
“ABBIAMO CANCELLATO LO STATO DI PALESTINA E L’ILLUSIONE DEI DUE STATI” – IL FALCO DELL’ULTRADESTRA ISRAELIANA, BEZALEL SMOTRICH, ESULTA PER L’APPROVAZIONE DELL’INSEDIAMENTO E1, CHE PREVEDE LA COSTRUZIONE DI 3.401 UNITÀ ABITATIVE TRA GERUSALEMME E L'INSEDIAMENTO DI MA'ALE ADUMI: UNA MOSSA CHE DI FATTO DIVIDE IN DUE LA CISGIORDANIA, ARCHIVIANDO LA POSSIBILITÀ DEI DUE STATI – PER L'AUTORITÀ PALESTINESE VUOL DIRE TRASFORMARE L’AREA IN UNA PRIGIONE, MENTRE L’UE TUONA: “È UNA VIOLAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE. ISRAELE RINUNCI A TALE DECISIONE” – E NELLE CELLE DEI DETENUTI PALESTINESI VENGONO APPESE LE FOTO DI GAZA DISTRUTTA…
Estratto dell'articolo di www.corriere.it
Ok di Israele al progetto della colonia che divide la Cisgiordania
Via libera di Israele al controverso progetto di insediamento E1, che prevede la costruzione di 3.401 unità abitative tra Gerusalemme e l'insediamento di Ma'ale Adumim in Cisgiordania.
Il progetto è stato duramente criticato dai palestinesi e da diverse organizzazioni per i diritti umani israeliane perché di fatto divide in due la Cisgiordania e mette fine alla possibilità di realizzare in futuro due Stati.
L'approvazione definitiva è stata data dall'Alta Commissione di pianificazione dell'amministrazione Civile, un dipartimento del ministero della Difesa. Una decisione «storica» che «cancella praticamente l'illusione dei due Stati e consolida la presa del popolo ebraico sul cuore della Terra d'Israele», ha detto il ministro delle Finanze e leader dell'estrema destra israeliana, Bezalel Smotrich.
«Lo Stato palestinese viene cancellato dal tavolo non con slogan, ma con i fatti. Ogni insediamento, ogni quartiere, ogni unità abitativa è un altro chiodo nella bara di questa pericolosa idea», ha aggiunto.
Cosa prevede il piano di nuovi insediamenti israeliani in Cisgiordania
BEZALEL SMOTRICH MOSTRA L INSEDIAMENTO E1 IN CISGIORDANIA
Il piano di Israele in Cisgiordania, appena approvato, noto come E1, prevede che si avviino le gare d'appalto per la costruzione di oltre 3.300 unità abitative tra Gerusalemme e Ma'ale Adumim in Cisgiordania.
«Seppellisce l'idea di uno Stato palestinese», ha detto il ministro delle Finanze e leader dell'estrema destra israeliana, Bezalel Smotrich. Il progetto è rimasto congelato per decenni a causa della forte opposizione della comunità internazionale, che teme che il nuovo insediamento possa bloccare la nascita di uno stato palestinese contiguo e sostenibile.
itamar ben gvir e i coloni fanno incursione sulla spianata delle moschee a gerusalemme 5
«Dopo decenni di pressioni internazionali e congelamenti, stiamo rompendo le convenzioni e collegando Ma'ale Adumim a Gerusalemme. Questo è il sionismo al suo meglio: costruire, insediare e rafforzare la nostra sovranità nella Terra d'Israele», ha affermato Smotrich.
La potenziale costruzione di un nuovo quartiere per l'insediamento di Ma'ale Adumim nella cosiddetta zona E1 dividerebbe la Cisgiordania in regioni settentrionali e meridionali e impedirebbe lo sviluppo di una metropoli palestinese che colleghi Gerusalemme Est a Betlemme e Ramallah, che i palestinesi sperano da tempo possa costituire il fondamento del loro futuro Stato.
Tuttavia, secondo l'organismo di controllo degli insediamenti Peace Now, i piani approvati non riguardano il piano E1 originale, bensì un quartiere separato di Ma'ale Adumim. «Le 3.300 unità abitative di Ma'ale Adumim rappresentano un aumento di circa il 33% del patrimonio edilizio dell'insediamento, un'espansione enorme per un insediamento la cui popolazione è rimasta stagnante a circa 38.000 abitanti nell'ultimo decennio e ha registrato un netto deflusso migratorio.
Le gare d'appalto riguardano un ampio quartiere che collegherà l'area edificata di Ma'ale Adumim con la zona industriale a est», afferma Peace Now.
eli - cisgiordania - coloni israeliani
A marzo, il gabinetto di sicurezza israeliano aveva approvato la costruzione della tangenziale «Fabric of Life», riservata ai palestinesi, nell'area di Gerusalemme, nel tentativo di separare il traffico israeliano da quello palestinese e consolidare la presenza di Israele oltre la Linea Verde.
Foto distruzione Gaza appese nelle celle dei detenuti palestinesi
benjamin netanyahu bezalel smotrich
Il ministro israeliano della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir ha visitato una prigione israeliana dove è stata appesa una grande foto della distruzione a Gaza, che viene mostrata ai detenuti palestinesi. In un video diffuso, durante la visita, Ben Gvir indica l'immagine, affermando che i detenuti sono costretti a guardare la scena mentre si recano in cortile, aggiungendo poi che uno di loro ha riconosciuto la propria casa.
coloni israeliani assaltano il villaggio di jit in cisgiordania
«Ecco come dovrebbe essere», ha aggiunto il ministro. Nel filmato, pubblicato su Telegram, si legge: «Il Servizio Penitenziario Israeliano ha messo foto di Gaza distrutta nelle celle dei terroristi, così capiscono che non si scherza con il popolo di Israele». Lo riporta il Times of Israel.
Appello di 80 rabbini: «Israele denunci carestia e fermi i coloni»
Sta ricevendo sempre più adesioni di ora in ora la lettera-appello di 80 «moderni rabbini ortodossi internazionali», intitolata `Un appello alla
chiarezza morale, alla responsabilità e a una risposta ebraico-ortodossa di fronte alla crisi umanitaria di Gaza´, firmata tra gli altri dal rabbino David Rosen, per oltre 30 anni direttore internazionale degli affari religiosi dell'American Jewish comittee, ex rabbino capo di Irlanda e con solidi rapporti di dialogo con il Vaticano. Una copia della lettera è stata inviata da Rosen anche in Vaticano, all'ufficio competente per il dialogo con l'ebraismo. «La dichiarazione - si legge in una nota sul sito dello
bezalel smotrich con i parenti degli ostaggi del tikva forum
stesso Rosen - esorta lo Stato di Israele ad affrontare la diffusa carestia a Gaza e a denunciare la violenza estremista dei coloni». L'iniziativa è stata guidata dal rabbino Yosef Blau, ex presidente dei Religious Zionists of America e da lungo tempo consigliere spirituale (mashgiach ruchani) presso il Seminario Teologico Rabbi Isaac Elchanan (Riets) della Yeshiva University.
Spiegando le sue motivazioni, il rabbino Blau ha affermato: «Il mio sostegno a Israele e al sionismo deriva dal mio impegno per l'ebraismo. Una lealtà acritica è in contraddizione con l'introspezione fondamentale dell'ebraismo.
case di coloni in cisgiordania costruite dall azienda harey zahav 2
Quando la religione viene usata per giustificare l'adorazione del potere, distorce la moralità di base». I firmatari sottolineano tuttavia il loro profondo legame con Israele, descrivendo gli ebrei ortodossi come «tra i più devoti sostenitori di Israele». «I peccati e i crimini di Hamas - si legge in un altro passaggio della lettera apparsa anche sulla Jewish Telegraphic agency - non esonerano il governo di Israele dal suo obbligo di compiere tutti gli sforzi necessari per impedire la carestia di massa», scrivono i rabbini.
Tra gli altri firmatari, il rabbino Pinchas Giller i rabbini capo di Polonia, Danimarca e Norvegia, unitamente a rabbini anziani di importanti congregazioni ortodosse di Los Angeles e Washington.
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Ue: «L'insediamento E1 è illegale, Israele rinunci»
«La decisione delle autorità israeliane di portare avanti il piano di insediamento E1 compromette ulteriormente la soluzione dei due Stati e costituisce una violazione del diritto internazionale. L'Ue esorta Israele a rinunciare a tale decisione, sottolineandone le profonde implicazioni e la necessità di valutare misure volte a salvaguardare la fattibilità della soluzione dei due Stati». Lo afferma il Servizio di Azione Esterna dell'Ue.
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Anp condanna progetto israeliano: «Cisgiordania trasformata in prigione»
«La decisione israeliana trasforma la Cisgiordania in una vera e propria prigione». Con queste parole, l'Autorità Palestinese ha duramente condannato - attraverso un comunicato - l'approvazione, da parte di Israele, del progetto chiave per la costruzione di 3.400 nuove abitazioni nei territori occupati. Il ministero degli Esteri palestinese ha espresso una ferma opposizione alla misura, sostenendo che essa «trasforma ancora di più la divisione della Cisgiordania occupata in zone e cantoni isolati, disconnessi geograficamente e somiglianti a vere e proprie prigioni, dove gli spostamenti sono possibili solo attraverso posti di controllo dell'occupazione, nel mezzo del terrore delle milizie di coloni armati disseminate in tutta la Cisgiordania».
itamar ben gvir e bezalel smotrich 9
Il governo palestinese ha inoltre avvertito che la decisione israeliana rischia di compromettere definitivamente la prospettiva di una soluzione negoziata al conflitto. «Condanniamo nei termini più forti la decisione israeliana di attuare questo progetto», si legge nella nota, sottolineando che tale scelta «compromette le prospettive di realizzazione della soluzione a due Stati (...) frammentando l'unità geografica e demografica dello Stato palestinese».
il progetto delle case dei coloni a gaza dell azienda harey zahav 4
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