2024massolo giampiero massolo realpolitik

“AIUTARE L'UCRAINA NON SERVE A FARGLI VINCERE LA GUERRA MA A METTERE IN SICUREZZA QUATTRO QUINTI DEL SUO TERRITORIO” - GIAMPIERO MASSOLO, EX SEGRETARIO GENERALE DELLA FARNESINA, PARLA ANCHE DELLA CRISI IN MEDIO ORIENTE: “LA VERA INCOGNITA RIGUARDA IL PREMIER NETANYAHU CHE HA UN'AGENDA PERSONALE INCOMPATIBILE CON LA FINE DEL CONFLITTO” – IL SAGGIO REALPOLITIK SCRITTO COL GIORNALISTA FRANCESCO BECHIS PRESENTATO ALLA LUISS: AVVISTATI IL MINISTRO PIANTEDOSI, GIANNI LETTA, L’ATLANTISTA  GUERINI PRESIDENTE DEL COPASIR, MASSIMO FRANCO E… - FOTO BY MEZZELANI

Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia

Davide Sarsini per www.agi.it

 

giampiero massolo foto mezzelani gmt05

"L'Italia come tutti i Paesi europei non conta individualmente, non può che proiettare il proprio ruolo rafforzando il legame con l'Ue e rinsaldando il rapporto transatlantico, ma senza devolvere le proprie responsabilità alla dimensione multilaterale": è questa la rotta che traccia l'ambasciatore Giampiero Massolo in un'intervista all'AGI per illustrare il nuovo saggio 'Realpolitik' sull'interesse nazionale in un mondo sempre più privo di punti di riferimento, scritto insieme al giornalista Francesco Bechis e dal 10 maggio nelle librerie.

 

matteo piantedosi lorenzo guerini giampiero massolo foto mezzelani gmt14

"Le forze politiche", aggiunge, "devono convergere sulle questioni di fondo a partire dall'appartenenza all'Occidente e dalla distinzione tra gli alleati, con cui si può dissentire ma si condividono i valori di fondo, e i semplici partner". "L'idea del libro è offrire una lettura delle dinamiche delle relazioni internazionali offrendo uno strumento per guardare al mondo come è e non come vorremmo che fosse", premette Massolo, già segretario generale della Farnesina e direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis). 

 

gianni letta foto mezzelani gmt44

"Oggi non c’è un singolo Paese che può definire da solo tutti i temi dell'agenda globale", spiega, "viviamo in un mondo anarchico con molteplici minacce in cui sfide e conflitti sono tutti potenzialmente esistenziali, si pensi a una guerra tra Usa e Cina, tra Stati Uniti e Russia o tra Israele e Iran, così come lo sarebbe lasciare l'Europa senza difesa o non fare nulla contro i cambiamenti climatici o per governare l'Intelligenza artificiale".

 

La buona notizia, osserva Massolo, è che "di fatto ciascun conflitto reca in sé fattori mitiganti derivanti dal fatto che ci sono forze che tirano in direzioni opposte". I singoli Paesi devono però attrezzarsi per questo nuovo scenario, "rafforzandosi come Stati, pensando alla difesa, rendendo resilienti i loro sistemi economici".

 

matteo piantedosi lorenzo guerini giampiero massolo (2) foto mezzelani gmt16

Per il presidente di Mundys le due grandi crisi internazionali, Ucraina e Medio Oriente, hanno dinamiche diverse.  "In Ucraina tende allo stallo", osserva, "nessuna delle due parti è in grado di prevalere del tutto sull'altra e quindi alla fine si arriverà a un assetto che potrà essere negoziato da Kiev con Mosca oppure un semplice congelamento dello stato di fatto, alla coreana".

 

"Aiutare l'Ucraina non serve a fargli vincere la guerra ma a mettere in sicurezza quattro quinti del suo territorio", sottolinea Massolo, "l'Europa non può permettersi che da qui a 3-4 anni Putin ricominci la sua politica di aggressione: per questo deve evitare che il prossimo presidente degli Stati Uniti, quale che sia, accetti una 'quick-fix' per l'Ucraina a spese degli europei, e al tempo spesso prepararsi perché comunque vada a finire la guerra la prospettiva è di una contrapposizione, e non di una collaborazione, con Mosca".

 

massimo franco e francesco bechis foto mezzelani gmt36

In questo senso andrà trovata una sintesi anche sull'autorizzazione a Kiev all'uso delle armi europee per colpire installazioni in Russia da cui partono gli attacchi: "Dal punto di vista della coerenza la difesa dell'Ucraina passa da lì", avverte Massolo. Sulla dinamica del conflitto nella Striscia di Gaza e delle sue ripercussioni regionali, invece, l'ex presidente dell'Ispi vede i presupposti per "l'evoluzione verso un nuovo assetto del Medio Oriente con l'estensione degli Accordi di Abramo" tra Israele e i Paesi arabi moderati sunniti.

 

Ci sono infatti "gli interessi convergenti di Israele a una sicurezza garantita dagli Usa e sostenuta dal fronte arabo, dei Paesi arabi sunniti, in primi l'Arabia Saudita, per le armi di Israele e la difesa Usa, e quello dei palestinesi per il riconoscimento e la prospettiva dei due Stati che solo gli Usa possono garantire".

 

matteo piantedosi e giovanna pancheri foto mezzelani gmt49

"Lo stesso Iran, se non cambiano gli equilibri Ayatollah-Pasdaran, ha interesse alla revoca delle sanzioni e non può trascurare il rapporto con la sua opinione pubblica e un'opposizione che non è organizzata ma rappresenta gran parte del Paese", osserva Massolo. La vera incognita riguarda il premier Netanyahu che "ha un'agenda personale incompatibile con la fine del conflitto".

matteo piantedosi foto mezzelani gmt13giampiero massolo foto mezzelani gmt03gianni letta foto mezzelani gmt43francesco bechis e marta dassu foto mezzelani gmt47marta dassu foto mezzelani gmt46lorenzo guerini foto mezzelani gmt20lorenzo guerini foto mezzelani gmt19lorenzo guerini foto mezzelani gmt18luigi gubitosi foto mezzelani gmt39giampiero massolo foto mezzelani gmt01giampiero massolo foto mezzelani gmt02francesco bechis foto mezzelani gmt41giampiero massolo foto mezzelani gmt04gianni letta foto mezzelani gmt42giovanna pancheri foto mezzelani gmt48realpolitik presentazione alla luiss foto mezzelani gmt51realpolitik presentazione alla luiss foto mezzelani gmt57realpolitik presentazione alla luiss foto mezzelani gmt60matteo piantedosi foto mezzelani gmt12realpolitik presentazione alla luiss foto mezzelani gmt58massimo franco foto mezzelani gmt37matteo piantedosi foto mezzelani gmt07massimo franco foto mezzelani gmt21massimo franco e andrea ronchi foto mezzelani gmt22massimo franco e francesco bechis foto mezzelani gmt35matteo piantedosi foto mezzelani gmt08matteo piantedosi foto mezzelani gmt10ferdinando mezzelani matteo piantedosi foto mezzelani gmt11realpolitik presentazione alla luiss foto mezzelani gmt54realpolitik presentazione alla luiss foto mezzelani gmt59matteo piantedosi lorenzo guerini giampiero massolo (1) foto mezzelani gmt15realpolitik presentazione alla luiss foto mezzelani gmt50luigi gubitosi foto mezzelani gmt38matteo piantedosi foto mezzelani gmt06lorenzo guerini foto mezzelani gmt17realpolitik presentazione alla luiss foto mezzelani gmt55realpolitik presentazione alla luiss foto mezzelani gmt52romana liuzzo foto mezzelani gmt34realpolitik presentazione alla luiss foto mezzelani gmt56realpolitik presentazione alla luiss mezzelani gmt53

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…