
CHI AVRÀ MAI AMMAZZATO A PISTOLETTATE UN NAZIONALISTA UCRAINO NEMICO GIURATO DEL REGIME RUSSO? – TUTTI A KIEV PENSANO CHE CI SIA MOSCA DIETRO L’OMICIDIO DI ANDRIY PARUBIY, EX PRESIDENTE DEL PARLAMENTO, UCCISO A LEOPOLI IN PIENO GIORNO. E I BLOGGER RUSSI DI ESTREMA DESTRA VOGLIONO ATTRIBUIRE LA RESPONSABILITÀ DELL’ATTENTATO, NONOSTANTE PERFINO LE AUTORITÀ STIANO INDAGANDO SU DIVERSE PISTE – I MEDIA VICINI A PUTIN FESTEGGIANO LA “BUONA NOTIZIA DELL’ELIMINAZIONE DELL’IDEOLOGO DEL MAIDAN”, E PROPONGONO LISTE DI ALTRI “MASCALZONI” DA ELIMINARE - VIDEO
We are at war in Ukraine. We in Great Britain know only too well how Russia uses every means possible for assassinations—chemical, radioactive, you name it.
This footage shows a killer opening fire with a pistol at Andriy Parubiy, former Speaker of Ukraine’s Parliament and key… pic.twitter.com/7yuL6ovQSl
— Shaun Pinner (@olddog100ua) August 30, 2025
GLI SPARI ALLE SPALLE DEL KILLER VESTITO DA RIDER UCCISO L’EX SPEAKER DEL PARLAMENTO UCRAINO
Estratto dell’articolo di L.CR. per il “Corriere della Sera”
Non ci sono prove definitive. E potrebbero non esserci mai. Ma gran parte degli ucraini è già convinta che le responsabilità dell’assassinio ieri mattina a Leopoli dell’ex presidente del Parlamento, il 54enne Andriy Parubiy, vadano cercate a Mosca.
Il presidente Volodymyr Zelensky parla di un «agguato preparato con cura» e promette che verrà fatto ogni sforzo per trovare i responsabili. Più esplicito Roman Kostenko, segretario della commissione parlamentare per la Sicurezza nazionale, che accusa «i russi di avere aperto una nuova fase nella guerra». E aggiunge: «A Mosca sono pronti a uccidere i dirigenti ucraini pur di raggiungere i loro obbiettivi».
Non è del resto un segreto che, sin da molto prima dell’invasione del 2022, agenti russi e ucraini agiscano anche in veste di killer rispettivamente nei due Paesi nemici.
Una guerra di sicari, collaborazionisti e cellule dormienti: dall’inizio della guerra i servizi ucraini sostengono di avere scoperto 111 gruppi di agenti russi. Lo scorso 10 luglio è stato ucciso in un parcheggio a Kiev un agente degli stessi servizi di sicurezza ucraini, il colonnello Ivan Voronich.
La dinamica dell’agguato di ieri è stata ripresa da una telecamera di videosorveglianza.
Vi si vede un uomo che passeggia. All’improvviso dietro di lui, tra le auto parcheggiate, sbuca un individuo con il casco da motociclista e uno zainetto da rider di Glovo.
il finto rider scappa dopo aver sparato a andreiy parubiy a leopoli
Con fare professionale estrae la pistola e spara otto colpi quasi a bruciapelo. Per la vittima non c’è scampo: s’accascia a terra mentre l’omicida s’allontana con passo svelto, ma non troppo per evitare di attirare l’attenzione. La polizia locale specifica che il killer era vestito come un corriere addetto alle consegne ed era arrivato sul posto in sella a una bici elettrica.
Gli inquirenti hanno lanciato l’operazione detta «Sirena» per individuarlo. Sui social locali prevale subito la tesi della pista russa. […]
È del resto sufficiente una rapida occhiata alla biografia della vittima per comprendere quanto a Mosca fosse visto come un nemico storico. Sin da studente Parubiy era stato legato ai circoli dell’indipendentismo nazionalista. La polizia sovietica lo mise in carcere due volte.
VLADIMIR PUTIN DISCORSO ALLA NAZIONE
Nel 2004 è tra gli attivisti della Rivoluzione Arancione, che predica il distacco dall’influenza di Mosca. Eletto al Parlamento di Kiev nel 2007, sette anni dopo è tra i promotori delle proteste di Euromaidan e uomo di punta del nuovo governo filo-Bruxelles dopo la fuga a Mosca del presidente pro-russo Viktor Yanukovich.
Oggi a Kiev ricordano anche il suo ruolo nella riorganizzazione dell’esercito dopo l’annessione russa della Crimea nel 2014 e l’avvio della guerra contro le milizie pagate dal Cremlino nel Donbass. In seguito è stato vicepresidente e poi presidente del Parlamento sino all’elezione di Zelensky nel 2019. […]
UCCISO L’EX PRESIDENTE DELLA RADA L’OMBRA DEI SERVIZI DEL CREMLINO
Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”
il finto rider spara a andreiy parubiy a leopoli
«Nemico numero uno dei russi in Ucraina», un "politico nero", un "nazista": la "pista moscovita" per ora è solo una tra le diverse ipotesi dell'omicidio di Andriy Parubiy, ma a leggere i commenti dei propagandisti russi sembra che non nutrano molti dubbi riguardo a quella che chiamano una "vendetta meritata".
[…] Nonostante sia la polizia che i leader politici si mantengano per ora cauti, è abbastanza inevitabile vedere una indicazione dei possibili mandanti proprio nella posizione politica di Parubiy.
L'ex presidente del parlamento ucraino aveva mantenuto ultimamente un profilo pubblico basso, ma era stato uno dei protagonisti della rivoluzione europeista nel 2014, e della presidenza di Petro Poroshenko, del cui partito Solidarietà Europea faceva parte.
Considerato il "comandante del Maidan", è stato tra gli organizzatori della resistenza in piazza, quella che per Vladimir Putin resta un «golpe nazista spalleggiato dall'Occidente». In seguito, in qualità di segretario del Consiglio di sicurezza, è stato uno dei responsabili della "operazione antiterroristica" per respingere gli infiltrati russi nel Donbas, e in Russia era stato dichiarato ricercato nel 2023.
I propagandisti russi lo collocano al centro delle trame cospirazioniste, accusandolo di «avere dato ordini ai cecchini sul Maidan».
il finto rider spara a andreiy parubiy a leopoli
[…] Parubiy era sicuramente inviso a Mosca per il suo nazionalismo intransigente: era stato tra i fondatori, agli albori dell'indipendenza, del partito social-nazionale, una forza di estrema destra che aveva raccolto poche migliaia di voti. Si era staccato nel 2004, per aderire a un partito istituzionale, Nostra Ucraina dell'allora presidente Viktor Yuschenko, ma era rimasto legato a una tradizione nazionalista: la deputata Iryna Geraschenko ricorda che «non parlava mai russo», ed è sotto la sua presidenza che la Rada aveva approvato la legge sull'ucraino come lingua ufficiale.
Motivo per il quale tv e blog russi stanno esultando per la «buona notizia dell'eliminazione dell'ideologo del Maidan», e proponendo liste di altri «mascalzoni ucraini» da eliminare.
Sembra quasi che i russi vogliano attribuirsi la responsabilità dell'attentato, nonostante perfino le autorità ucraine stiano indagando su diverse piste, tra cui un estremismo di matrice locale.
attentato a andreiy parubiy a leopoli
Lontana dal fronte, Leopoli è già stata però teatro di un altro omicidio clamoroso, quello dell'ultra nazionalista Iryna Farion, uccisa da un killer in strada con modalità molto simili a quelle di Parubiy. La polizia ha arrestato un 18enne di estrema destra, accusato di aver ucciso l'ex deputata, ma a rivendicare l'omicidio è stato anche un gruppo neonazista russo. […]