
UNICREDIT 1-GOVERNO 0 – L’ANTITRUST DELL’UNIONE EUROPEA HA APPROVATO L’ACQUISIZIONE DI BANCO BPM, SUBORDINATA AL RISPETTO DI ALCUNI IMPEGNI ASSUNTI DALLA BANCA DI ORCEL: IL NUOVO AGGLOMERATO DOVRÀ CEDERE 209 SPORTELLI (IL 14% DEL TOTALE). ORA IL GOVERNO, CHE HA STOPPATO L’OPERAZIONE CON IL GOLDEN POWER, CHE FARÀ? – ORCEL ALL’EVENTO “YOUNG FACTOR”, DELL’OSSERVATORIO GIOVANI-EDITORI: “L’EUROPA NON È PRONTA ALL’UNIONE BANCARIA. SI ALZANO LE BARRICATE DA TUTTE LE PARTI”
VIA LIBERA UE A UNICREDIT-BANCO BPM CEDENDO 209 SPORTELLI
(ANSA) - L'antitrust Ue ha approvato l'acquisizione di Banco Bpm da parte di Unicredit, subordinata al pieno rispetto degli impegni assunti. Unicredit si è impegnata a cedere 209 filiali e per l'Ue l'impegno risolve pienamente le preoccupazioni di concorrenza
Secondo la Commissione "l'operazione, come modificata dagli impegni, non solleverà più preoccupazioni in materia di concorrenza nei mercati dei depositi e dei prestiti, sia per i consumatori al dettaglio che per le Pmi. Lo annuncia una nota. La Commissione ha respinto la richiesta dell'autorità garante della concorrenza italiana di rinviare la concentrazione alla sua valutazione.
IL MONITO DI ORCEL: “NELL’UE DAI GOVERNI BARRICATE QUANDO SI PROVA A COSTRUIRE L’UNIONE BANCARIA”
Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria per www.lastampa.it
Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024
Il consolidamento bancario in Europa continua a scontrarsi con barriere politiche e istituzionali, mentre l’assenza di una piena unione bancaria impedisce operazioni sia transfrontaliere sia nazionali. È quanto ha dichiarato il ceo di UniCredit, Andrea Orcel, sottolineando il ruolo crescente dell’interventismo governativo nei processi di fusione e acquisizione.
«Dopo il Covid i governi, soprattutto europei, hanno preso una posizione molto più interventista», ha affermato Orcel all’evento Young Factor, promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Secondo il banchiere, l’Europa «non è pronta a fare la banking union e, diciamo così, a permettere non solo operazioni transfrontaliere ma anche nazionali».
Orcel ha citato tre esempi emblematici: BBVA in Spagna, UniCredit in Italia con l’interesse manifestato per Banco BPM, e Commerzbank in Germania. In tutti i casi, ha spiegato, le operazioni di consolidamento si sono scontrate con ostacoli politici, evidenziando come “non è una questione di un Paese o di transfrontaliero”, ma una tendenza più ampia.
«Al momento, i governi hanno un punto di vista che molte volte diverge da quello di chi fa M&A», ha osservato Orcel, evidenziando la crescente complessità che devono affrontare i gruppi bancari europei intenzionati a crescere tramite acquisizioni. “È una lezione per tutti: bisogna interpretare questo nuovo contesto”, ha sottolineato.
Il ceo ha delineato così un dilemma ricorrente per chi guida istituti bancari: «Fai lobby al governo prima di fare l’M&A per averlo dalla tua parte, oppure fai le cose bene secondo le regole corrette e speri di arrivare in fondo? Noi siamo dell’opinione di fare la seconda cosa», ha detto. Per UniCredit, ha spiegato, il rispetto delle regole e dei valori resta la via preferita: «Crediamo che la nostra società debba reggersi su principi per i nostri azionisti, clienti e comunità».
Orcel ha poi collegato la fragilità del settore bancario europeo all’incompiutezza del progetto di integrazione finanziaria.
«È molto importante per l’Europa mantenere l’orgoglio dei nostri Paesi, ma unirci e mettere a fattor comune quello che non toglie niente alla nostra individualità per diventare più forti», ha detto. Tuttavia, ogni avanzamento viene ostacolato: «Ogni volta che si cerca di fare un passo in avanti si alzano le barricate da tutte le parti».
Il top manager ha infine sottolineato la posta in gioco geopolitica. «Per poter sostenere e difendere i nostri valori dobbiamo avere forza economica», ha spiegato, osservando che in mancanza di questa forza «altri blocchi economici ci impongono i loro valori. Se vuoi lavorare con me, devi applicare i miei valori, non i tuoi».
Le parole di Orcel sono state riprese anche dal presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, presente all’evento meneghino.
«Dovete leggere l'ultima dichiarazione di politica monetaria, troverete molto in merito a quello che è utile fare sull'unione bancaria e l'unione dei mercati finanziari e su come ridurre la frammentazione», ha evidenziato Nagel. «Siamo stati cristallini nella nostra comunicazione: ora è il momento di fare e il momento di farlo», ha concluso in riferimento all’unione bancaria. Un modo per competere con i colossi del credito statunitensi e asiatici. [...]
MARIO CENTENO - KLAS KNOOT - ANDREA CECCHERINI - FABIO PANETTA - JOACHIM NAGEL - YOUNG FACTOR - OSSERVATORIO GIOVANI-EDITORI
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