico americano si faccia pagare di più per la consegna dei pacchi.

JEFF BEZOS MANGIA IGUANA

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