
UNICREDIT-BPM: SCONTRO A CARTE BOLLATE – IL FUTURO DELL’OFFERTA DI ORCEL SULL’ISTITUTO DI GIUSEPPE CASTAGNA È APPESO ALLA DECISIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUL GOLDEN POWER: POTREBBE ESSERE APERTA UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE CONTRO IL GOVERNO ITALIANO – ORCEL MINACCIA DI CHIAMARSI FUORI, MA NON HA MAI RITOCCATO L’OFFERTA, CHE RISULTA ANCORA FORTEMENTE A SCONTO RISPETTO AI VALORI DI MERCATO (È IL GRANDE LIMITE DELL’OPERAZIONE)...
Estratto dell’articolo di Stefano Righi per “L’Economia – Corriere della Sera"
Il semaforo verde che la DgComp, ovvero l’autorità Antitrust europea, ha acceso in faccia a Unicredit, autorizzando l’operazione sulla totalità del capitale di Banco Bpm in cambio della cessione complessiva di 209 filiali bancarie in Sicilia e nelle province di Novara, Verona, Modena e Milano (sei filiali) è il primo concreto successo che l’arrembante politica di crescita per linee esterne di Andrea Orcel ha raccolto negli ultimi nove mesi.
[…] è una doppia vittoria, perché la decisione della DgComp da un lato riconosce che, al netto di quelle 209 agenzie bancarie, non si individuano problemi legati alla concorrenza, dall’altro rigetta l’invito delle autorità italiane a lasciare che, sulla vicenda, sia Roma a decidere.
Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024
Così adesso si riparte. Da questa mattina, lunedì 23, l’offerta pubblica di scambio di Unicredit su Banco Bpm si rimette in moto e ci saranno trenta giorni di tempo per aderire o meno alla proposta.
Che però, in tutti questi mesi, non è cambiata e risulta ancora fortemente a sconto rispetto ai valori di mercato. E questo, al di là dei successi amministrativi, è il grande limite dell’operazione.
Orcel sostiene che il titolo Banco Bpm ha beneficiato dell’interesse di Unicredit e che è per questo che si è rivalutato in Borsa. Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, rivendica invece risultati che mai la banca milanese di Piazza Meda aveva ottenuto[…], ricompensata con un rendimento cedolare superiore all’11 per cento.
È molto probabile che entrambi abbiano una parte di ragione. Di sicuro, mai si è vista in Borsa operazione di acquisto a sconto. Da qui al 23 luglio tutto torna in discussione anche se la partita dal punto di vista anche amministrativo è tutt’altro che risolta.
Sul tema del Golden power, che il governo italiano per ragioni di «sicurezza nazionale» vuole utilizzare tra due banche italiane e fortemente radicate nel medesimo Paese, le stesse autorità europee si esprimeranno probabilmente nelle prossime due settimane.
Al centro della discussione c’è l’articolo 21 del regolamento della DgComp, ovvero la norma che rimanda alle autorità comunitarie il potere di decidere se le leggi nazionali rientrano nell’ambito della sicurezza pubblica e se risultano proporzionate e non discriminatorie.
giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera
L’apertura di una procedura di infrazione contro l’esecutivo italiano incombe sul tavolo. Va compreso – e i contatti sono frequenti – come all’Europa e alle sue autorità appaia il comportamento del governo di Roma. Sul tema, Unicredit ha fatto ricorso al Tar e il tribunale amministrativo ha fissato l’udienza di merito il 9 luglio.
Sarà un procedere affannoso verso mercoledì 23 luglio, data in cui si concluderà, salvo colpi di scena, l’offerta, anche se l’amministratore delegato di Unicredit, Orcel, anche venerdì scorso non ha mancato di sottolineare la sua estrema attenzione alle opportunità di mercato.
giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera
Orcel gioca sulla linea di confine, che segna la differenza tra un marcato interesse e una possibile way out. Già a fine maggio, […] Orcel aveva sottolineato come «i governi vincono sempre». Ora torna a sottolineare il punto ed evidenzia che, se il Golden power verrà esercitato, Unicredit potrebbe fare marcia indietro e lasciare la presa su Banco Bpm. L’incertezza è massima.
Giuseppe Castagna […] dopo la decisione della DgComp europea ha tenuto a evidenziare che, «come rilevato da imprenditori, associazioni di categoria, sigle sindacali e amministratori locali, la cessione di 209 filiali in alcune delle aree territoriali più rilevanti del Paese dove opera il nostro gruppo potrebbe avere delle ricadute anche significative sull’erogazione dei servizi alla clientela oltre che occupazionali».
Al fine della battaglia finanziaria e al netto delle imposizioni del Golden power, attualmente resistenti, giova ricordare che il risultato verrà probabilmente determinato dai grandi azionisti. Il primo, in casa Banco Bpm, è il gruppo francese Crédit Agricole, che controlla circa il 20 per cento del capitale.
Comprendere qual è il disegno complessivo della banque verte sulla partita e se i francesi condividono la visione di Orcel o preferiscono quella di Castagna, potrebbe aiutare a dipanare la matassa. Ma per adesso Parigi tace e, ricorda solo che si è mossa esclusivamente per tutelare il proprio precedente investimento. Ma il futuro del Banco Bpm passerà di lì, sempre che il Golden power sopravviva a se stesso.
ANDREA ORCEL
ANDREA ORCEL FOTO LAPRESSE
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