“VAGNOLI, FONTE E SABENE? E’ UN FEMMINISMO PREDATORIO” – ANNA PAOLA CONCIA SI CUCINA LE “FEMMINISTE” INDAGATE PER STALKING: “HANNO UN SEGUITO IMPORTANTE PERCHÉ SONO STATE COCCOLATE DA CASE EDITRICI, DA GIORNALI, DA GENTE CHE ORGANIZZA EVENTI. IL MONDO INTELLETTUALE E DELLA CULTURA SI DOVREBBE INTERROGARE SU QUESTO. PERCHÉ DARE COSÌ TANTO CREDITO A QUESTA GENTE? HO PROVATO A CRITICARLE, QUALCHE VOLTA, E SONO STATA MESSA ALLA GOGNA. HO SEMPRE PENSATO, E NE HO PARLATO CON ALTRE FEMMINISTE, CHE IL LORO PENSIERO FOSSE DEBOLE E IL LORO METODO SBAGLIATO. POSSIBILE CHE L’AVESSIMO CAPITO SOLO NOI? - MI ASPETTEREI CHE LA POLITICA PRENDESSE POSIZIONE MA ELLY SCHLEIN, PER DIRE, È D’ACCORDO CON IL TIPO DI CULTURA DI VAGNOLI E LE ALTRE. NON SUI METODI VIOLENTI, OVVIAMENTE. MA È MOLTO VICINA A QUEL TIPO DI PENSIERO. QUINDI NON SI ESPRIME”
CONCIA: «QUELLE CHAT COLPISCONO LE DONNE IL LORO UN FEMMINISMO PREDATORIO»
Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”
[…] che cosa pensa la femminista Anna Paola Concia delle «femministe» Vagnoli, Fonte e Sabene indagate a Monza per stalking e diffamazione?
«Penso che sia una vicenda orribile e penso che il loro sia, come lo definirebbe la filosofa Adriana Cavarero, un femminismo predatorio. […] questa brutta vicenda dimostra che con il femminismo loro non c’entrano niente. Sono femministe intersezionali, fanno dei distinguo che per me — che sono universalista — non hanno senso e anzi, sono dannosi».
carlotta vagnoli in altre parole 8
Per esempio?
«Loro sono quelle che dicono che il 7 ottobre non ci sono stati stupri perché le donne ebree sono colonizzatrici. La Vagnoli era a Firenze a impedire la presentazione su Golda Meir... Per me è esattamente il contrario. I diritti e le libertà delle donne vanno difesi sempre e in ogni parte del mondo; universalmente, appunto. Nel prendere questo tipo di posizioni loro sono anche antisemite, alla fine. L’estremismo woke e l’estremismo pro Pal sono la stessa cosa, hanno la stessa matrice che è anche una matrice maschilista».
Perché hanno un seguito così importante?
«Perché sono state coccolate da case editrici, da giornali, da gente che organizza eventi... Il mondo intellettuale e della cultura si dovrebbe interrogare su questo. Perché dare così tanto credito a questa gente? Io non sono sorpresa per quello che sto leggendo in questi giorni perché ho provato a criticarle, qualche volta, e sono stata messa alla gogna.
Ho sempre pensato, e ne ho parlato con altre femministe, che il loro pensiero fosse debole e il loro metodo sbagliato. Possibile che l’avessimo capito solo noi? Detto questo vorrei precisare un’altra cosa».
Prego.
«Io non sono d’accordo nemmeno con il metodo Lucarelli. La pubblicazione delle chat assomiglia a una vendetta tra lei e loro e a me quel modo di agire non interessa. Ma capisco che esista il diritto di cronaca e quelle carte erano depositate. Spero solo che questa storia possa servire a qualcosa».
A che cosa pensa che potrebbe servire?
«Mi auguro che sia un’occasione per fermarsi e per riflettere. Per un confronto sano che con Vagnoli e le altre non è mai stato possibile. Io sono cresciuta con i conflitti culturali, è un bene che ci siano ma i conflitti si sciolgono con il confronto, che è alla radice della nostra convivenza civile e della democrazia liberale. Se non è legittimo esprimere le proprie opinioni o dissentire allora abbiamo un problema di democrazia e di libertà di pensiero. Il clima d’odio e il muro contro muro non porta da nessuna parte, e questo vale per tutto, non solo per il femminismo».
[…] Il caso dell’inchiesta monzese danneggerà quel che resta del femminismo?
«Diciamo che forse servirà a far aprire gli occhi a chi distribuisce patenti di femminismo a vanvera. […]».
Si aspetta l’intervento della politica su questo caso?
«Mi aspetterei che, partendo da questo caso, si prendesse posizione sul clima d’odio che vediamo ogni giorno e sull’impatto pubblico tra opinioni diverse. Riguardo a tutto, non solo sul femminismo. Me lo aspetterei soprattutto dalla sinistra. Ma Elly Schlein, per dire, è d’accordo con il tipo di cultura di Vagnoli e le altre. Non intendo sui metodi violenti, ovviamente. Ma lei è molto vicina a quel tipo di pensiero. Quindi il risultato è quello che vediamo: non si esprime».
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paola belloni ed elly schlein vanno a votare
BENEDETTA SABENE.
Benedetta Sabene michele Santoro
BENEDETTA SABENE
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