attentato miguel uribe colombia

CHI HA ARMATO IL SICARIO CHE HA SPARATO A MIGUEL URIBE? – È MISTERO SUI MANDANTI DELL’ATTENTATO AL CANDIDATO DI DESTRA ALLE PROSSIME PRESIDENZIALI IN COLOMBIA, CHE ORA E' IN GRAVISSIME CONDIZIONI DOPO DUE INTERVENTI AL CERVELLO – A SPARARE È STATO UN 15ENNE, CHE HA UTILIZZATO UNA PISTOLA ACQUISTATA NEGLI USA CINQUE ANNI FA – LA PROCURA GENERALE LASCIA APERTA OGNI PISTA: “UN ATTACCO CONTRO L’OPPOSIZIONE, UN TENTATIVO DI DESTABILIZZARE IL PAESE O UNA RISPOSTA DEI GRUPPI ARMATI INSODDISFATTI DEL PROCESSO DI PACE” – L’ADOLESCENTE ARRESTATO APPARTIENE A UN “NETWORK” DI SICARI E NON HA RIVELATO ALCUN NOME…

 

 

Estratto dell’articolo di Sara Gandolfi per il “Corriere della Sera”

 

miguel uribe al comizio a bogota subito prima degli spari

Il senatore colombiano Miguel Uribe, vittima di un agguato sabato sera a Bogotà, lotta ancora per la vita. Le sue condizioni sono «estremamente gravi», secondo i medici che lo hanno operato due volte al cervello. E nonostante l’arresto del sicario, un ragazzo di 15 anni, gli investigatori non hanno una pista chiara sui mandanti del tentato omicidio contro uno dei politici più in vista del Paese, candidato alle primarie del partito di destra Centro Democratico per le elezioni presidenziali del 2026.

 

L’arma utilizzata per sparare i sei colpi di pistola, tre dei quali andati a segno, è stata acquistata cinque anni fa negli Stati Uniti. La procuratrice generale Luz Adriana Camargo ha parlato di diversi possibili moventi — «un attacco contro l’opposizione, un tentativo di destabilizzare il Paese e il governo o una risposta dei gruppi armati insoddisfatti del processo di pace» — ma ha concluso che «alla fine conteranno le prove raccolte».

 

Juan Sebastian Rodriguez Casallas arrestato per l attentato a Miguel Uribe

L’adolescente arrestato, orfano di madre e già seguito dai servizi sociali per la sua «conflittualità», apparterrebbe ad un network di sicari e non avrebbe rivelato finora alcun nome. Rischia al massimo 8 anni di carcere, per questo i baby-killer vengono assoldati con tanta facilità.

 

[...] la facilità con cui si è avvicinato alle spalle di Uribe dimostra le gravi falle nell’apparato di sicurezza. Se non peggio: i legali del senatore denunciano che erano state presentate alle autorità ben 23 richieste per rafforzare il cordone di protezione durante gli spostamenti del candidato. Tutte respinte.

 

La tensione politica nel Paese, uno dei più polarizzati al mondo, ha raggiunto livelli parossistici. I partiti d’opposizione, da Cambiamento Radicale a Centro Democratico, hanno disertato la riunione d’emergenza convocata dal governo di sinistra.

 

attentato a Miguel Uribe a bogota in colombia

Il presidente Gustavo Petro, da parte sua, ha scelto di non abbassare i toni dello scontro, nonostante da più parti sia stato accusato di «incitamento all’odio» per la radicalizzazione su cui ha fatto affidamento per fare approvare la riforma del lavoro, uno dei punti cardine del suo programma di governo. Petro ha confermato la sua presenza alla manifestazione da lui stessa indetta per domani a Cali. E l’ex presidente César Gaviria, leader del Partito liberale, lo ha accusato di velleità dittatoriali.

 

La sfida più urgente è garantire che la campagna elettorale si svolga in sicurezza e non si torni agli anni bui del passato, tanto più che mai prima d’ora il panorama politico è stato così frammentato: i candidati alla presidenza potrebbero essere più di 40.

 

Il governo della Colombia offrirà una ricompensa di 240 milioni di dollari a chiunque fornirà informazioni che permettano di «anticipare e neutralizzare qualsiasi minaccia a figure politiche», ha annunciato su X il ministro della Difesa, Pedro Sánchez.

 

attentato a Miguel Uribe a bogota in colombia

Attentati e omicidi contro i politici fanno parte della tormentata storia della Colombia, in particolare negli anni del narcoterrorismo degli «Extraditables» di Pablo Escobar, che nel 1989 fece uccidere il popolare Luis Carlos Galán, leader liberale e padre dell’attuale sindaco di Bogotà, cui seguirono gli omicidi di altri due candidati presidenziali, Bernardo Jaramillo Ossa e Carlos Pizarro Leongómez. In un editoriale, il quotidiano El Espectador, protagonista di tante battaglie durante quegli anni di piombo, ricorda che «la violenza politica non è mai scomparsa in Colombia... [...]

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