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ATTENTI, PORCELLINI: SE ANDATE NEGLI STATI UNITI, GLI AGENTI DI FRONTIERA POSSONO SPULCIARE IL VOSTRO TELEFONO (E IMBATTERSI NEI VOSTRI CONTENUTI “HOT”) – GRAZIE AL NUOVO ORDINE ESECUTIVO FIRMATO DA TRUMP, A CHIUNQUE ARRIVI NEGLI STATES DALL’ESTERO POTRANNO ESSERE CONTROLLATI I TELEFONI E COMPUTER - CIÒ INCLUDE LA POSSIBILITÀ DI ESAMINARE MESSAGGI DI TESTO, ATTIVITÀ SUI SOCIAL MEDIA, FOTO, EMAIL E PERSINO LA CRONOLOGIA DEL BROWSER – SE GLI AGENTI DOVESSERO TROVARE CONTENUTI CONSIDERATI “RISCHIOSI” PER LA SICUREZZA, POTREBBERO...

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Traduzione di un estratto dell’articolo di Jessica Hamilton e Sophie-May Williams per https://metro.co.uk/

 

Chiunque stia pianificando un viaggio negli Stati Uniti farebbe bene a cancellare eventuali foto intime dal proprio telefono, a meno che non voglia correre il rischio che un agente di frontiera le esamini. In base al recente ordine esecutivo firmato da Trump sull’“esame rafforzato” (enhanced vetting), i viaggiatori sono stati avvisati: gli agenti alla frontiera possono — e lo fanno — controllare telefoni e computer portatili.

 

Dick Pic

L’attenzione alle frontiere statunitensi è in forte aumento, e ci sono già casi di persone a cui è stato negato l’ingresso o che sono state trattenute a causa dei contenuti digitali sui propri dispositivi. Mercoledì, il presidente degli Stati Uniti ha ripristinato un controverso divieto di ingresso risalente al suo primo mandato alla Casa Bianca: un provvedimento che vieta ai cittadini di 12 paesi l’ingresso negli Stati Uniti.

 

Non è certo ciò a cui si vuole pensare prima di una vacanza, ma se si viene fermati da un agente di frontiera, quali sono i propri diritti? E si è obbligati a consegnare il telefono? Metro ha interpellato degli esperti.

 

GLI AGENTI POSSONO CONTROLLARE IL TUO TELEFONO?

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Sì, e non hanno bisogno di un mandato per farlo. Gli agenti della US Customs and Border Protection (CBP) hanno l’autorità legale per perquisire i dispositivi elettronici alla frontiera: telefoni, laptop e tablet. Ciò include la possibilità di esaminare messaggi di testo, attività sui social media, foto, email e persino la cronologia del browser.

 

Nel mese di marzo, a uno scienziato francese non identificato è stato negato l’ingresso negli Stati Uniti dopo che gli agenti dell’immigrazione aeroportuale avevano trovato, nel suo telefono, messaggi critici nei confronti dell’amministrazione Trump. Lo scorso mese, lo streamer turco-americano Hasan Piker ha dichiarato di essere stato trattenuto e interrogato per due ore dagli agenti della CBP all’aeroporto O’Hare di Chicago, al ritorno dalla Francia.

 

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Secondo il suo racconto, gli agenti lo avrebbero interrogato sulle sue opinioni politiche, incluse quelle su Trump e Gaza. Piker ha affermato che l’interrogatorio gli è parso “intenzionale”. I controlli hanno lo scopo di verificare l’identità e valutare eventuali rischi per la sicurezza. Ma la realtà è che, se hai contenuti intimi sul telefono, possono essere scoperti, anche per errore.

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Tuttavia, l’avvocata per l’immigrazione Jennifer Obaseki ha spiegato a Metro che stanno crescendo le preoccupazioni riguardo al diritto alla privacy. […] La dottoressa Obaseki osserva anche che molte delle persone interrogate o respinte alla frontiera sono state critiche nei confronti dell’amministrazione Trump e della situazione a Gaza.

 

Il Quarto Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti protegge le persone da controlli e perquisizioni arbitrarie e immotivate. Tuttavia, secondo l’ACLU (American Civil Liberties Union), il governo federale rivendica il potere di effettuare determinati tipi di perquisizioni senza mandato entro 160 km dalla frontiera statunitense. […]

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DEVI FORNIRE LA PASSWORD AGLI AGENTI?

Tecnicamente no. Ma ciò che accade dopo dipende dal tuo status migratorio. I cittadini statunitensi e i residenti permanenti legali non possono essere legalmente respinti se si rifiutano di sbloccare i propri dispositivi. I non cittadini, inclusi turisti e titolari di visto, possono invece vedersi negare l’ingresso se non forniscono l’accesso ai propri dispositivi. […]

 

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“I non cittadini a cui viene negato l’ingresso vengono generalmente rimpatriati immediatamente. Se la decisione è legata a contenuti digitali, l’agente che si occupa del caso deve giustificare il provvedimento”, spiega.

 

[…] Se accetti di consegnare il telefono, l’ACLU raccomanda di inserire tu stesso la password. Disattivare il riconoscimento facciale o l’impronta digitale può inoltre aiutare a proteggere la tua privacy.

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COSA FARE SE HAI CONTENUTI SENSIBILI SUL TELEFONO?

Secondo la dottoressa Obaseki, se hai qualsiasi contenuto potenzialmente problematico sul telefono, lascialo a casa. Semplice. Puoi sempre farti spedire il telefono in seguito, o salvare i contenuti nel cloud e viaggiare con un dispositivo di base durante la permanenza negli Stati Uniti. […]

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Ci sono però delle precauzioni che si possono adottare per affrontare meglio eventuali complicazioni. “Al momento dell’ingresso, è bene avere qualcuno pronto ad aiutare,” consiglia. In pratica, se qualcuno ti aspetta all’aeroporto negli Stati Uniti, chiedigli di incontrarti lì.

 

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CHE TIPO DI CONTROLLI POSSONO FARE GLI AGENTI SUL TUO TELEFONO?

Se fornisci agli agenti la password del tuo dispositivo — o se il dispositivo non è protetto — possono eseguire una “perquisizione di base” immediata. Questa perquisizione include generalmente l’accesso a messaggi, foto, applicazioni e post sui social media.

 

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Secondo l’ACLU, gli agenti possono anche scaricare l’intero contenuto del dispositivo e conservarne una copia. Dal 2018, devono restituire il dispositivo prima che tu lasci l’aeroporto. Tuttavia, possono decidere di eseguire una perquisizione “avanzata” o “forense”. In questo caso, trattengono il dispositivo per cinque giorni per effettuare un controllo approfondito. Possono tenerlo più a lungo in caso di “circostanze attenuanti”, prorogando il periodo di sette giorni per volta. L’ACLU segnala di aver ricevuto segnalazioni di telefoni trattenuti per settimane, se non mesi.

 

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Se lasci l’aeroporto o un altro punto di ingresso senza il tuo dispositivo, l’ACLU raccomanda di richiedere una ricevuta. Questa conterrà informazioni sul dispositivo e i contatti per seguire la pratica. […] Inoltre, non esiste una vera trasparenza su come i dati raccolti saranno utilizzati contro di te. Per esempio: se un tuo familiare viaggia in futuro, potrebbero collegarlo a te e negargli l’ingresso? […]

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