valentino alessandro michele jacopo venturini

TERREMOTO IN CASA VALENTINO – L’ARRIVO DELLO STILISTA ALESSANDRO MICHELE SI STA RIVELANDO UN FLOP: IL FATTURATO È IN CALO DEL 22%, LE NUOVE COLLEZIONI HANNO FATTO STORCERE IL NASO ALLA TRADIZIONALE CLIENTELA DI VALENTINO. IL CEO JACOPO VENTURINI, IN CONGEDO PER MALATTIA, È DATO IN USCITA. E ANCHE IL FUTURO DI MICHELE SI È FATTO INCERTO – “IL FOGLIO”: “AI CONTI IN ROSSO SI AGGIUNGONO VOCI SU DISSAPORI INTERNI, DI UN CLIMA ESCLUDENTE PER CHI NON FACCIA PARTE DEL TEAM, NUMEROSO PERALTRO, CHE MICHELE HA FATTO ASSUMERE AL SUO ARRIVO, DI RAPPORTI DIFFICILI CON UNO DEI FONDATORI, GIANCARLO GIAMMETTI…”

Estratto dell’articolo di Fabiana Giacomotti  per www.ilfoglio.it

 

alessandro michele

L’ultima volta che ho incontrato Jacopo Venturini, ceo di Valentino prossimo all’uscita dopo che l’operazione-Alessandro Michele ha portato a un crollo dei fatturati ma ufficialmente in congedo per malattia e, pur volendo rispettare la sua privacy, non è la prima volta che questo avviene e speriamo in bene, era la fine di gennaio e la maison presentava la prima collezione couture firmata dal nuovo direttore creativo a Parigi.

 

[…]  incrociai la venditrice di un’area geografica storicamente molto ricettiva con le collezioni Valentino, non dirò quale perché in azienda il clima risulta molto teso, che si confessò molto preoccupata perché “almeno il trenta per cento delle clienti” aveva preferito declinare l’invito, nel timore di dover fare acquisti.

 

Nella couture, le clienti più importanti, signore che spendono dai due milioni di euro all’anno in su, vengono infatti invitate a Parigi a spese dell’azienda e partecipano non solo alla sfilata, ma a cene riservate, visite, colazioni con l’autore delle collezioni ma anche con attori e celebrities ingaggiate per l’occasione, conducendo insomma quella che ormai viene definita, banalmente ma imprescindibilmente, una “experience”. […]

 

Jacopo Venturini

[…] i tempi difficili che il pret-à-porter sta vivendo adesso si sono infatti rivelati invece ottimi e interessanti per l’alta sartoria, alla quale è tornata a rivolgersi quel genere di clientela stanca di pagare mille euro per una maglietta con quattro ricami a macchina attorno alla scollatura riprodotta in migliaia di copie, ma ancora ricca abbastanza da desiderare un capo ben fatto, esclusivamente per sé.

 

Incrociando Venturini all’ingresso del salone dove Michele non sarebbe riuscito a trattenersi dal confessare che le première gli avevano fatto vedere i sorci verdi per mesi, testando di continuo la sua – peraltro e onestamente dichiarata – incompetenza sartoriale, gli rivolsi una di quelle gentili frasi fatte che chiunque si aspetta di ricevere dopo un debutto così importante, e lui rispose che era solo l’inizio. In realtà era, e tuttora pare che sia, la fine.

 

valentino by alessandro michele 5

Due settimane fa, Michele ha “rilasciato”, pessima traduzione del verbo inglese “to release” che significa diffondere ma che l’ambiente della moda traduce letteralmente, la collezione per la prossima primavera, nei tempi, con i modi e nello stile dello scorso anno e in realtà della stessa collezione inverno presentata lo scorso marzo a Parigi, che entrerà nella storia come “la sfilata nei bagni rossi” […]

 

In ogni caso, sulla mail di qualche decina di migliaia di persone, durante le sfilate uomo di Parigi è atterrata una bella presentazione digitale, devo dire genialissima nella forma (le ragazze sono riprese buttate sui letti, leit motiv di stagione) ma identica nella sostanza alle decine di collezioni di Michele che abbiamo visto dal suo debutto come direttore creativo in Gucci, nel gennaio del 2015, a oggi.

 

alessandro michele e Jacopo Venturini

Dovunque vada, con qualunque archivio abbia a che fare, questo cinquantenne più vicino a uno stylist o a un costumista che a un designer continua infatti a proporre gli zoccoli col logo a vista, le scarpine di vernice alla bébé, gli abitini corti col collettone, le bandane, le borse a tracolla, gli occhialoni Sixties, le calze ricamate.

 

A Michele continua insomma a piacere quello che piace a Michele, il che va benissimo se, come accadde negli anni di Gucci, si ha la ventura di poter applicare la propria estetica, il proprio gusto, a un momento storico-sociale favorevole e ricettivo.

 

Quando questo non accade, come in Valentino dove la clientela non si accontenta di una cintura e vuole il “core”, cioè bei vestiti donanti – è perfino tornato di moda il bustino, il cafonissimo matrimonio Sanchez-Bezos era tutta una strizzatura - il risultato è un fatturato in calo del 22 per cento, qualche voce interna dice che la percentuale sia addirittura superiore.

 

valentino by alessandro michele 1

A queste voci - che volete Roma è in fondo una città piccola - se ne aggiungono altre che parlano di dissapori interni, di un clima escludente per chi non faccia parte del team, numeroso peraltro, che Michele ha fatto assumere al suo arrivo, di rapporti difficili con uno dei fondatori, Giancarlo Giammetti, che poche settimane fa, sul seguitissimo account modaiolo Fashion Cricket, ha risposto con un post risentito a un’osservazione pubblica del designer sul tema della bellezza.

 

Nella capitale si dà infatti per molto possibile e prossima anche l’uscita del direttore creativo; dopo di che, si suppone, sarà il diluvio. Se molti, a fine maggio, avevano notato l’assenza di Michele alla cena di celebrazione dell’apertura di PM23, la fondazione intitolata a Giammetti e Valentino Garavani che si affaccia sulla stessa piazza della maison, a differenza dei suoi predecessori Pierpaolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, quasi nessuno sa, invece, che Venturini viveva chiuso dapprima nell’ufficio milanese, e ora a casa, da molti mesi.

 

giancarlo giammetti (3)

Spiace molto, assistere a una parabola discendente così veloce in una casa di moda che nell’immaginario mondiale è sostanzialmente sovrapponibile alla stessa idea di Made in Italy, e fa specie vedere come la riproposizione delle stesse dinamiche sia impossibile da un anno e da un brand all’altro: la ricostituzione del dream team Michele-Venturini che, escluso il ceo Marco Bizzarri, aveva caratterizzato l’ascesa irresistibile di Gucci alla metà dello scorso decennio, si è rivelata infatti fallimentare in Valentino, e questo nonostante per Venturini si trattasse della terza assunzione nella maison fondata sessant’anni fa.

 

[...] Gucci nasce come casa di accessori e come tale viene tuttora vissuta; ed esclusione del periodo Tom Ford, le sue vendite sono sempre state determinate da borse e scarpe, non dall’abbigliamento; Valentino, al contrario, è la maison che vestì Jackie per il matrimonio con Aristotile Onassis con un abito riprodotto tuttora, che ha dato vita a una sua sfumatura di rosso Pantone e che, dopo un intenso lavoro di riposizionamento presso la fascia più giovane, era tornato ad essere oggetto di desiderio delle diciottenni.

 

valentino giancarlo giammetti

Al momento del “rilascio” della prima collezione di Michele, sul “Foglio della Moda” scrivemmo che se in Valentino pensavano di generare fatturato con le mollettine per capelli e le calze di pizzo non avevano proprio capito il contesto: non basta tutta la community di Michele, tanto interessante e alternativa, per coprire la mancanza delle ricche dell’area geografica alto-spendente che non salgono sull’aereo neanche pregate, e il successo sui social non si traduce automaticamente in vendite.

 

Quando Piccioli, ora nominato direttore creativo di Balenciaga nel compiacimento generale, venne allontanato da Valentino, nel marzo del 2024, i risultati erano leggermente in perdita ma le prospettive ottime.

 

Anni di lavoro competente sulle collezioni e di comunicazione attenta avevano moltiplicato il valore della maison al punto che, nel luglio del 2023, Kering se ne era assicurato il 30 per cento per 1,7 miliardi, con l’impegno ad acquisire tutto il resto del capitale entro il 2028, per una cifra che adesso pesa intollerabilmente sulle strategie del gruppo in crisi in cui è appena stato nominato come ceo l’ex numero uno di Renault Luca de Meo, si dice con una forte pressione da parte del governo francese.

 

[...]

 

valentino by alessandro michele 2

Secondo indiscrezioni, a Venturini potrebbe succedere Riccardo Bellini, ex amministratore delegato di Chloé e Maison Margiela, entrato in Mayhoola lo scorso gennaio, ma è chiaro che anche questa nomina dovrà passare per l’approvazione di Kering.

JACOPO VENTURINI 1giancarlo giammettigiancarlo giammetti (2)alessandro michele (3)alessandro michelevalentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 1valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 10valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 11valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 13valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 14valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 20valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 9valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 16valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 17valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 19valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 2valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 8valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 22valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 3valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 4valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 5valentino collezione primavera estate 2025 by alessandro michele 7alessandro michele

 

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO