ALIBABA E I QUARANTA SPIONI – IL COLOSSO CINESE DELL’E-COMMERCE VARA IL SUO NUOVO CHATBOT DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE, QWEN, CON UN CODICE COMPLETAMENTE OPEN SOURCE, E SFIDA IL MODELLO “CHIUSO” DELLA SILICON VALLEY AMERICANA – SECONDO IL “FINANCIAL TIMES”, ALIBABA STA FORNENDO ALL’ESERCITO CINESE CAPACITÀ “NON SPECIFICATE” CHE STAREBBERO MINACCIANDO LA SICUREZZA NAZIONALE, MA LA COMPAGNIA SMENTISCE…
(ANSA) - Alibaba ha avviato un rinnovamento del suo chatbot di intelligenza artificiale, in linea con ChatGpt di OpenAI, ultima sfida ai colossi Usa della Silicon Valley da parte del colosso cinese dell'e-commerce fondato da Jack Ma. La nuova app chatbot, Qwen, versione aggiornata e ridenominata della precedente Tongyi, è disponibile sugli app store Android e Apple da venerdì.
Il gruppo di Hangzhou ha presentato la sua ultima versione come "il più potente assistente IA ufficiale per i suoi modelli" e "il punto d'accesso principale per la sperimentazione dell'ultimo e più potente modello Qwen".
Alibaba ha promosso l'adozione e la commercializzazione della serie di modelli di intelligenza artificiale Qwen negli ultimi due anni, nel contesto della frenesia globale nel settore avviata da OpenAI. Emergendo come uno dei principali sviluppatori di IA in Cina, insieme a startup come DeepSeek e Moonshot AI, Alibaba ha raddoppiato l'approccio open source, rendendo i suoi modelli disponibili per l'utilizzo, la modifica e la distribuzione da parte di sviluppatori terzi. Nel trimestre chiuso a giugno, i ricavi di Alibaba da prodotti legati all'intelligenza artificiale hanno mantenuto una crescita a tre cifre su base annua per l'ottavo trimestre di fila.
Sabato, un articolo del Financial Times ha riferito che Alibaba stava fornendo all'Esercito popolare di liberazione cinese capacità non specificate che, secondo la Casa Bianca, avrebbero minacciato la sicurezza nazionale degli Usa, citando un promemoria con informazioni top secret declassificate.
La compagnia ha criticato con durezza la vicenda, obiettando che le "affermazioni e le insinuazioni" contenute nell'articolo erano "completamente false" e che l'articolo del quotidiano della City era solo una "operazione di pubbliche relazioni maligna chiaramente proveniente da una voce canaglia che cerca di minare il recente accordo commerciale del presidente Trump con la Cina".




