divinae follie

C’ERA UNA VOLTA IL “DIVINAE FOLLIE”, LA MITOLOGICA DISCOTECA DI BISCEGLIE CHE NEGLI ANNI ’90 FECE IMPAZZIRE L’ITALIA – DIVENNE, INSIEME AI LOCALI DELLA RIVIERA ROMAGNOLA, UNO DEI PUNTI DI RIFERIMENTO DELLE NOTTI ITALIANE: QUATTRO PIANI, TRE CONSOLLE DEEJAY, UNA PISTA ROTANTE – I CONCERTI DI JOVANOTTI E FIORELLO NEL 1993, DI DEEJAY CHE HANNO FATTO LA STORIA (COCCOLUTO, RALF, JOE T VANNELLI QUANDO SI CHIAMAVA ANCORA GIUSEPPE TROCCOLI) FINO ALL’ATTENTATO DELLA MALAVITA CHE FECE SALTARE IL LOCALE CON UNA BOMBA – LA STORIA DEL “DIVINAE FOLLIE”, UN PO’ VERA UN PO’ FICTION, NEL ROMANZO DI LUCIO PALAZZO…

divinae follie

DAGOREPORT

La grande storia della musica degli anni ’90 da una parte e, dall’altra, la piccola (grande) storia di un uomo che alle fine degli anni ’80 ha una sala ricevimenti per matrimoni in Puglia. Da questo incrocio nasce il romanzo “Divinae Follie”, storia (vera) della generazione che ballava negli anni ’90, edito da Castelvecchi, firmato da Lucio Palazzo, giornalista Rai, autore di Porta a Porta e Cinque Minuti.

 

Don Vito Mastrogiacomo da Bisceglie vola a Londra nell’estate del 1987 per andare a trovare sua figlia che, dice lei, sta studiando marketing. Scopre però che Titti invece è diventata una nota pr nei club della tentacolare capitale inglese e conosce in una notte l’Hippodrome che allora era la Mecca della nuova musica dance e di un nuovo modo di vivere lo spettacolo della notte: deejay rockstar, locali da migliaia di persone, impianti audio e luci da sogno, ballerini in costumi a tema. Vito torna a Bisceglie.

divinae follie claudio coccoluto

 

La Puglia di allora non è quella di oggi: la malavita è ancora molto forte. Il suo controllo del territorio è capillare al punto che, pochi anni dopo, incendierà il teatro Petruzzelli di Bari. Quell’uomo, però, inizia a immaginare un locale di quattro piani, tre consolle deejay, una pista rotante e nessuno crede alla sua “visione”. Alla fine metterà insieme un’armata Brancaleone di professionisti ed il Divinae Follie finalmente prenderà vita.

 

Apre nel giugno del 1990, pochi mesi dopo la nascita del Cocoricò e del Pascià a Riccione e subito arrivano nomi come Ben Volpeliere dei Curiosity Killed The Cat e Kylie Minogue, ma dopo pochi mesi una misteriosa bomba, di notte, fa saltare in aria il locale. Le maestranze si rimboccano le maniche, dopo 40 giorni è in programma il concerto di un giovane rocker emiliano ancora poco conosciuto che si chiama Luciano Ligabue. Quel concerto si farà.

divinae follie monica bellucci

 

Il Divinae diventa insieme ai locali della riviera romagnola, un punto di riferimento della notte italiana. Le storie della famiglia, Vito ed i figli Leo e Titti, e di ragazzi normali che si innamorano e consumano quelle piste, si intrecciano ai primi concerti di Jovanotti e Fiorello nel 1993, degli 883, di deejay che hanno fatto la storia in Italia e nel mondo: Claudio Coccoluto, Ralf, Joe T Vannelli che quando si chiamava ancora Giuseppe Troccoli, mise il primo disco della prima notte.

 

Arriveranno, nel 1991, gli americani Frankie Knuckles, che a metà degli anni 80 inventò l’house music al Warehouse di Chicago ed il suo allievo David Morales che remixando Space Cowboy degli Jamiroquai nel 1994 e diventerà il deejay remixer numero uno al mondo. Il romanzo è un alternarsi di storie, vere o romanzate, e Storia della musica dance che si sviluppa per tutto il decennio, una storia di telefoni fissi, di audiocassette TDK su cui si registravano le serate dei dj e di una generazione di ventenni che si incontrava in luoghi fisici, prima di internet, dei telefonini e dei social network.

divinae follie luciano ligabue

 

ESTRATTO DAL CAPITOLO 4

LA PAZIENZA E LE CATTEDRALI

«Venga Don Vito, entri» lo chiamò una voce dall’interno. L’ingegner Lorusso era davanti al grande altare e guardava il coro ligneo dove solitamente sedevano e cantavano preti e chierichetti durante le messe solenni. «Sa quanti anni ci sono voluti per costruire questa cattedrale?». «Non ne ho idea, non saprei».

«Trenta per ultimarla, ma fra migliorie e ritocchi vari per la versione finale ci hanno messo più di duecento anni, dal 1073 al 1295. E mica allora avevano i mezzi che abbiamo oggi… Operai e aiutanti vari si mettevano con la santa pazienza e pietra dopo pietra tiravano su ’sta roba meravigliosa. Questa a me piace più di san Nicola a Bari o della Cattedrale di Trani. Certo è facile dire che quella è più bella, è sul mare, è più grande, ci hanno fatto pure lo spot della Barilla, se lo ricorda?».

divinae follie dj frankie knuckles

 

«Sì, me lo ricordo dottore. Mi scusi, ma che c’entra ora questo discorso sulla Cattedrale».

«C’entra eccome, perché lei mi è venuto a parlare di una cosa enorme, che a me sembrava e sembra tuttora impossibile da realizzare. Non ci sono i mezzi e poi sa quante carte, quanti permessi, deve fare un buco di quasi dieci metri sottoterra. Però mentre per

me quella discoteca non si farà, non si potrà mai fare, per lei si farà, è pronto a partire per cominciare a tirarla su, qua sta tutta la differenza tra le persone…». «Cioè?».

 

«Vede, quelli come lei sono pericolosi, perché lei non fa solo un enorme buco nel terreno, lei vuole fare un buco enorme nella quiete dello stato delle cose, negli equilibri che ci hanno messo anni per solidificarsi».

 

«Ingegnere» disse Vito sedendosi a fianco a lui all’ultimo banco della navata centrale «se mi vuole convincere a lasciar perdere, gliel’ho già detto, sta perdendo tempo». «No, volevo farle un discorso più complesso. Io non amo quelli che vogliono semplificare le cose. Ci vuole il tempo giusto per parlare e per ragionare perché non si possono semplificare troppo i concetti, si rischia di perderne la complessità e la bellezza della

divinae follie lorenzo jovanotti

loro verità. Tutto va sempre più veloce, anche la testa.

 

Se una cosa è complessa e lei pensa sia semplice, vuol dire che non l’ha capita, come diceva quel politico. Lei vuole ottenere una cosa positiva, ma raggiungerà un fine diverso da quello che si pone adesso. Lei vorrebbe accendere un faro su questo paese, organizzare spettacoli bellissimi e dare lavoro ma otterrà come risultato l’arrivo qui di

gente che non aveva mai considerato questo territorio come terra di conquista per fare denaro facilmente.

 

Sarà una reazione a catena che coinvolgerà anche altri imprenditori, piccoli e grandi. E quando si renderà conto di quale meccanismo ha innescato, sarà troppo tardi. Gliela faranno pagare, lo sa? Qui non è Londra. Però io stanotte ho pensato molto a questa sua voglia di inseguire il suo sogno e cambiare le cose e mi sono detto: ma quelli che pietra su pietra hanno costruito la nostra bellissima Cattedrale in quei trenta, quaranta, duecento anni, perché non si sono mai fermati?

divinae follie lorenzo jovanotti

 

Eppure ci si ammazzava pure allora, anche forse molto di più. Se avessero avuto i dubbi che ho io e che mi spingono a scoraggiarla, a fermarla per quanto mi è possibile, noi non avremmo avuto la nostra Concattedrale romanica con dentro la cripta con le ossa dei tre santi Mauro, Sergio e Pantaleo, no? E allora chi ha ragione, io o lei?».

 

«Non lo so ingegnere, ma ora capisco meglio cosa le è preso oggi… lei non ha paura della discoteca, lei ha paura della parte di lei che voleva costruire una cattedrale nella vita e non ha mai avuto il coraggio di iniziare a farlo».

 

divinae follie animazione

«Forse ha ragione Don Vito, ma io non la aiuterò in questa impresa…io non ho il coraggio e neanche la forza di aiutarla. Posso solo assicurarle che a differenza di quello che le avevo fatto intendere ieri, non mi metterò di traverso in alcun modo. Io sono nato immobile, è la mia natura. Non ci posso fare niente. Lei vada avanti, provi a costruire la sua cattedrale e buona fortuna».

DIVINAE FOLLIEdivinae follie claudio baglioni divinae follie lucio palazzo e alessandro greco divinae follie

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