coronavirus vaccino angela merkel mario draghi joe biden

“IL FATTORE LIMITANTE NELLA PRODUZIONE DI VACCINI È LA CAPACITÀ DI REALIZZARLI, NON I BREVETTI” - ANGELA MERKEL È CONTRARIA ALLA LIBERALIZZAZIONE DELLE LICENZE SUI FARMACI ANTI-COVID DECISA DA BIDEN. TE CREDO: LA CANCELLIERA DEVE PROTEGGERE LA TEDESCA BIONTECH E SOPRATTUTTO AUTOTUTELARE IL RUOLO DI BERLINO COME “PONTE” VERSO LA CINA. IL RITROVATO ATLANTISMO DELL’UE RISCHIA DI RIDIMENSIONARE IL RUOLO INTERNAZIONALE DEI CRUCCHI…

angela merkel

1 - BREVETTI SUI VACCINI, L’UE CERCA UNA LINEA COMUNE. DRAGHI E MACRON CON GLI USA, PRONTI ALLO SCONTRO CON MERKEL

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

(...) Molti, dentro e fuori l'Ue, si sono però convinti che la frenata della Germania risponda a tre interessi molto concreti: la difesa del brevetto della Biontech, una delle Big Pharma con sede a Magonza. La tutela del ruolo politico di Berlino come "ponte" verso la Cina. La campagna elettorale ormai iniziata verso il voto di settembre.

Joe Biden

 

La mossa di Biden, infatti, ha anche un preciso obiettivo geostrategico: arginare l'espansionismo cinese in Asia e in Africa. È esattamente la cosiddetta diplomazia del vaccino che fino a poche settimane fa veniva attribuita a Mosca e, appunto, a Pechino. E in questo stesso quadro rientra l'accordo commerciale con l'India che sarà perfezionato domani, sempre a Porto.

MARIO DRAGHI RECOVERY PLAN

 

La finalità è non consegnare al Dragone il monopolio dei rapporti in quell'area del mondo e nello specifico con un Paese - travagliato dal Covid - che conta oltre un miliardo di abitanti. Ma raggiungere pienamente questo obiettivo comporta anche il rischio di ridimensionare il ruolo internazionale della Germania.

 

(…) Draghi dunque è pronto al braccio di ferro con Merkel. E chi conosce bene il premier racconta che scontri analoghi con la Cancelliera li ha avuti pure negli otto anni alla Bce: "In quei casi si affacciava alla finestra dal suo studio di Francoforte e non si muoveva, Adesso si affaccia dall'ufficio di Palazzo Chigi".

 

ursula von der leyen e angela merkel

ARTICOLO INTEGRALE: https://rep.repubblica.it/ws/detail/generale/2021/05/06/news/brevetti_sui_vaccini_ora_l_europa_cerca_l_accordo_draghi_e_macron_con_gli_usa_pronti_allo_scontro_con_merkel-299740315/

 

 

Pfizer

2 - BREVETTI LIBERI PER I VACCINI, MERKEL CONTRADDICE BIDEN: “NON SI AUMENTA COSÌ LA PRODUZIONE”

Letizia Tortello per www.lastampa.it

 

Angela Merkel contro Joe Biden. I toni sono ben diversi da quelli che la cancelliera usava con Trump, ma la reazione all’annuncio del presidente Usa, che ha chiesto di liberalizzare i vaccini, è da muro contro muro. Merkel ha reagito con scetticismo all'iniziativa degli Stati Uniti, che mira ad accelerare la distribuzione globale del farmaco anti-Covid.

 

angela merkel

«La protezione della proprietà intellettuale è una fonte di innovazione e deve rimanere tale in futuro», ha affermato giovedì una portavoce del governo tedesco alla Süddeutsche Zeitung. «Il fattore limitante nella produzione di vaccini è la capacità di realizzarli, insieme agli elevati standard di qualità che questi vaccini richiedono. Non sono i brevetti».

 

E infatti «stiamo lavorando in molti modi per migliorare le capacità di produzione in Germania e nell'Unione europea, ma anche a livello mondiale, e anche le aziende interessate lo stanno facendo».

 

joe biden

Se si seguisse il volere di Biden, questo avrebbe «implicazioni significative per la produzione nel suo complesso», dice Merkel. Insomma, secondo lei, aprire il know how avrebbe ricadute più negative che positive. Anche il ministro dello Sviluppo, Gerd Müller (Csu), ha criticato l'avanzata di Washington. Müller ha chiesto agli Stati Uniti di contribuire piuttosto a garantire che i vaccini possano essere prodotti più velocemente e in quantità maggiore.

 

Anche l'Unione europea ha reagito con scarso entusiasmo alla proposta americana. Il presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si è detta aperta a una discussione sulla revoca parziale della proprietà intellettuale.

 

albert bourla pfizer

Tuttavia, ha sottolineato che la priorità dovrebbe essere l'aumento delle capacità di produzione. I capi di Stato e di governo dell'Ue vogliono affrontare la questione oggi, venerdì, al vertice di Porto, in Portogallo. La Germania è uno dei principali Paesi impegnati in Covax, il programma per distribuire i vaccini agli Stati più poveri. Mette a disposizione un miliardo di euro.

 

La revoca temporanea della protezione dei brevetti per i vaccini Covid-19 significherebbe che le aziende di tutto il mondo potrebbero produrre vaccini da produttori come la tedesca BioNTech senza pagare le tasse per le licenze. E infatti la multinazionale di Magonza si è detta contraria: «I brevetti non sono il fattore limitante per la produzione o la fornitura del nostro vaccino.

 

joe biden

L'autorizzazione non aumenterebbe la produzione globale e l'offerta di dosi di vaccino a breve e medio termine», commenta. La reazione di Berlino è senz’altro spiegabile con il disappunto del governo federale negli confronti degli Stati Uniti, che hanno protetto la loro campagna di vaccinazione nazionale per mesi con severi divieti di esportazione, e ora agiscono come campioni della solidarietà internazionale.

 

 

3 - PFIZER NON CI STA: “PER NULLA FAVOREVOLI” ALLA RIMOZIONE DEI BREVETTI SUI VACCINI ANTI-COVID

Da www.lastampa.it

 

Vaccino

L'ad di Pfizer, Albert Bourla, dice di essere «per nulla» favorevole alla rimozione dei brevetti sui vaccini anti-Covid. Parole dette durante la Quinta Conferenza Internazionale Vaticana che arrivano dopo la svolta di Joe Biden che ieri ha annunciato di essere favorevole a rimuovere le protezioni dei brevetti per i vaccini contro il Covid-19 ed è impegnata «attivamente» in questo senso nei negoziati in corso al Wto. Un annuncio che aveva raccolto commenti entusiasti e di sostegno praticamente in tutto il mondo, ma che non aveva ancora fatto i conti con la resistenza delle multinazionali farmaceutiche.

 

vaccino a ursula von der leyen

Secondo Bourla, che ha parlato con l'Afp, aprire dei siti di produzione del vaccino Pfizer-BioNTech ai di fuori degli Stati Uniti e nell’Unione europea sarebbe complicato per i problemi legati all'approvvigionamento delle materie prime, rischiando di «ridurre il numero di dosi prodotte». Il manager ha poi chiesto di «non disturbare (le operazioni di produzione) con annunci politicamente motivati, con delle promesse vuote».

 

Bourla ha raccontato anche il dietro le quinte dell’accordo con Biontech per la produzione del secondo vaccino anti Covid approvato al mondo: «Il vaccino Pfizer ha avuto risultati positivi a novembre 2020 ed è stato registrato a dicembre 2020. Ma sapete quando abbiamo firmato l'accordo commerciale? Nel gennaio 2021.

albert bourla

 

Un accordo da miliardi di dollari è stato messo in attesa, per concentrare tutti gli sforzi sulla realizzazione del vaccino». La pandemia Covid ha visto l'avvio di molte collaborazioni e molte di queste sono state «atipiche», ha precisato, «e una delle collaborazioni più atipiche è quella che abbiamo avuto noi di Pfizer con BioNTech. Non perché abbiamo collaborato e unito le forze per sviluppare un vaccino, cosa molto comune visto che la scienza progredendo, unendo le forze. Ma perché lo abbiamo fatto senza avere un contratto, e non so se molte persone lo sappiano».

 

«Quando abbiamo deciso di aderire – ha ricordato Bourla – ho parlato con il Ceo di BioNTech, ora mio caro amico, Ugur Sahin. E gli ho detto: Ugur, capisci che stiamo correndo contro il tempo. Non avremo tempo per i contratti prima di mesi. E

ANGELA MERKEL COL VINO

 

lui rispose: Lo capisco, possiamo stringere la mano attraverso la fotocamera Zoom? E' così che sono andate le cose all'inizio. L’unica cosa di cui eravamo preoccupati era quale sarebbe stata la prossima decisione da prendere per assicurarsi che il vaccino sarebbe stato efficace e sicuro». Questi, ha concluso, «sono gli esempi, e sono sicuro che ne esistano altrove nel settore, che ci rendono tutti così orgogliosi».

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…