carige larry fink blackrock

CARIGE VA AL FONDO? – GLI AMERICANI DI "VARDE" SI SFILANO DALLA PARTITA PER L’ACQUISIZIONE DELL’ISTITUTO GENOVESE E RIMANE IN CAMPO SOLTANTO BLACKROCK – LARRY FINK PERÒ HA GIÀ MESSO I SUOI PALETTI: OK A UN’ALLEANZA MA SOLO NEL QUADRO DI UN AUMENTO DI CAPITALE DA 630 MILIONI E PREVIA PULIZIA DEI 2 MILIARDI DI CREDITI DETERIORATI – TRAMONTA L’IPOTESI DELL’INTERVENTO DELLO STATO? MANCO PER NIENTE. SE NON SI TROVA UNA SOLUZIONE SI PASSA A...

1 – CARIGE, VÄRDE AL PASSO INDIETRO: «NO A UN’OFFERTA». BLACKROCK IN PARTITA CON UN FONDO SPECIALIZZATO

Luca Davi per www.ilsole24ore.com

carige

 

Il fondo americano Värde si sfila dalla partita per l’acquisizione di Carige, mentre BlackRock, diversamente da quanto fatto filtrare ieri dal gruppo, lascia intendere un interesse per l’operazione ma da realizzare solo tramite un suo fondo specializzato. Da quanto raccolto dal Sole 24 Ore, al momento non ci sarebbero le condizioni per presentare un'offerta vincolante per la banca ligure. «Conclusa la due diligence, Värde ritiene che non ci siano i presupposti per presentare un'offerta vincolante per Banca Carige nei tempi previsti», secondo quanto riportato da fonti vicino alla società di investimento globale.

blackrock 3

 

Il fondo di Minneapolis e il colosso dell'asset management BlackRock sono i due soggetti che fino ad oggi hanno avviato un'analisi per l'acquisizione della banca ligure in difficoltà. Dopo aver presentato entrambi una manifestazione di interesse non vincolante nelle scorse settimane, entro il 5 aprile (o al più tardi entro metà aprile) dovevano avanzare una proposta vincolante. Ma al momento nelle interlocuzioni con le controparti, rappresentate dai tre commissari appena rinnovati (Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e Raffaele Lener) e dalla famiglia Malacalza, azionista con il 27,5%, si registrano diversi intoppi. Si vedrà se nei prossimi giorni i dialoghi tra le parti favoriranno una virata in positivo.

 

FONDO D'INVESTIMENTO VARDE

BlackRock soltanto ieri aveva messo in chiaro la propria indisponibilità a intervenire nella partita. «L'idea che BlackRock in modo proprietario stia per comprarsi una banca non ha base. Noi, se compriamo, compriamo altri asset manager o tecnologie. Questo è il nostro mestiere», aveva dichiarato Andrea Viganò, responsabile di BlackRock per l'Italia.

 

vittorio malacalza

Oggi, invece, il chiarimento che il più grande fondo di asset management globale sarà della partita. Ma che l’idea è quella di realizzare l'operazione tramite un fondo specializzato in “special situations”. Magari nella prospettiva di un'alleanza dell'asset management e di una partecipazione ridotta nel capitale della banca, ma a valle della ricapitalizzazione da 630 milioni necessaria a ripulire l'istituto da 1,9 miliardi di crediti deteriorati (fronte su cui è eventualmente pronta a intervenire la Sga).

 

In linea teorica BlackRock dovrebbe quindi acquisire la quota di maggioranza della banca nel quadro dell’aumento di capitale da 630 milioni. Un’operazione da realizzare previo coinvolgimento del Fondo interbancario, a cui verrebbe chiesto di convertire almeno una parte del bond subordinato da 320 milioni, e della famiglia Malacalza, che dovrebbe contribuire alla ricapitalizzazione per evitare un’eccessiva diluizione.

vittorio malacalza

 

2 – I PALETTI DI BLACKROCK SU CARIGE

Luca Gualtieri per “MF”

 

BlackRock resta l' unico soggetto in corsa per il salvataggio di Carige. Se il fondo americano Varde si è ormai sfilato dalla partita, il gestore Usa guidato da Larry Fink e assistito nella partita da Mediobanca sarebbe al lavoro su un' offerta vincolante per la banca genovese. Tre gli obiettivi, anche se qualcuno parla di condizioni: da un lato coinvolgere la famiglia Malacalza nell' aumento di capitale da almeno 630 milioni; dall' altro fare sì che lo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi converta in equity il bond subordinato da 320 milioni.

 

larry fink blackrock 3

Per quanto riguarda infine i crediti deteriorati, sembra che BlackRock non sia interessata allo stock da circa 2 miliardi messo in vendita da Carige che quindi potrebbe andare a Sga in base all' offerta formulata in tandem con Credito Fondiario nelle scorse settimane. Il gestore Usa sarebbe insomma interessato alla macchina distributiva di Carige che, liberata dagli npl, potrebbe rivelarsi un importante trampolino sul mercato italiano.

CARIGE

 

Difficile per il momento prevedere l' esito delle trattative in corso. I Malacalza (oggi attestati al 27% del capitale) sembrano intenzionati a evitare brusche diluizioni, anche a costo di sostenere nuovi esborsi di capitale. L' assenso della famiglia è del resto essenziale per condurre in porto il salvataggio visto che qualunque operazione dovrà passare al vaglio dell' assemblea straordinaria che oggi i Malacalza sono ancora in grado di condizionare.

 

blackrock 2

Ecco perché già da qualche settimana si sarebbe aperto un canale con l' azionista, che potrebbe coinvestire nella banca e condividere un progetto industriale. È ancora presto per prevedere l'esito di questi contatti, ma in ambienti vicini al dossier si respira una certa fiducia. I Malacalza potrebbero sottoscrivere parte dell' aumento di capitale e iniettare nella banca tra 60 e 100 milioni, diluendosi così tra il 10 e il 15%.

 

BANCA CARIGE

A fianco della famiglia potrebbe muoversi anche lo Schema Volontario del Fondo di tutela dei depositi (Fitd) che già da novembre aveva messo in conto l' ingresso dell' equity come possibilità. Il nuovo azionista a quel punto potrebbe investire una cifra compresa tra 250 e 300 milioni, sulla base dell' importo finale dell' aumento di capitale. Non sarebbe invece più della partita il fondo Varde che, nelle ultime settimane, aveva studiato a fondo il dossier Carige attraverso una due diligence.

 

larry fink blackrock 2

Se i vertici sono determinati a trovare una soluzione di mercato, l'ipotesi di un intervento dello Stato è tutt' altro che improbabile. Il governo ha già delineato il piano B: si passerà alla ricapitalizzazione precauzionale sul modello Mps, sempre che le autorità europee riconoscano la rilevanza sistemica nazionale di Carige. Un presupposto tutt' altro che scontato visto che la cassa genovese ha un attivo di appena 23 miliardi contro i 153 miliardi che Siena aveva alla fine del 2016. (riproduzione riservata)

blackrock 4larry fink blackrock 4BANCA CARIGE larry fink blackrock 5CARIGE larry fink blackrock 1blackrock 1

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO