luca casarini migranti papa francesco bergoglio

LA “BANDA DEI BUONI” USAVA I MORTI IN MARE PER IMPIETOSIRE BERGOGLIO – LUCA CASARINI & CO., ALLA RICERCA DI SOLDI PER LE MISSIONI DELLA NAVE MARE JONIO E PER PAGARE GLI STIPENDI, NELLE CHAT PROGETTAVANO DI USARE L’ELENCO RISERVATO DEI MIGRANTI SCOMPARSI: “COSÌ FRANCESCO PERDERÀ LA TESTA PER L'ASSOCIAZIONE MEDITERRANEA” – LE ISTRUZIONI IPOCRITE AI VESCOVI: “NON CHIEDETE VERSAMENTI DIRETTI PER LA ONG” – IL CAPPELLANO DELLA MARE JONIO, DON MATTIA: “CON RATZINGER ALTRO CHE VATICANO NOSTRO AMICO”. E CASARINI: “BERGOGLIO COI SOLDI AI TRANS GLI HA FATTO VENIRE UN COLPO”

Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “La Verità”

 

luca casarini

In piena emergenza Covid la banda di Luca Casarini & C. era alla disperata ricerca di soldi per le missioni della nave Mare Jonio (per la verità molto poche), per acquistare un nuovo battello (missione non ancora riuscita) e per pagare gli stipendi (soprattutto quelli dell’armatore Beppe Caccia e di Casarini). Anche perché le spese fatte dai fondatori dell’associazione Mediterranea e della compagnia armatoriale Idra social shipping, secondo gli investigatori, nonostante gli stipendi non stellari (sotto i 2.000 euro) erano notevoli.

 

Per esempio in un’annotazione delle Fiamme gialle sui conti correnti di Casarini si legge: «Le somme percepite dai soggetti indagati non corrispondono a quanto effettivamente dichiarato anche alla luce del sistematico utilizzo di carte di credito prepagate intestate alla società, ma di fatto utilizzate per fini personali o per far transitare somme provenienti dai conti correnti aziendali. Al riguardo si precisa che il capo missione della Mare Jonio (in quel momento probabilmente Caccia, ma anche Casarini lo è stato, ndr) e principale indagato riceve mensilmente una media di euro 6.000 a titolo di rimborso spese dalla società armatrice Idra social shipping il cui conto corrente è alimentato da bonifici effettuati dalla Mediterranea saving humans Aps».

 

casarini don ciotti

Quindi nel 2020 i nostri erano particolarmente affamati di soldi, nonostante il supporto dell’allora arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, il quale, oltre a donare i primi 50.000 euro consigliò alla ciurma come convincere gli altri monsignori («Ha detto di dire ai vescovi di non menzionare Med nella richiesta a Konrad Krajewskij», l’elemosiniere del Papa).

 

[…]

 

papa francesco casarini

E verso novembre un bonifico della Fondazione migrantes portò a 150.000 euro «la quota di soldi avuti dalla Chiesa. Ma i soldi era considerati insufficienti e quando il vescovo emerito Domenico Mogavero portò in dono sulla nave dolci di pasta di mandorle fatti dalle suore benedettine, due bottiglie di vino Marsala («ottime» ci fa sapere Casarini) e un assegno di 1.000 euro, l’ex assessore veneziano Caccia, replica sarcastico: «Con la visita di altri 959 vescovi potremo acquistare la nave nuova».

 

Sarà per questo che i due imputati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il loro cappellano di bordo, don Mattia Ferrari, puntano, cinicamente, a colpire la sensibilità del Papa. Per esempio, il 14 agosto 2020, don Mattia chiede di poter vedere «la foto del ragazzo crocifisso» e, magari, di poterla mandare ai vescovi.

 

BEPPE CACCIA LUCA CASARINI

In realtà si tratta di uno screenshot estrapolato da un breve video in cui si vede il cadavere di un migrante che galleggia in mare con le braccia e le gambe spalancate. Casarini è dubbioso: «Quella foto vorrei mandarla solo al Papa e a Cz», ovvero il cardinale canadese Michael Czerny, particolarmente vicino al Pontefice. «Per i vescovi sto preparando una lettera/report in cui descriviamo».

 

Dopo due mesi l’ex leader delle Tute bianche rivela che uso abbia fatto di quel filmato con il morto, mentre sta scrivendo un articolo sulle torture in Libia a danno dei migranti: «Ho un’idea: e se ai vescovi facessimo giungere la mia famosa lettera al Papa, quella in cui parlo del crocefisso in mare con la foto, ovviamente attualizzando ad oggi? Cioè parliamo a uno perché intendano gli altri». Il cappellano risponde che «ci può stare».

 

Luca Casarini e Pietro Marrone

Ma tra le mosse promozionali che lasciano interdetti ce n’è un’altra altrettanto macabra. E la lancia don Mattia il 18 aprile 2020: «Ragazzi, un’altra cosa importante, che potrebbe essere molto utile. Visto che sappiamo i nomi delle persone morte e chi sono i loro familiari, potremmo chiedere ai loro familiari o amici di scrivere una lettera al Papa. Sicuramente Czerny gliela porterebbe». Casarini anche in questo caso non è completamente d’accordo: «Troppo complicato ora. Ovviamente questa cosa dei nomi è super riservata».

 

panorama - i finanziamenti dei vescovi a luca casarini

Il cappellano non si arrende: «Però teniamola presente come possibilità per il futuro. Il Papa in generale a questa cosa dei nomi tiene moltissimo. Quindi fargli sapere che li sappiamo sarebbe fargli perdere la testa per Med. E una lettera dei familiari, la farebbe appendere su tutte le bacheche». Un marketing cimiteriale, degno dell’agenzia Taffo, in cui i morti diventano figurine da utilizzare per ottenere finanziamenti dalla Chiesa.

 

Nelle chat colpiscono molto anche le considerazioni riservate a Papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, morto l’ultimo giorno dello scorso anno. È il 4 maggio 2020 ed è appena uscito nelle librerie tedesche Ein Leben, la biografia di mille pagine del giornalista amico Peter Seewald. Il volume contiene un’intervista intitolata «Le ultime domande a Benedetto XVI», in cui il Pontefice emerito denuncia: «Mi vogliono silenziare». Don Mattia è molto critico: «Avete visto le ultime uscite di Ratzinger? Se c’era ancora lui, altro che il rapporto di Med con la Chiesa».

 

[…]

 

cardinale matteo zuppi

Il cappellano fa presente come sarebbe la situazione senza Francesco: «Non avremmo avuto neanche Zuppi a Bologna, Lorefice (l’arcivescovo Corrado, ndr) a Palermo e Czerny cardinale». Ovvero i bancomat della banda. E sebbene Ratzinger nell’intervista non avesse attaccato Jorge Mario Bergoglio e anzi avesse assicurato che l’amicizia con lui era cresciuta, don Mattia ironizza: «Con i soldi dati ai trans da Papa Francesco gli è venuto un colpo». Anche perché il Papa emerito, nel tomo, sosteneva che il «matrimonio omosessuale» e l’«aborto» sono il «potere spirituale dell’Anticristo». […]

 

Addirittura Don Mattia posta un cuore quando Casarini cita il libro Impero dell’ex «cattivo maestro» padovano Toni Negri e di Michael Hardt, in cui è scritto che «la leggenda di San Francesco d’Assisi» potrebbe «illuminare la vita futura della militanza comunista».

 

[…]

 

A un certo punto don Mattia punta a diventare presidente di Mediterranea: «Per quanto riguarda la gestione interna di Med, ricordatevi anche che se si va verso l’ipotesi di una mia presidenza […], l’autorizzazione di don Erio è fondamentale perché la nomina possa avere effetto. Nel caso, potete fargli il nome di don Luigi Ciotti come esempio di prete presidente di un’associazione».

bergoglio papa francesco

 

Purtroppo per il giovane prelato il via libera non arriva.

Il giovanotto chiede il parere a Czerny, specificando che i membri dell’associazione lo vorrebbero incoronare e che Zuppi e Castellucci pensano che dovrebbe accettare, ma ammette anche che forse non sarebbe un buon presidente. E il cardinale canadese lo gela: «Sono d’accordo con la tua conclusione (no grazie), anche se saresti un buon presidente. Per favore, prova a rifiutare con fermezza».

 

Zuppi suggerisce: «Fatti fare onorario. Lui forse non vuole che ti identifichi e prendi responsabilità dirette». Pure il vescovo Castellucci frena l’entusiasmo del candidato: «Anche la Congregazione della dottrina della Fede chiede di declinare, forse è bene che tu chieda a Luca e Beppe di pazientare almeno per un mandato». L’aspirante presidente è scorato: «Non ho capito che sta succedendo».

 

luca casarini

Casarini non vuole problemi: «Scrivigli che farai così e che ti fidi di loro». Don Mattia si scalda: «Certo non ho scelta. Ma questa modalità di Czerny che non dà spiegazioni e che pare che sia intervenuta la Congregazione per la dottrina della fede mi fa arrabbiare». Caccia prova a smorzare la tensione: «Niente di grave: sanno anche Loro quanto vali e vogliono tenerti a far carriera nella Loro Organizzazione».

 

Casarini prova a inserirsi: «Siamo Mediterranea, mica la bocciofila». E il cappellano rincara: «Io tengo più a Mediterranea che a far carriera nella mia organizzazione». E conclude: «Il segretario della Congregazione per la dottrina della fede è un destrone. È contro le Ong». Probabilmente il riferimento è all’attuale vescovo di Reggio Emilia Giacomo Morandi. Caccia, curiale, chiude il discorso: «La Provvidenza farà in modo che tutto funzioni per il meglio».

luca casarini

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...