E IO VADO DI SCORPORO – GOVERNO PRONTO A SCORPORARE LA RETE CON LO STATO IN MAGGIORANZA? RECCHI SMENTISCE: NESSUN ESISTE NESSUN DOSSIER SCORPORO-RETE, NON C'E' PRESUPPOSTO GIURIDICO

1. TELECOM: RECCHI, NESSUN DOSSIER SCORPORO RETE, NON C'E' PRESUPPOSTO GIURIDICO

RECCHI RECCHI

Radiocor - Non esiste un dossier sullo scorporo della rete telefonica e l'utilizzo della 'golden share' da parte del Governo per un progetto di questo tipo non avrebbe un presupposto giuridico. Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia, smentisce nettamente le indiscrezioni di stampa relative alla volonta' del Governo italiano di studiare lo scorporo della rete dal gruppo Telecom.

 

'Non c'e' nessun dossier - ha dichiarato Recchi - Non c'e' fondamento. Non c'e' alcun presupposto giuridico per cui si possa parlare dello scorporo della rete di un'azienda privata come la nostra'. Il manager ha precisato di 'aver sentito parlare quattro o cinque volte dello scorporo' da quando e' in Telecom, 'ma non c'e' nessun dossier'.

marco patuano ad telecom italiamarco patuano ad telecom italia

 

Secondo Recchi, l'indiscrezione relativa a questo progetto rischia inoltre di essere 'un fatto molto dannoso per quelli che sono gli effetti sulla percezione della societa' e, a maggior ragione del nostro Paese'.

 

 

2. SU TELECOM IL GOVERNO STUDIA UN PIANO ANTISCALATA PER ARRIVARE ALLA RETE

Luca Pagni per “la Repubblica

 

L’ultimo a minacciarlo fu Enrico Letta nel gennaio scorso. Per spingere le società di telecomunicazione, in primis l’ex monopolista, a investire nelle reti di nuova generazione e risalire così nelle classifiche europee che vedono l’Italia in coda per penetrazione di banda larga. L’allora premier non esitò a dichiararsi pronto - in caso di promesse mantenute - a usare quella che lui definì la “bomba atomica”, ovvero lo scorporo della rete in mano a Telecom Italia.

 

Vincent BollorèVincent Bollorè

Quasi un anno dopo, anche Matteo Renzi ci prova. Secondo fonti politiche vicine al governo, Palazzo Chigi si starebbe preparando a studiare una operazione con le stesse finalità, con modalità che porterebbero alla societarizzazione della rete, modo più elegante per arrivare allo stesso risultato dello scorporo. In altre parole, il governo è pronto a intervenire per diventare socio di Telecom Italia - anche assieme ad altri operatori telefonici e partner industriali del settore - in una società ad hoc che avrebbe il controllo dell’infrastruttura.

 

Ma con quale appiglio giuridico potrebbe intervenire Palazzo Chigi, visto che Telecom Italia è pur sempre una società privata, quotata in Borsa e la sua rete è una delle garanzie principali a sostegno del debito (32 miliardi di euro che diventano 27 al netto della cassa)?

 

SEDE TELECOM A ROMA PARCO DEI MEDICI SEDE TELECOM A ROMA PARCO DEI MEDICI

Sempre secondo quanto starebbe studiando il governo, l’appiglio è fornito dal decreto che regola la cosiddetta “golden power”. Si tratta del decreto-legge che regola i cosiddetti “poteri speciali”, con cui il governo può in determinati casi - intervenire sulla governance di società che opera in settori considerati strategici. Si tratta, in particolare, dei settori «della difesa e della sicurezza nazionale, nonché di taluni ambiti di attività definiti di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni » . Un chiaro riferimento alle reti del gas e dell’elettricità, nonché le linee ferroviarie e quelle delle telecomunicazioni.

 

E cosa si intende per “poteri speciali” che il governo potrebbe esercitare? In sostanza, «la facoltà di dettare specifiche condizioni all’acquisito di partecipazioni, di porre il veto all’adozione di determinate delibere societarie e di opporsi all’acquisto di partecipazioni ». Una serie di regole già adottate dalle legislazioni francesi e inglesi.

 

In altre parole, Palazzo Chigi potrebbe intervenire nel caso in cui società italiane che controllano asset strategici venissero scalate o ci fossero cambi rilevanti di controllo. Ed è proprio quello che in prospettiva avverrà per Telecom Italia, dove il nuovo socio industriale di riferimento non sarà più la spagnola Telefonica, ma il gruppo francese dei media Vivendi. Per non parlare delle voci che si rincorrono in ambito finanziario, di nuovi investitori in arrivo anche da paesi al di fuori della Ue.

telecom sede parco medici roma x telecom sede parco medici roma x

 

Quest’ultimo particolare non secondario, visto che la golden power non potrebbe essere applicata se a scalare fosse proprio un gruppo dell’Eurozona, a meno che non ci siano gravi violazione delle condizioni di reciprocità. In buona sostanza, il governo si sta preparando a intervenire nel caso in cui si apra la possibilità di far scattare le regole sugli asset strategici.

 

Per gli addetti ai lavori, non sarà un’operazione facile né di breve periodo. Il progetto cui si starebbe lavorando prevede l’ingresso di Cassa Depositi Prestiti nella partita, tramite il Fondo strategico che ha una quota rilevante di Metroweb, la società che ha cablato Milano e che ha un piano di investimenti nelle principali città metropolitane. L’idea è quella di arrivare a prendere un 40 per cento della società della rete per poi salire in maggioranza nell’arco di un triennio. Per poi aprire il capitale ad altri partner, anche stranieri. La necessità per muoversi in questa direzione è sempre la stessa: colmare il digital divide. In Italia, solo per citare un dato, la quota di utenze raggiunte dalla fibra è pari al 2 per cento contro una media europea del 6 per cento.

TELECOM c c fa a ca dd TELECOM c c fa a ca dd

 

Tuttavia bisogna prima capire se nuovi soci di peso entreranno nell’azionariato e se saranno in grado di provocare ribaltoni nel cda di Telecom, nominato pochi mesi fa. Poi vedere se saranno gruppi europei o extra Ue. A meno che, la strategia sia più complessa e si incroci con il riassetto di tutto il settore. Sono proprio della settimana scorsa, le indiscrezioni di una offerta da parte di Vodafone per Fastweb, ad esempio. E di fronte a uno scenario in movimento, il governo potrebbe giocare meglio le sue carte.

 

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO